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Alfredo Franco

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  1. Ah si, se non ricordo male avevo letto nelle sue memorie di una campagna d'Africa e della costruzione di una chitarra fatta di fiammiferi...
  2. Duarte poi è la perfetta icona dell'intellettuale marxista reduce dalla distribuzione dei ciclostili davanti al liceo; a dire il vero tutto l'insieme sembra l'istantanea di un summit per decidere le mosse strategiche d'autunno. ma il concorso che fine ha fatto? ps. a me le poltrone non dipiacciono affatto.
  3. Che tasto dolente hai toccato! Recentemente, parlando con un violoncellista ho avuto la conferma che il "chitarrista di musica da camera" è una figura che non esiste. Per i chitarristi, essere parte di un organico è una scelta di serie b; la scelta viene vissuta come un ripiego e a sostegno di questa tesi si può aggiungere che il repertorio cameristico con chitarra è per il chitarrista un magma aleatorio fatto di pagine scelte a caso in un vuoto di consapevolezza della letteratura. L'unica ambizione del chitarrista è quella di suonare il concerto per chitarra orchestra dove mostrare per l'ennesima volta le sue capacità solistiche. Tutto ciò è terrificante. Se si pensa all'importanza degli insiemi cameristici nello sviluppo del linguaggio musicale ci si chiede perchè i chitarristi debbano restarne ancora una volta ai margini. Io spero vivamente che questa situazione cambi, spero che come si è presa consapevolezza del repertorio originale, si possa un giorno guardare al repertorio cameristico come a un dato di fatto ineludibile.
  4. Ciao Giovanni,il metodo ha lo scopo di dotare la chitarra battente di una tecnica codificata in modo tale da incentivare i compositori a creare un repertorio colto e gli esecutori ad eseguirlo. Spero che il metodo funga da catalizzatore e diffonda interesse e passione per questo strumento. Spero che molti chitarristi si appassionino e vorrei in qualche modo creare una scuola (teorica e anche pratica) di chitarra battente. Nell'appendice del libro indicherò i più validi costruttori (per indirizzare gli interessati dove potrebbere comprare la chitarra battente) e sarò felice di indicare anche il suo nome. Spero solo che riuscirò a trovare un editore, fino ad adesso non ho avuto nessuna risposta, Ciao Se pensi di utilizzare una forma alternativa di editoria, potresti dare un'occhiata a questo: http://www.lulu.com/it
  5. non saprei, inizia con gli studi...visto il risultato direi che non è di una polverina magica.
  6. beh, bisognerebbe corredare l'analisi riportandi stralci dello spartito, sarebbe molto interessante...tanto interessante quanto lungo e dispendioso...
  7. Chiaro. Il mio è un esempio per sottolineare come si sia sempre creata una sorta di frattura fra artista e fruitore, nel caso specifico poi la frattura dura ancora oggi perchè non è necessario far ascoltare un brano dodecafonico di Castiglioni per suscitare sguardi stupefatti, a volte una sonata scritta 200 anni fa sortisce ancora lo stesso effetto.
  8. In questi giorni sto ascoltando frequentemente le ultime sonate di Beethoven. Non poso esimermi dal figurarmi i volti, le espressioni, i commenti dei suoi contemporanei...
  9. Qualcuno ha affermato questo? Ugo Foscolo compose "Dei Sepolcri" in reazione alla legge napoleonica che prevedeva l'abolizione delle sepolture individuali, istituendo fosse comuni (a scopo igienico). Butterfly P.S. Mi sono ricordata della sepoltura di Edoardo Firpo, poeta e pittore genovese, vissuto in estrema povertà e solitudine. Si trova in un minuscolo cimitero sulla collina di Sant'Ilario, affacciato sul mare, accanto a un albero di pino. Firpo non è diventato famosissimo, oltre i confini della sua terra e non ha lasciato alcun erede. Nemmeno la pubblica amministrazione se ne ricorda più di tanto e i suoi scritti (non inferiori per profondità introspettiva a Montale o Sbarbaro) sono pubblicati da piccoli editori e quasi introvabili. Eppure almeno un giorno all'anno, qualcuno gli porta un mazzo di narcisi di campo, molto amati dal poeta. C'è una iscrizione in dialetto, sul marmo, tratta da una sua poesia. Tradotta significa: "Chiamami un po', una mattina. Chissà che da qualche ruscello, da qualche ramo di pino, non ti risponda un poco." Scusate l'off topic. Ho un "libretto" di Firpo edito da Einaudi, "O grillo cantadô". Non gli porterò mai fiori...ma lo leggo, ed è un peccato come fai notare, che più delle tombe vengano dimenticati i frutti di una vita passata a dare qualcosa di bello al mondo. L'ultimo mio tour cimiteriale risale a molti anni addietro, nei cimiteri di Parigi...roba da Rimbaud in sedicesimo...poi si cresce.
  10. Io credo che Foscolo scrisse "Dei sepolcri" perchè era un poeta. La circostanza, nel caso della poesia, è un pretesto che la scuola spaccia come fondamento.
  11. Si, ma io credo che nel lustrare la tomba di un grande artista non ci sia nulla di artistico; molto meglio darsi da fare per far conoscere ciò che l'artista ha lasciato all'umanità e il resto passarlo alla cremazione. Per quanto riguarda Foscolo è per me uno dei 3 grandi poeti italiani dell'800 (con Leopardi e Belli), ma nel caso del carme "Dei sepolcri" lo apprezzo "solo" dal punto di vista stilistico.
  12. Il culto dei morti è un'attività pagana.
  13. google? ad esempio: http://www.answers.com/topic/carlos-ch-vez http://en.wikipedia.org/wiki/Carlos_Ch%C3%A1vez
  14. Gilardino Manuale di storia della chitarra vol.2 pag. 67 Berben.
  15. Bella copertina, quei colori pastello hanno su di me un effetto madeleine e mi ritrovo piccolo mentre armeggio con gli lp RCA dei miei...Schubert, Mozart, il coro della Sat... e bel programma!
  16. Mi sembra di no. L'estetica di Villa-Lobos non collimava con quella di Segovia.
  17. Comunque l'intervallo mi-fa non è una dissonanza.
  18. Dei 3 concerti per chitarra e orchestra di Giuliani, il secondo è forse quello rimasto di più nell'ombra; i motivi di tale destino sono forse da cercarsi nel cromatismo che pervade il lavoro in questione? C'è ad esempio, nel rondo finale, un bellissimo episodio in fa maggiore, dal gusto decisamente moderno dove la chitarra recita un ruolo che potrebbe apparentemente apparire marginale e che è invece da ricollegare al linguaggio che Beethoven andava sviluppando in quello stesso periodo: affidare allo strumento solista un ruolo che non si limiti a quello di interlocutore e diventi squisitamente timbrico in rapporto all'orchestra. Il concerto non possiede melodie "memorabili" come quelle presenti nel primo, se non nel movimento centrale che è però, a mio modo di vedere, molto difficile da rendere nella sua integrità per i diversi episodi che lo compongono. Dei tre concerti è quello che preferisco... Mi piacerebbe intavolare una discussione su questo lavoro...
  19. Ho ripubblicato il file, con alcune correzioni e sviluppi, nella sezione PDF dell'area download. Chi fosse eventualmente interessato ad un midi può richiedermelo privatamente. Chiedo venia a tutti quelli che avessero già mandato a memoria la versione precedente... Chiedo anche gentilmente agli amministratori, di eliminare la vecchia versione.
  20. ah, bene...dovrei comunque cambiare il mio finale per pc con quello per mac, sai se scrivendo a codamusic fanno 'sta cosa? o eventualmente tramite update....
  21. Mi sa che è la volta buona che passo a mac...l'unico dubbio sono tutti i files di finale per pc..
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