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La chitarra classica a che punto è?


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Se posso permettermi di dire la mia, da chitarrista dilettante e frequentatore (non assiduo a dir la verità) di concerti, non vedo cosa ci possa essere di male o degradante, nel proporre un programma che affianchi a brani particolarmente impegnati, magari contemporanei, lavori di qualità che possano incontrare il favore anche dell'ascoltatore meno preparato.

Non vedo cosa ci sia di così drammaticamente sbagliato, se questo riflette la personalità e le inclinazioni dell'esecutore.

Ciao

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Non vedo cosa ci sia di così drammaticamente sbagliato

 

Niente, cla, proprio niente. Lo dico dall'inizio della discussione: ognuno suona, fa ed è quello che vuole essere.

L'importante è esserne coscienti quando ci si confronta con l'esterno.

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A questo punto, sarebbe per me importante chiedere il parere del M° Gilardino sul livello artistico delle composizioni di Albeniz, Domeniconi, Lauro.

Sono veramente di un livello così basso?

Mi scuso per la richiesta qualora il Maestro ritenga di non rispondere.

Con stima, Maurizio.

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Maurizio suvvia se a te piace una cosa te la suoni, a che ti serve la benedizione? Ognuno ha il suo spazio, ognuno fa le sue scelte.

Per me qello che conta è essere coerenti con se stessi e onesti. Ho avuto un grande insegnante, Pino Briasco, non era (è ) un John Williams e neanche un Julian Bream, ma è un uomo vero, umile, con idee ben precise, coerente e cosciente del proprio essere. Tra le altre cose mi ha insegnato quanto sia importante cercare di dimostrare ciò che siamo con onestà e semplicità, ma anche con determinazione e coraggio.

Alè, ciao!

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Hai ragione, Giorgio. Infatti non cercavo la benedizione. Io continuerò a suonarli... Vorrei, effettivamente, a questo punto il parere del Maestro per mia curiosità e preparazione, visto che comunque professionisti di un certo livello hanno detto che queste composizioni non sono idonee ad entrare nelle grandi realtà chitarristiche.

Ciao, grazie.

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Maurizio Pennisi sono dalla sua parte,il nostro repertorio va ampliato,ma la gente conosce solo l'1% del repertorio che per noi è scontato.

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A mio parere, non c'è una musica giusta ed una sbagliata, suonare Koyunbaba o Asturias non è un reato contro nessun tipo di strumento. Li chiamiamo brani ad effetto (anche se per Asturias il problema è più che altro etico, non è la musica grandiosa di Albeniz ad essere in discussione ma il valore di una trascrizione) come lo erano, quando furono scritti, le Rossiniane di Giuliani, la Rapsodia Argentina di Manjon, le Variazioni sul Carnevale di Venezia di Tarrega fino ad arrivare alla Sonata di Ginastera. Ciò nonostante suonare questo genere, questo tipo di repertorio non suscita nessun tipo di polemica. Avere in repertorio l'Omaggio ad Hendrix di Domeniconi sì. Non capisco.

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Maurizio Pennisi sono dalla sua parte,il nostro repertorio va ampliato,ma la gente conosce solo l'1% del repertorio che per noi è scontato.

 

Grazie, sono perfettamente daccordo.

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A mio parere, non c'è una musica giusta ed una sbagliata, suonare Koyunbaba o Asturias non è un reato contro nessun tipo di strumento. Li chiamiamo brani ad effetto (anche se per Asturias il problema è più che altro etico, non è la musica grandiosa di Albeniz ad essere in discussione ma il valore di una trascrizione) come lo erano, quando furono scritti, le Rossiniane di Giuliani, la Rapsodia Argentina di Manjon, le Variazioni sul Carnevale di Venezia di Tarrega fino ad arrivare alla Sonata di Ginastera. Ciò nonostante suonare questo genere, questo tipo di repertorio non suscita nessun tipo di polemica. Avere in repertorio l'Omaggio ad Hendrix di Domeniconi sì. Non capisco.

 

Perfetto, Andrea.

Ciao.

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