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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Francisco Tárrega e attribuzioni di repertorio


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Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

 

Che uscita infelice da parte di un artista di questo calibro!!!

 

Bisogna vedere in quale contesto Ponce ha detto questa frase. All'inizio io scelsi la chitarra proprio per il suo suono e non sapevo nulla del suo repertorio. Anzi ero circondato da tutti i pregiudizi del caso. Mio padre, pianista, era convinto non esistesse proprio il repertorio della chitarra e un amico di famiglia (che era direttore di Conservatorio) gli disse pure " Non capisco come un pianista possa permettere a suo figlio di perdere tempo con uno strumento come la chitarra".

 

Il contesto era una semplice valutazione di importanza del repertorio in termini di quantità (molto inferiore) e qualità (rispetto a Bach-Mozart-Beethoven) del pianoforte e di altri strumenti. Non era intesa come costatazione di un repertorio non valido della chitarra, ; comunque, in quella specifica occasione, che naturalmente non può dar luce sulle opinioni e la filosofia intera del maestro, non ha detto niente sul reale valore del repertorio per chitarra.

 

L'infelicità dell'affermazione sta nel fatto, che non è stato presa una posizione a favore del repertorio in quell specifico momento. Per quello ricordo la frase, che so valutare, ma non sono sicuro che tutti li fanno in questa maniera.

 

Neuland

 

Grazie signori: non conoscendone il contesto, avevo interpretato questa frase in modo non corretto.

 

EB

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[OT]

Fascistoidi, cani da guardia, cospiratori... a mio avviso si è oltrepassato - e di molto - il limite della decenza.

Francamente non capisco come si possano promulgare e perorare lotte demagogiche in difesa di ciò che, in qualunque mente raziocinante, si potrebbe serenamente definire un errore, facendone discendere l'etichetta di cocciuta perseveranza attribuibile alla strenua difesa dello stesso.

Non capisco come illustri studiosi e musicologi possano piegare a proprio piacimento le definizioni di trascrizione, adattamento, riduzione e plagio per giustificare opere che, pur non perdendo nulla del loro valore, richiederebbero un minimo lavoro di revisione.

Non capisco come si possano definire "cani da guardia" persone che prendono le parti (e non le difese, si badi bene!!!) di Gilardino e Zigante mentre si definiscono "epigoni" quelli che le contestano, talvolta in modo pacato, talaltra in modo ridicolo.

Non capisco come si possa definire fascistoide un musicista che palesa le sue preferenze di repertorio, mentre si lasci correre chi accusa di ottusità queste scelte incitando esplicitamente i giovani a prendere le distanza da questi dinosauri della chitarra perche il futuro del dannato "nostro strumento" del cavolo sta nelle trascrizioni della musica leggera.

Non capisco come si possano portare avanti delle discussioni nelle quali l'unico modo per procrastinare una pietosa fine è quello di arrivare alle illazioni personali, o alla correzione, a sua volta sbagliata, di errori di gramamtica, ortografia e sintassi (si noti che si pone attenzione sul concetto di partitura, ma non si evidenziano perle come "...oltre ha non godere di...").

 

Ho evidenti e conclamati limiti di intelletto e rielaborazione che non mi consentono di capire... più mi sforzo e meno capisco... o forse non lo voglio capire, perché mi spaventerebbe scoprire di essere piombato in un cortile d'asilo in cui si litiga perché un compagno di giochi ha osato screditare il supereroe preferito di un altro... ed allora, forse, sarebbe preferibile defilarsi per evitare di sprecare tempo e risorse a parlare con chi non vuole ascoltare... sarebbe preferibile, forse perché più facile, ma non corretto. Io credo che la chitarra sia un'altra faccenda, credo che la Musica sia un'altra faccenda, e per me negarlo sarebbe un forte segno di disonestà nei confronti dei mei allievi ed insegnanti, nei confronti dei miei amici e parenti, nei confronti di chi ha pagato per anni i miei studi quando ancora ero nello stato di famiglia dei miei genitori, nei confronti di quegli sventurati che dovessero mai incappare in una mia esibizioine o registrazione, e nei confronti di me stesso.

 

EB

 

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Fascistoidi, cani da guardia, cospiratori... a mio avviso si è oltrepassato - e di molto - il limite della decenza.

Francamente non capisco come si possano promulgare e perorare lotte demagogiche in difesa di ciò che, in qualunque mente raziocinante, si potrebbe serenamente definire un errore, facendone discendere l'etichetta di cocciuta perseveranza attribuibile alla strenua difesa dello stesso.

Non capisco come illustri studiosi e musicologi possano piegare a proprio piacimento le definizioni di trascrizione, adattamento, riduzione e plagio per giustificare opere che, pur non perdendo nulla del loro valore, richiederebbero un minimo lavoro di revisione.

Non capisco come si possano definire "cani da guardia" persone che prendono le parti (e non le difese, si badi bene!!!) di Gilardino e Zigante mentre si definiscono "epigoni" quelli che le contestano, talvolta in modo pacato, talaltra in modo ridicolo.

Non capisco come si possa definire fascistoide un musicista che palesa le sue preferenze di repertorio, mentre si lasci correre chi accusa di ottusità queste scelte incitando esplicitamente i giovani a prendere le distanza da questi dinosauri della chitarra perche il futuro del dannato "nostro strumento" del cavolo sta nelle trascrizioni della musica leggera.

Non capisco come si possano portare avanti delle discussioni nelle quali l'unico modo per procrastinare una pietosa fine è quello di arrivare alle illazioni personali, o alla correzione, a sua volta sbagliata, di errori di gramamtica, ortografia e sintassi (si noti che si pone attenzione sul concetto di partitura, ma non si evidenziano perle come "...oltre ha non godere di...").

 

Ho evidenti e conclamati limiti di intelletto e rielaborazione che non mi consentono di capire... più mi sforzo e meno capisco... o forse non lo voglio capire, perché mi spaventerebbe scoprire di essere piombato in un cortile d'asilo in cui si litiga perché un compagno di giochi ha osato screditare il supereroe preferito di un altro... ed allora, forse, sarebbe preferibile defilarsi per evitare di sprecare tempo e risorse a parlare con chi non vuole ascoltare... sarebbe preferibile, forse perché più facile, ma non corretto. Io credo che la chitarra sia un'altra faccenda, credo che la Musica sia un'altra faccenda, e per me negarlo sarebbe un forte segno di disonestà nei confronti dei mei allievi ed insegnanti, nei confronti dei miei amici e parenti, nei confronti di chi ha pagato per anni i miei studi quando ancora ero nello stato di famiglia dei miei genitori, nei confronti di quegli sventurati che dovessero mai incappare in una mia esibizioine o registrazione, e nei confronti di me stesso.

 

EB

 

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Caro Ermanno, noi oggi ci domandiamo chi fossero e che cosa sostenessero gli oppositori di Fernando Sor: dalle sue furenti autodifese, possiamo immaginare che fossero i soliti poveracci che in qualche, misero modo, invariabilmente tentano - senza successo - di contrastare il cammino delle persone geniali, dotate di talento vero, o anche solo dei bravi musicisti che cercano di fare seriamente il loro mestiere. Ma quei ragli si sono persi nell'etere: l'oblio ha graziato i somari e, paradossalmente, il pochissimo che ne sappiamo ci è stato trasmesso dal loro antagonista, lo stizzoso don Fernando. Se lui se ne fosse infischiato, dei suoi detrattori non sapremmo nulla.

 

Con l'avvento di internet, tutto rimarrà invece a disposizione dei posteri. I musicologi del 2200 avranno accesso a questi archivi, li leggeranno, potranno decifrare, nei messaggi di ciascuno, ogni singolo pensiero, ogni moto dell'animo, ogni pulsione: è per questo che è d'uopo indurre lorsignori a manifestarsi, e saggio e astuto farli parlare. La descrizione che danno di sé stessi è tale da rendere superfluo ogni commento: si consegnano alla storia - anche se soltanto a quella del piccolo orto musicale della chitarra - con perfetta trasparenza. Verranno ricordati per quello che erano: aere perennius.

 

dralig

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Ospite gasgas

Veramente, sig.Brignolo, visto che non capisce (come ha ammesso)) , è Gilardino che ha scritto: "la carovana passa e i cani abbaiano". Gli "epigomi" infatti non abbaiano. Certo, non tutti.

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Continua a non capire che stiamo parlando per migliaia di persone (la quantità degli accessi a questo thread è ben più alta del numero di iscritti al forum), e che queste persone sono pensanti, capaci di elaborare opinioni e giudizi, di trarre conclusioni proprie: delle Sue ossessioni, non importa niente a nessuno, qui si parla di autori e di edizioni e, al riguardo, Lei non ha niente da dire, perché è chiaro a tutti che Lei non sa niente, non ha mai studiato l'argomento, non ha mai letto le edizioni della musica di Tárrega, eccettuata (forse) quella di Gangi e Carfagna, che non è in grado nemmeno di distinguere il concetto di "elaborazione" da quello di "trascrizione" o di pura e semplice copiatura. Lei, in questo forum, si è rivelato per quello che è, e più insiste nel ribattere gli stessi tasti morti, più si manifesta.

 

dralig

 

Vivissimi ringraziamenti per i complimenti, che rimando immediatamente al mittente con ricevuta di ritorno.....

 

Vede, caro Maestro Gilardino, Lei mi ricorda tanto il Marchese del Grillo:

 

 

Con questo vi saluto e me ne esco definitivamente dal Forum, non senza avervi prima augurato Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

 

LP

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Veramente, sig.Brignolo, visto che non capisce (come ha ammesso)) , è Gilardino che ha scritto: "la carovana passa e i cani abbaiano". Gli "epigomi" infatti non abbaiano. Certo, non tutti.

 

L'ho scritto, si, ma ho dichiarato la fonte: un proverbio del deserto. E poi, l'ho scritto all'inizio del thread. Adesso la carovana è passata - i carri, le merci, i carovanieri, i cammelli li hanno visti tutti: cela suffit. Dovessi citarlo oggi, il proverbio verrebbe modificato così: la carovana è passata da un pezzo, ma i cani seguitano ad abbaiare. Non sono molto intelligenti.

 

dralig

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Continua a non capire che stiamo parlando per migliaia di persone (la quantità degli accessi a questo thread è ben più alta del numero di iscritti al forum), e che queste persone sono pensanti, capaci di elaborare opinioni e giudizi, di trarre conclusioni proprie: delle Sue ossessioni, non importa niente a nessuno, qui si parla di autori e di edizioni e, al riguardo, Lei non ha niente da dire, perché è chiaro a tutti che Lei non sa niente, non ha mai studiato l'argomento, non ha mai letto le edizioni della musica di Tárrega, eccettuata (forse) quella di Gangi e Carfagna, che non è in grado nemmeno di distinguere il concetto di "elaborazione" da quello di "trascrizione" o di pura e semplice copiatura. Lei, in questo forum, si è rivelato per quello che è, e più insiste nel ribattere gli stessi tasti morti, più si manifesta.

 

dralig

 

Vivissimi ringraziamenti per i complimenti, che rimando immediatamente al mittente con ricevuta di ritorno.....

 

Vede, caro Maestro Gilardino, Lei mi ricorda tanto il Marchese del Grillo:

 

 

 

Con questo vi saluto e me ne esco definitivamente dal Forum, non senza avervi prima augurato Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

 

LP

 

Sono sinceramente toccato, signor Luigi Picardi, dal fatto che Lei, quando pensa a me, corra a mettere online estratti da film con protagonisti invariabilmente romani, da Nerone al Marchese del Grillo. La Sua fedeltà è commovente, forse un po' ossessiva, ma di una trasparenza esemplare. Piemontesi che parlano in romanesco non se ne sono visti mai, però è comprensibile che Lei riconduca tutte le Sue visioni alla Casa Madre che le ha originate: è coerente, bisogna darGliene atto. Il Suo passaggio nel forum verrà ricordato, non tema.

 

dralig

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E' un po' OT, però questo è il lato del discorso che più mi interessa.

Non è pericoloso e fuorviante, in ultima analisi fascistoide, pensare che ci sia una chitarra giusta ed una sbagliata? Un programma giusto ed uno sbagliato?

 

g

 

Se ben interpreto il pensiero del caro Marcello (pensiero che, seguendo dalle idee che ho avuto modo di scambiare con lui, condivido in pieno), la scissione del repertorio non è tra guisto e sbagliato... anzi, non c'è proprio una divisione. Semplicemente, nella mente di alcuni chitarristi, il repertorio della chitarra classica è definito, o quanto meno definibile secondo criteri ben precisi nei quali certe contaminazioni non trovano posto. E' opinione di alcuni che la chitarra trovi la sua massima forza espressiva nella vastissima gamma timbrica e nell'espressione intima e raccolta di un suono che, seppur "piccolo", è in grado di comunicare tanto. In questo, le grandi folle deliranti, come le musiche per queste scritte, non c'entrano per niente.

Non è un atteggiamento fascistoide: lo sarebbe se questi musicisti tentassero di imporre questo pensiero agli altri, ma questo non avviene. Certo, pur non volendo imporre niente a nessuno, non si può sperare che si taccia con indifferenza di fronte alle scelte di repertorio operate da altri: è nel pieno diritto di critica esprimere un parere riguardo al programma che un interprete presenti in concerto, ed è ancora meglio se questo parere viene supportato da motivazioni che, ad esempio, nel caso di Marcello non sono mai mancate.

D'altro canto, più volte in questo stesso forum abbiamo assistito ad invettive contro la vetustà della vecchia scuola decadente che dovrebbe aprire gli occhi e smetterla di obsolescere in queste prigioni senza futuro? Quante volte, da alcuni, sono partite esortazioni a prendere le distanze da queste impostazioni retrograde e anacronistiche, adducendo motivazioni profetiche di una nuova via elitaria ed iniziatica che parrebbe essere, sempre secondo questi araldi, l'unico mezzo per il successo?

Perché, quindi, si definisce fascistoide chi sostiene un repertorio nei confronti di un altro, e non si definisce parimenti fascistoide (o, se preferisci, stalinoide...) chi denigra quel repertorio in favore dell'altro?

 

EB

 

Un atteggiamento non è fascistoide perchè si impone sugli altri: è fascistoide perchè individua degli altri e una volta giunto al potere li elimina o gli rende la vita impossibile. Mentre la categoria "stalinoide" non esiste, ma il fatto che lei l'abbia utilizzata per indicare degli "altri" uguali e contrari rafforza la mia idea che l'italico omuncolo voglia sempre un ghibellino dove c'è un guelfo.

 

Ripeto che questo mio intervento nulla c'entra con la polarizzazione creatasi negli altri due thread.

 

E il mio non è un suggerimento a questo o quel repertorio per trovare facilmente il successo.

 

E' solo che ho visto paragonare Piazzolla alla Pausini.. :D

 

g

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Con questo vi saluto e me ne esco definitivamente dal Forum, non senza avervi prima augurato Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

 

LP

 

Lei fugge, perché non ha argomenti sul merito della discussione (false attribuzioni). A corto di argomenti la butta sistematicamente sul piano dello scontro personale: chissà perché io vedo questi atteggiamenti particolarmente diffusi nei forum e new group italiani. Siete (o siamo) proprio speciali anche in questo.

Lei intanto però alle mie argomentazioni non ha risposto. E dimostra una cosa: Lei si è impegnato qui in una maldestra difesa del lavoro di Gangi e Carfagna che definirei "di ufficio" ma le carte non le ha proprio lette. Nemmeno i 4 volumi dell'edizione. Se li avesse letti più attentamente (ma sappiamo che Lei ha l'abitudine di esprimere giudizi su testi senza averli letti) qualche argomento più concreto avrebbe potuto trovarlo. E per esempio si sarebbe accorto che i primi a menzionare le "false attribuzioni" (definizione che non ho usato a caso) sono proprio Gangi e Carfagna nella Prefazione del Vol.1 e che c'è qualche bella cosetta da scoprire nel vol. 4 (trascrizioni) nel capitoli Schumann e Chopin. Come ha detto Lucio, l'abbiamo usata tutti questa edizione, non certo per deferenza verso i curatori ma perché era utile, e l'abbiamo letta bene. Lei che la vuole difendere, invece, non l'ha letta.

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Non è solo OT ma è decisamente fuori contesto e fuori dalla filosofia dei partecipanti al forum.

Mi può dire gentilmente dove è che ha letto questa affermazione?

 

 

Non mi riferisco ai partecipanti a questo forum, in cui mi esprimo liberamente da più di due anni.

Mi riferisco a questo:

 

 

...in cui tolse lo spartito di una trascrizione di Piazzolla dal leggio di una chitarrista di chiara fama!! rispondendoLe che voleva ascoltare possibilmente della musica!..ecco! io sono rimasto al 1994...

 

 

Inizio Supermod edit

La discussione relativa a questo argomento è stata spostata qui:

http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=6573

Fine Supermod edit

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