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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Francisco Tárrega e attribuzioni di repertorio


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[se poi tutto sto casotto artatamente creato sia un messaggio neanche troppo criptato alla Berben per una nuova edizione dell'Integrale di Tarrega griffata Gilardino/Zigante, non è un mio problema!!! Che facciano pure, non vedo un problema in ciò....

 

Ma Lei pensa davvero che io e Gilardino abbiamo bisogno di mandare messaggi criptati attraverso un Forum al direttore delle edizioni Berben, edizioni con la quali collaboriamo entrambi da tempo?

 

Comunque non ci sarà nessuna edizione Tarrega griffata Gilardino/Zigante perchè non c' è alcuna necessità.

Tarrega è un compositore chitarrista i cui testi contenevano tutto ciò che occereva per eseguirli correttamente, inclusa una dettagliatissima (e innovativa) diteggiatura. Non occorre quindi alcun tipo di revisione. Nelle edizioni d'epoca ci sono alcuni errori di stampa, ma questi si possono facilmente individuare. Ed è esattamente ciò che hanno fatto Rafael Andia e Xavier Quevedo nell'edizione in facsimile delle antiche edizioni spagnole edita da Chanterelle.

Esistono poi degli inediti che sono stati proposti nell'edizione Soneto.

 

E allora dove risiede il problema, visto che ci sono fior fiori di edizioni che sono uscite dopo quella della Berben??

Continuo a non capire il perchè della polemica!!

Senta Zigante, non è la prima volta che scrive 'io e Gilardino'. Non sarebbe meglio, per una elementare forma di deferenza, scrivere 'Gilardino e io'?

Evidentemente anche Lei si sopravvaluta....

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Dralig si è svegliato solamente ora dal suo "torpore" riguardo a tutto ciò? E per quali oscuri e reconditi motivi?...

 

 

Torpore? No, era indifferenza e caritatevole silenzio.

I motivi oscuri e reconditi? La decenza.

 

Mi pare una affermazione un po' grave, specie se proviene da un personaggio come Lei.

Sarebbe meglio che scendesse un po' più in profondità al riguardo....

Cosa c'entra la decenza??? Forse che il comportamento dei due maestri romani oltrepassò la decenza??

 

Mi ha preso per stupido? Si ravveda prontamente, Lei che percepisce il torpore altrui. Io non ho accusato i maestri Gangi e Carfagna di comportamento indecente, questo sta tentando di insinuarlo Lei. Ho detto che, per amore della decenza, era necessario ribellarsi all'insinuazione del signor gasgas, il quale ha cercato, all'inizio di questo thread, di suggerire che fosse in atto una congiura del silenzio a carico dell'edizione Gangi-Carfagna delle opere di Tárrega. E' la quarta volta che debbo ribadire quest'evidenza.

 

Un "personaggio" come me è in grado di rispondere delle sue affermazioni in ogni momento, se ha commesso un errore lo ammette e se ne scusa e, se fosse incappato nell'infortunio di un'edizione piena di errori, farebbe quello che va fatto: la correggerebbe.

 

dralig

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Come è buono e caritatevole, Lei! Quanto alla decenza, non posso esprimere opinioni, corazzato come è dai suoi cani da giuardia.

 

Ha ragione, sono buono e caritatevole. Dieci anni fa, quando feci pubblicare le "Variazioni" di Respighi, un signore de Roma rilasciò a "Seicorde" un'intervista nella quale, oltre a elogiare i "Cinque pezzi brevi" di Frank Martin (cinque), dichiarava che il brano - mandato alle stampe da Ricordi con cinque - queste si, cinque per davvero - certificazioni di autenticità - era un falso. Sarebbe stato facile rispondergli ricordando ai lettori i suoi Tárrega e il suo Weiss , invece tacqui. A imbavagliarmi, era la mia nota cattiveria.

 

dralig

 

Insomma, sta confermando la sua cordiale antipatia, condita da un grano di disprezzo, nei confronti di Mario Gangi.

 

Mi faccia capire: il maestro Gangi rilascia una pubblica dichiarazione dove afferma che una mia edizione, inquestionabilmente certificata da una serie di autentificazioni dell'originale, è un falso. Lo dice lui, e basta. Io non rispondo polemicamente. Taccio, in pratica. A dieci anni di distanza, faccio osservare che le attribuzioni fasulle non sono mie, e produco i fatti. Risultato: nutro antipatia per il maestro Gangi. Lettori, traete le vostre conclusioni: il diritto di accusare senza prove è prerogativa di un maestro, l'altro deve star zitto, se reagisce, anche a distanza di anni, e in tutt'altro contesto, cede alla tentatazione dell'antipatia e del disprezzo.

 

 

Da questi presupposti ha dunque inizio la progressiva cancellazione del maestro romano e della sua scuola dalla geografia chitarristica italiana.

Bene....buono a sapersi....

 

 

"Lei mi tratta da più di quel che sono" (Alessandro Manzoni, "I promessi sposi", dialogo tra don Rodrigo e frate Cristoforo). La cancellazione del maestro romano e della sua scuola dalla geografia chitarristica italiana sarebbe il tentativo di una mente malata,che grazie a Dio non ha niente che vedere con la mia. La storia della musica - egregio musicologo - non la fa un singolo, tanto meno un folle, la fanno i contemporanei a migliaia - nel caso della piccola storia della musica per chitarra - e i posteri e milioni, e contro il giudizio della storia nulla può il dimenarsi nel presente di qualche idiota. Un'idea del genere sarà buona a sapersi per Lei: Gliene lascio volentieri la paternità, e ancora una volta invito i lettori all'attenzione.

 

 

E comunque, caro Maestro Gilardino anzichè tenersi dentro il rospo, sarebbe stato cosa buona reagire al momento, prendendo il toro per le corna.

 

Perchè non lo fece?? forse perchè si ritiene buono e caritatevole??

Vista la grinta che tira fuori dalle pagine di un Forum chitarristico, avrebbe potuto (e dovuto) fare lo stesso in pubblico o a mezzo stampa.

 

 

 

Rospi, tori, corna: che bella prosa! Quello che avrei dovuto fare, e che devo fare, quando e come, se permette è affar mio: io contrasto le Sue affermazioni ma non mi permetto di suggerirLe la Sua linea di condotta. Faccia lo stesso con me. Metta le Sue affermazioni - sono ben lungi dall'esserne intimorito - contro le mie, ma di quel che devo fare, come e quando, l'unico responsabile sono io.

 

Dunque trova una conferma la pretestuosità di questo topic su Tarrega.

L'apparente polemica sul compositore spagnolo giustifica lo spostamento dell'oggetto della discussione su Gangi e Carfagna.

 

Continua a non capire che stiamo parlando per migliaia di persone (la quantità degli accessi a questo thread è ben più alta del numero di iscritti al forum), e che queste persone sono pensanti, capaci di elaborare opinioni e giudizi, di trarre conclusioni proprie: delle Sue ossessioni, non importa niente a nessuno, qui si parla di autori e di edizioni e, al riguardo, Lei non ha niente da dire, perché è chiaro a tutti che Lei non sa niente, non ha mai studiato l'argomento, non ha mai letto le edizioni della musica di Tárrega, eccettuata (forse) quella di Gangi e Carfagna, che non è in grado nemmeno di distinguere il concetto di "elaborazione" da quello di "trascrizione" o di pura e semplice copiatura. Lei, in questo forum, si è rivelato per quello che è, e più insiste nel ribattere gli stessi tasti morti, più si manifesta.

 

dralig

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E' un po' OT, però questo è il lato del discorso che più mi interessa.

Non è pericoloso e fuorviante, in ultima analisi fascistoide, pensare che ci sia una chitarra giusta ed una sbagliata? Un programma giusto ed uno sbagliato?

 

Non è solo OT ma è decisamente fuori contesto e fuori dalla filosofia dei partecipanti al forum.

Mi può dire gentilmente dove è che ha letto questa affermazione?

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Se poi tutto sto casotto artatamente creato sia un messaggio neanche troppo criptato alla Berben per una nuova edizione dell'Integrale di Tarrega griffata Gilardino/Zigante, non è un mio problema!!! Che facciano pure, non vedo un problema in ciò....

 

 

 

gigi

 

Anche se non uso esibire in questo forum - né altrove - i miei poteri, posso permettermi di proporre apertamente a un editore i miei progetti senza il minimo bisogno di inviargli messaggi criptati. Mi basta presentarmi con la mia faccia e con la mia parola, e fino a oggi nulla di quello che ho proposto è mai stato rifiutato. Ha ragione, signor Luigi Picardi, i miei rapporti con gli editori non sono un Suo problema, anzi non sono un problema di nessuno, nemmeno mio. E' un Suo problema, invece, quello di spandere immondi pettegolezzi sui miei presunti progetti e sul modo di porgerli agli editori: ed è un problema serio, da affrontare altrove che in un forum di chitarra.

 

dralig

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Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

 

Che uscita infelice da parte di un artista di questo calibro!!!

 

....infelice? Può essere, ma gli darei ragione....

 

Perché?

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Ospite Neuland

 

Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

 

Che uscita infelice da parte di un artista di questo calibro!!!

 

Bisogna vedere in quale contesto Ponce ha detto questa frase. All'inizio io scelsi la chitarra proprio per il suo suono e non sapevo nulla del suo repertorio. Anzi ero circondato da tutti i pregiudizi del caso. Mio padre, pianista, era convinto non esistesse proprio il repertorio della chitarra e un amico di famiglia (che era direttore di Conservatorio) gli disse pure " Non capisco come un pianista possa permettere a suo figlio di perdere tempo con uno strumento come la chitarra".

 

Il contesto era una semplice valutazione di importanza del repertorio in termini di quantità (molto inferiore) e qualità (rispetto a Bach-Mozart-Beethoven) del pianoforte e di altri strumenti. Non era intesa come costatazione di un repertorio non valido della chitarra, ; comunque, in quella specifica occasione, che naturalmente non può dar luce sulle opinioni e la filosofia intera del maestro, non ha detto niente sul reale valore del repertorio per chitarra.

 

L'infelicità dell'affermazione sta nel fatto, che non è stato presa una posizione a favore del repertorio in quell specifico momento. Per quello ricordo la frase, che so valutare, ma non sono sicuro che tutti li fanno in questa maniera.

 

Neuland

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Insistente e petulante, il Zigante delle sei corde.

Dica pure “rompico***oni”: è grazie a questo aspetto del mio carattere che ho fatto alcune interessanti scoperte di repertorio.

[una falsa attribuzione non è altro che attribuire un brano intero (e non un frammento o poche battute dello stesso) a un compositore anzichè ad un altro. Un preludio di poche battute che risulta essere poi un riadattamento di musica altrui, non è una falsa attribuzione.

E' stato proprio Lei, Zigante, a illustraci cosa siano quei preludi da lei citati

'Preludio n. 11: è il tema della Fantasia op.7 di Sor.

Preludio n.17: è la sezione centrale della Canzonetta di Mendelssohn, Quartetto op 12 n.1, peraltro presente nel Vol. IV (trascrizioni) per intero.

Preludio n. 14: sono due frammentini della fuga BWV 1001 di Bach.

Casi eclatanti di plagio da parte Tarrega e dolo da parte dei revisori che non l'hanno fatto notare??

Non sono altro che Preludi 'su temi di', che non sono stati 'intestati' da Tarrega stesso per i più svariati motivi e rientrano nel campo della trascrizione.

In soldoni, il Preludio XI è su un tema di Sor, ma non è la Fantasia di Sor.

Spero Lei stia scherzando!

Sia chiaro anzitutto che Tarrega in vita sua non si è mai attribuito opere altrui, questo lo hanno fatto alcuni suoi allievi.

Il Preludio 11 dell’edizione Berben non è una “rielaborazione” di un brano dell’opera 7 di Sor. E’ assolutamente identico al tema delle variazioni dell’op.7: non vi è traccia alcuna dell’intervento di Tarrega.

Secondo Lei il fatto che il Preludio 11 consista non nella Fantasia op.7 nella sua interezza ma soltanto in un frammento musicalmente chiuso rende ragionevole attribuirlo a Tarrega? Sono queste le logiche della nuova musicologia accademica che si insegna all’Università?

[il tutto va inquadrato nella cornice storica in cui operò Tarrega e poi Segovia. Le Variazioni su tema di Paganini e sul Carnevale non sono tutta farina del suo sacco, e in 'Chitarra - Storia e Immagini' (Carfagna-Greci), Fratelli Palombi Editori, Roma, 2000 (da non confondersi con 'La Storia della Chitarra' di Carfagna-Greci-Fabbri edito dalla Carisch nel 2007) vi è riportato un programma di sala in cui Tarrega suona le Variazioni sulla Traviata come fossero sue. Come è andata l'ha spiegato chiaramente Roberto Fabbri.

Alier negli anni ’10 infatti pubblicò le Variazioni sul Carnevale di Venezia attribuendone la paternità così : “Por Tarrega Y Garcia”. Non si sa con precisione chi sia questo Garcia, ma potrebbe essere Severino Garcia Fortea, un amico di Tarrega che gli fu vicino negli ultimi anni della sua vita. Queste variazioni si basano su un tema usato da Paganini in una celebre composizione, una canzonetta napoletana intitolata “O mamma mamma ca” . Non si capisce bene dunque che cosa ci faccia questo brano nel volume delle trascrizioni attribuito a Paganini: non c’è un sola nota di Paganini in questo pezzo. Si capisce invece bene che le Variazioni nell’edizione Alier erano 12 mentre nell’edizione Berben diventano 8, esattamente come nelle “revisioni” di Pascual Roch e Daniel Fortea.

Il lavoro sull''Opera Omnia di Tarrega ad opera di Gangi e dell'allora ventinovenne Carfagna si svolse sulla base delle edizioni pubblicate, tra le altre, da Orfeo Tracio, Ildefonso Alier, Biblioteca Fortea e Ediciones Musicales Madrid. Se ci sono stati errori nella compilazione e se sono errori di questo tipo, essi non sono rilevanti o gravi dal punto di vista musicologico.

Lei però dovrebbe decidersi: o sono errori di Gangi/Carfagna o sono errori di altri ripresi da Gangi/Carfagna (le revisioni delle revisioni) oppure, come Lei sembra affermare nella prima parte della Sua risposta, non sono affatto errori.

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Caro Lucio è questo il punto..dove siamo arrivati e..dove invece..forse, si doveva..arrivare...!?

Io so solo che qualche decennio fa..(quando la chitarra si chiamava ancora "chitarra classica") andai a studiare con la persona che ritenevo potesse insegnarmi il repertorio per chitarra...e questa persona sappiamo tutti e due chi è!

Io credevo che dopo quel periodo la "musica" per chitarra avrebbe ridato finalmente la giusta dignità al nostro strumento...ricordo l'unica Master di JulianBream..a Firenze (anno 1994 per la cronaca) a cui ho avuto il piacere di partecipare, in cui tolse lo spartito di una trascrizione di Piazzolla dal leggio di una chitarrista di chiara fama!! rispondendoLe che voleva ascoltare possibilmente della musica!..ecco! io sono rimasto al 1994..purtroppo..faccio un pò di fatica..a convivere oggi..con certi programmi...quindi se i chitarristi non fanno differenza a suonare i Pink Floyd insieme a...Mompou? sto bestemmiando...oggi? in nome della maggiore..??? diffusione dell'immagine del nostro strumento!?! :roll: non vedo perchè ci si debba meravigliare..anche di queste presunte e azzardate "uscite"..accademiche......musicologiche!

peccato...dovevo dare retta al mio primo insegnante forse..e..fare il direttore d'orchestra..ma ho sempre amato la musica per chitarra ma..non quella che spesso sento circolare...nei "nuovi " programmi da concerto...

una volta le uniche trascrizioni erano..di musica..antica..(bellissime per di più, quelle musiche) ma giustificate anche in un certo senso dal periodo storico, oggi che abbiamo fiori di liutisti e di chitarristi..specializzati in musica antica..non ha molto più senso no? se non per il proprio amore di suonarle per noi stessi e...noi che facciamo????

trascriviamo Laura Pausini!!??? con la giustificazione che porterà pubblico ai concerti?..scusate ma se il pubblico va a sentire musica "non per chitarra" mi dite..dove stà l'utilità?....non ci arrivo...

eppure "mi sembra"...non vorrei sbagliarmi ...che esiste tanta ma tanta musica...di qualità...il punto è..solo saperla..."cogliere"...e forse..."porgere"....mah

 

E' un po' OT, però questo è il lato del discorso che più mi interessa.

Non è pericoloso e fuorviante, in ultima analisi fascistoide, pensare che ci sia una chitarra giusta ed una sbagliata? Un programma giusto ed uno sbagliato?

 

g

 

 

Grazie dell'attribuzione del fascistoide...non mi era ancora capitata in 49 anni ..non so se ridere..o....

andiamo avanti.

Non si tratta di programmi giusti o sbagliati..forse non ha letto bene..ma solo di "Programmi": considero programmi la musica scritta per chitarra, il suo repertorio storico e quello tutt'ora in creazione.

Abbiamo tante tipologie di musica..no? se vuole sentire la chitarra elettrica non ha che da scegliere..se vuole l'acustica idem...il flamenco lo stesso..dove stà il problema?..perchè il chitarrista classico..deve suonare cose che fanno meglio altri nel loro campo?...perchè alla gente non piace la musica, il repertorio classico?

Le piace Pollini quando suona Chopin? Lei va a sentire Pollini e si aspetta la trascrizione di Lucio Battisti al pianoforte perchè è musica anche quella?...non è meglio che ascolta il disco di Battisti?..lo considera fascista e pericoloso questo? io la chiama specializzazione e competenza...quando voglio sentire Pat Metheny ascolto lui.. ma quando voglio ascoltare Bach..se permette..non ascolto Joe Satriani...se mi sono perso qualcosa..mi illumini...voglio capire..!

 

 

con simpatia

mr

 

p.s. Lo sa che quando i pianisti suonano Bach...secondo me, ad esempio, suonano troppo forte..dovrebbero abbassare il loro volume (tocco)..capisce cosa voglio dire...? si figuri quando sento una chitarra amplificata...ma lei ha dimenticato che la chitarra è uno strumento..."ottico?...in merito al ..suono...

 

2 p.s. io temo che molti chitarristi non siano "chitarristi classici"..e questo comporta il problema..di cui sopra..cioè, letteralmente, non amano il repertorio che rende la chitarra tale, appunto classica.

Amare e diffondere il "suo" repertorio non mi sembra essere fascisti e pericolosi.

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Grazie dell'attribuzione del fascistoide...non mi era ancora capitata in 49 anni ..non so se ridere..o....

andiamo avanti.

Non si tratta di programmi giusti o sbagliati..forse non ha letto bene..ma solo di "Programmi": considero programmi la musica scritta per chitarra, il suo repertorio storico e quello tutt'ora in creazione.

Abbiamo tante tipologie di musica..no? se vuole sentire la chitarra elettrica non ha che da scegliere..se vuole l'acustica idem...il flamenco lo stesso..dove stà il problema?..perchè il chitarrista classico..deve suonare cose che fanno meglio altri nel loro campo?...perchè alla gente non piace la musica, il repertorio classico?

Le piace Pollini quando suona Chopin? Lei va a sentire Pollini e si aspetta la trascrizione di Lucio Battisti al pianoforte perchè è musica anche quella?...non è meglio che ascolta il disco di Battisti?..lo considera fascita e pericoloso questo? io la chiama specializzazione e competenza...quando voglio sentire Pat Metheny ascolto lui.. ma quando voglio ascoltare Bach..se permette..non ascolto Joe Satriani...se mi sono perso qualcosa..mi illumini...voglio capire..!

 

Illuminare? E' tutto fin troppo chiaro.

Un bel minestrone dove tutto è sotto il nome di musica o, peggio, arte. Tutta roba vecchia, detta e ridetta e utilizzata nella maggior parte dei casi come ultimo appiglio argomentativo (il passo al qualunquismo da "a me piace, quindi è valido" è il successivo) da chi non ha voglia di studiare per comprendere la differenza che passa tra Braccio di Ferro e Dostoevskij: non è sempre una storia narrata con sostantivi e verbi stampati sulla carta?

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