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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Francisco Tárrega e attribuzioni di repertorio


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Come è buono e caritatevole, Lei! Quanto alla decenza, non posso esprimere opinioni, corazzato come è dai suoi cani da giuardia.

 

Ha ragione, sono buono e caritatevole. Dieci anni fa, quando feci pubblicare le "Variazioni" di Respighi, un signore de Roma rilasciò a "Seicorde" un'intervista nella quale, oltre a elogiare i "Cinque pezzi brevi" di Frank Martin (cinque), dichiarava che il brano - mandato alle stampe da Ricordi con cinque - queste si, cinque per davvero - certificazioni di autenticità - era un falso. Sarebbe stato facile rispondergli ricordando ai lettori i suoi Tárrega e il suo Weiss , invece tacqui. A imbavagliarmi, era la mia nota cattiveria.

 

dralig

 

Insomma, sta confermando la sua cordiale antipatia, condita da un grano di disprezzo, nei confronti di Mario Gangi.

Da questi presupposti ha dunque inizio la progressiva cancellazione del maestro romano e della sua scuola dalla geografia chitarristica italiana.

Bene....buono a sapersi....

E comunque, caro Maestro Gilardino anzichè tenersi dentro il rospo, sarebbe stato cosa buona reagire al momento, prendendo il toro per le corna.

 

Perchè non lo fece?? forse perchè si ritiene buono e caritatevole??

Vista la grinta che tira fuori dalle pagine di un Forum chitarristico, avrebbe potuto (e dovuto) fare lo stesso in pubblico o a mezzo stampa.

 

Dunque trova una conferma la pretestuosità di questo topic su Tarrega.

L'apparente polemica sul compositore spagnolo giustifica lo spostamento dell'oggetto della discussione su Gangi e Carfagna.

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Insomma, sta confermando la sua cordiale antipatia, condita da un grano di disprezzo, nei confronti di Mario Gangi.....

Da questi presupposti ha dunque inizio la progressiva cancellazione del maestro romano e della sua scuola dalla geografia chitarristica italiana...

Bene....buono a sapersi....

E comunque, anzichè tenersi il rospo, sarebbe stato cosa buona reagire al momento, prendendo il toro per le corna.

Perchè non lo fece?? Perchè si ritiene buono e caritatevole?? Vista la grinta che tira fuori dalle pagine di un Forum chitarristico, avrebbe potuto (e dovuto) fare lo stesso in pubblico..

 

Ulteriore esercizio di dietrologia. Non ha altro da proporre sul Forum?

Per esempio rispondere alle mie ultime domande?

" Se non sono false attribuzioni, cosa sono in musicologia ?"

" A lei come risulta sia andata?"

Forse non ha nulla di dire in merito?

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Caro Lucio è questo il punto..dove siamo arrivati e..dove invece..forse, si doveva..arrivare...!?

Io so solo che qualche decennio fa..(quando la chitarra si chiamava ancora "chitarra classica") andai a studiare con la persona che ritenevo potesse insegnarmi il repertorio per chitarra...e questa persona sappiamo tutti e due chi è!

Io credevo che dopo quel periodo la "musica" per chitarra avrebbe ridato finalmente la giusta dignità al nostro strumento...ricordo l'unica Master di JulianBream..a Firenze (anno 1994 per la cronaca) a cui ho avuto il piacere di partecipare, in cui tolse lo spartito di una trascrizione di Piazzolla dal leggio di una chitarrista di chiara fama!! rispondendoLe che voleva ascoltare possibilmente della musica!..ecco! io sono rimasto al 1994..purtroppo..faccio un pò di fatica..a convivere oggi..con certi programmi...quindi se i chitarristi non fanno differenza a suonare i Pink Floyd insieme a...Mompou? sto bestemmiando...oggi? in nome della maggiore..??? diffusione dell'immagine del nostro strumento!?! :roll: non vedo perchè ci si debba meravigliare..anche di queste presunte e azzardate "uscite"..accademiche......musicologiche!

peccato...dovevo dare retta al mio primo insegnante forse..e..fare il direttore d'orchestra..ma ho sempre amato la musica per chitarra ma..non quella che spesso sento circolare...nei "nuovi " programmi da concerto...

una volta le uniche trascrizioni erano..di musica..antica..(bellissime per di più, quelle musiche) ma giustificate anche in un certo senso dal periodo storico, oggi che abbiamo fiori di liutisti e di chitarristi..specializzati in musica antica..non ha molto più senso no? se non per il proprio amore di suonarle per noi stessi e...noi che facciamo????

trascriviamo Laura Pausini!!??? con la giustificazione che porterà pubblico ai concerti?..scusate ma se il pubblico va a sentire musica "non per chitarra" mi dite..dove stà l'utilità?....non ci arrivo...

eppure "mi sembra"...non vorrei sbagliarmi ...che esiste tanta ma tanta musica...di qualità...il punto è..solo saperla..."cogliere"...e forse..."porgere"....mah

 

E' un po' OT, però questo è il lato del discorso che più mi interessa.

Non è pericoloso e fuorviante, in ultima analisi fascistoide, pensare che ci sia una chitarra giusta ed una sbagliata? Un programma giusto ed uno sbagliato?

 

g

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Ospite Neuland

 

Altra domanda:

Perchè un chitarrista soffre le pene dell'inferno a suonare il repertorio di qualità e deve e cerca cose che a mio parere il cestino dell'immondizia è il luogo più appropriato e indicato per tali cose?...

 

[...]

 

Non sarà che il problema "forse" consiste che il repertorio per chitarra (classica)-perdonate se ripeto, ma molti dimenticano di scriverlo-non piace per primo ai chitarristi e..preferiscono o meglio tentano di suonare cose..che..vedi punto precedente forse meritano quel simpatico suono che fa il mio computer quando cestino dei documenti? (leggasi Mac)...

 

Piace... non piace... per cortesia: andresti allo stadio se non ti piacesse il calcio?

 

 

Trovo invece la riflessione di Marcello pertinente, se non fondamentale.

Solleva una questione sottovalutata.

Una buona percentuale di chi si iscrive ad un corso di chitarra "classica" lo fa avendo in mente altri repertori rispetto quelli che invece si ritroverà ad affrontare. Probabilmente tutti quei repertori riconducibili al bagaglio culturale del perfetto tangueros.

 

Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

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E' un po' OT, però questo è il lato del discorso che più mi interessa.

Non è pericoloso e fuorviante, in ultima analisi fascistoide, pensare che ci sia una chitarra giusta ed una sbagliata? Un programma giusto ed uno sbagliato?

 

g

 

Se ben interpreto il pensiero del caro Marcello (pensiero che, seguendo dalle idee che ho avuto modo di scambiare con lui, condivido in pieno), la scissione del repertorio non è tra guisto e sbagliato... anzi, non c'è proprio una divisione. Semplicemente, nella mente di alcuni chitarristi, il repertorio della chitarra classica è definito, o quanto meno definibile secondo criteri ben precisi nei quali certe contaminazioni non trovano posto. E' opinione di alcuni che la chitarra trovi la sua massima forza espressiva nella vastissima gamma timbrica e nell'espressione intima e raccolta di un suono che, seppur "piccolo", è in grado di comunicare tanto. In questo, le grandi folle deliranti, come le musiche per queste scritte, non c'entrano per niente.

Non è un atteggiamento fascistoide: lo sarebbe se questi musicisti tentassero di imporre questo pensiero agli altri, ma questo non avviene. Certo, pur non volendo imporre niente a nessuno, non si può sperare che si taccia con indifferenza di fronte alle scelte di repertorio operate da altri: è nel pieno diritto di critica esprimere un parere riguardo al programma che un interprete presenti in concerto, ed è ancora meglio se questo parere viene supportato da motivazioni che, ad esempio, nel caso di Marcello non sono mai mancate.

D'altro canto, più volte in questo stesso forum abbiamo assistito ad invettive contro la vetustà della vecchia scuola decadente che dovrebbe aprire gli occhi e smetterla di obsolescere in queste prigioni senza futuro? Quante volte, da alcuni, sono partite esortazioni a prendere le distanze da queste impostazioni retrograde e anacronistiche, adducendo motivazioni profetiche di una nuova via elitaria ed iniziatica che parrebbe essere, sempre secondo questi araldi, l'unico mezzo per il successo?

Perché, quindi, si definisce fascistoide chi sostiene un repertorio nei confronti di un altro, e non si definisce parimenti fascistoide (o, se preferisci, stalinoide...) chi denigra quel repertorio in favore dell'altro?

 

EB

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Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

 

Che uscita infelice da parte di un artista di questo calibro!!!

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[se poi tutto sto casotto artatamente creato sia un messaggio neanche troppo criptato alla Berben per una nuova edizione dell'Integrale di Tarrega griffata Gilardino/Zigante, non è un mio problema!!! Che facciano pure, non vedo un problema in ciò....

 

Ma Lei pensa davvero che io e Gilardino abbiamo bisogno di mandare messaggi criptati attraverso un Forum al direttore delle edizioni Berben, edizioni con la quali collaboriamo entrambi da tempo?

 

Comunque non ci sarà nessuna edizione Tarrega griffata Gilardino/Zigante perchè non c' è alcuna necessità.

Tarrega è un compositore chitarrista i cui testi contenevano tutto ciò che occereva per eseguirli correttamente, inclusa una dettagliatissima (e innovativa) diteggiatura. Non occorre quindi alcun tipo di revisione. Nelle edizioni d'epoca ci sono alcuni errori di stampa, ma questi si possono facilmente individuare. Ed è esattamente ciò che hanno fatto Rafael Andia e Xavier Quevedo nell'edizione in facsimile delle antiche edizioni spagnole edita da Chanterelle.

Esistono poi degli inediti che sono stati proposti nell'edizione Soneto.

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Insomma, sta confermando la sua cordiale antipatia, condita da un grano di disprezzo, nei confronti di Mario Gangi.....

Da questi presupposti ha dunque inizio la progressiva cancellazione del maestro romano e della sua scuola dalla geografia chitarristica italiana...

Bene....buono a sapersi....

E comunque, anzichè tenersi il rospo, sarebbe stato cosa buona reagire al momento, prendendo il toro per le corna.

Perchè non lo fece?? Perchè si ritiene buono e caritatevole?? Vista la grinta che tira fuori dalle pagine di un Forum chitarristico, avrebbe potuto (e dovuto) fare lo stesso in pubblico..

 

Ulteriore esercizio di dietrologia. Non ha altro da proporre sul Forum?

Per esempio rispondere alle mie ultime domande?

" Se non sono false attribuzioni, cosa sono in musicologia ?"

" A lei come risulta sia andata?"

Forse non ha nulla di dire in merito?

 

Insistente e petulante, il Zigante delle sei corde.

Una falsa attribuzione non è altro che attribuire un brano intero (e non un frammento o poche battute dello stesso) a un compositore anzichè ad un altro. Un preludio di poche battute che risulta essere poi un riadattamento di musica altrui, non è una falsa attribuzione.

E' stato proprio Lei, Zigante, a illustraci cosa siano quei preludi da lei citati

'Preludio n. 11: è il tema della Fantasia op.7 di Sor.

Preludio n.17: è la sezione centrale della Canzonetta di Mendelssohn, Quartetto op 12 n.1, peraltro presente nel Vol. IV (trascrizioni) per intero.

Preludio n. 14: sono due frammentini della fuga BWV 1001 di Bach.

Casi eclatanti di plagio da parte Tarrega e dolo da parte dei revisori che non l'hanno fatto notare??

Non sono altro che Preludi 'su temi di', che non sono stati 'intestati' da Tarrega stesso per i più svariati motivi e rientrano nel campo della trascrizione.

In soldoni, il Preludio XI è su un tema di Sor, ma non è la Fantasia di Sor.

Il tutto va inquadrato nella cornice storica in cui operò Tarrega e poi Segovia. Le Variazioni su tema di Paganini e sul Carnevale non sono tutta farina del suo sacco, e in 'Chitarra - Storia e Immagini' (Carfagna-Greci), Fratelli Palombi Editori, Roma, 2000 (da non confondersi con 'La Storia della Chitarra' di Carfagna-Greci-Fabbri edito dalla Carisch nel 2007) vi è riportato un programma di sala in cui Tarrega suona le Variazioni sulla Traviata come fossero sue.

Come è andata l'ha spiegato chiaramente Roberto Fabbri.

Il lavoro sull''Opera Omnia di Tarrega ad opera di Gangi e dell'allora ventinovenne Carfagna si svolse sulla base delle edizioni pubblicate, tra le altre, da Orfeo Tracio, Ildefonso Alier, Biblioteca Fortea e Ediciones Musicales Madrid. Se ci sono stati errori nella compilazione e se sono errori di questo tipo, essi non sono rilevanti o gravi dal punto di vista musicologico.

Vengono da voi citate le Edizioni Soneto, che nel 69 o non c'erano oppure non operavano a certi livelli.

 

cordialità

 

gg

 

Cordialità

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Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

 

Che uscita infelice da parte di un artista di questo calibro!!!

 

Bisogna vedere in quale contesto Ponce ha detto questa frase. All'inizio io scelsi la chitarra proprio per il suo suono e non sapevo nulla del suo repertorio. Anzi ero circondato da tutti i pregiudizi del caso. Mio padre, pianista, era convinto non esistesse proprio il repertorio della chitarra e un amico di famiglia (che era direttore di Conservatorio) gli disse pure " Non capisco come un pianista possa permettere a suo figlio di perdere tempo con uno strumento come la chitarra".

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Ricordo una masterclass con Alberto Ponce, che diceva più o meno così: "Perchè suoniamo la chitarra? Per la sua sonorità, per il timbro, non certo per il vasto repertorio."

 

Neuland

 

Che uscita infelice da parte di un artista di questo calibro!!!

 

....infelice? Può essere, ma gli darei ragione....

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