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Cristiano Porqueddu

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  1. Ti riferisci ai programmi dei primi due o tre anni soltanto? Cosa intendi per trattazione generale? Una inquadramento nel contesto storico? No, Piero, li ho indicati nei primi anni o ti riferisci alla possibilità di scelta di più autori? Eh, magari. Ma quelle sono scelte che devono essere effettuate "dall'alto". E' un ottimo suggerimento e mi piacerebbe poterlo utilizzare ma gli esami di passaggio, mi insegni, devono essere regolamentati a livello amministrativo. Rifletterò su questi appunti. Ho dei dubbi solo su un dettaglio: no trovi che Legnani sia didatticamente più interessante di Paganini? Le Etudes sono delle sperimentazioni tecniche e sonore (in senso puramente digitale e idiomatico) più ardite dei Preludes. Ho riscontrato spesso una grande semplicità nella comprensione musicale dei preludi e ho per questo preferito incominciare dalla parte musicale più complessa e tecnicamente meno impegnativa. E' una opzione interessante. Mi piacerebbe però venisse valutata da caso in caso. Qui non sono d'accordo, Piero. Preferisco lavorare su Lagrima di Francisco Tarrega che sulla trascrizione di Iberia di Isaac Albeniz. E' una questione di risultato sonoro e di approccio. Il nostro repertorio è ricco e se c'è da scegliere invece di concertarsi su Asturias penso sia meglio conoscere Estudio sin Luz. Anche su questo punto avrei da ridire ma prima voglio rifletterci un po'. Sarebbe ancora meglio che Bach venisse suonato sul liuto o sul violino per quello che penso. L'ho introdotto solo perché è richiesto da quasi tutti i programmi di accesso (I e/o II Livello) o avrei orientato lo studio verso altri obiettivi.
  2. Sottoscrivo, secondo me Giulio è inadatto al ruolo di moderatore. Senza entrare nel merito di chi abbia ragione, cosa del tutto irrilevante, direi che i toni di un moderatore dovrebbero essere ben altri. Anche a me dispiace che il Maestro Diodovich abbandoni il forum. Le sembrerà una frase costruita Matteo ma non immagina quanto dispiaccia a me. Ho sempre reputato (e continuo a farlo) Diodovich un ottimo interlocutore in materia musicale a tal punto che, in passato, fui io a proporgli la moderazione di alcune aree del Forum. Una sola puntualizzazione: Diodovich ha chiesto l'allontanamento dal forum non per una azione di uno dei moderatori ma perchè non voleva "partecipare più a discussioni ipocrite".
  3. Non si può pretendere di conoscere tutto il repertorio. L'importante è saperlo spiegare e comprendere fin da subito. Una volta ho portato al mio insegnante lo spartito di un brano che mi piace molto ma che immaginavo già essere assolutamente al di fuori della mia portata, anzi difficile in assoluto. Stranamente non lo conosceva nemmeno lui, (era di un autore russo non troppo noto), però lo ha messo sul leggio e lo ha suonato a prima vista e anche molto meglio del cd in cui lo avevo trovato... Conosco bene il tuo insegnante e non ho nessun dubbio in merito.
  4. Sono d'accordo praticamente su tutto. Sulla ricerca e contestualizzazione degli autori (a quell'età studiano Boccaccio, Dante, Petrarca, Leopardi, Foscolo e altri e non vedo perchè non dovrebbero studiare Castelnuovo-Tedesco, Tarrega, Barrios, Ponce, Pujol e così via) oggi le possibilità di un adolescente nel reperire informazioni sono cresciute in modo esponenziale ogni anno da quando abbiamo terminato il corso di studi. Per chi non ha la disponibilità di un accesso al web da casa (siamo gli ultimi in Europa) basta entrare in una biblioteca o in un caffè e con un paio di euro si ha accesso per un'ora o giù di lì a centinaia di miliardi di pagine web, tesi, ricerche, enciclopedie online in tutte le lingue, biblioteche virtuali con migliaia di spartiti che attraverso un semplice motore di ricerca rendono disponibili migliaia di pagine di informazioni. Perchè non sfruttarlo? Non è un compito che spetta a me. Convincere qualcuno a fare qualcosa è da piazzisti. Mi piace pensare che un allievo chi si iscrive ad un Conservatorio o una Scuola di Musica (salvo rari casi di imposizione familiare) ha tutto l'entusiasmo per imparare. Si tratta di coltivare quell'entusiasmo. No. Ne approfitto: esiste un'età minima per l'iscrizione al Conservatorio? Grazie per le osservazioni.
  5. Giulio, sai bene che i toni accesi in una discussione sono per me un parametro che indica il grado di interesse per l'argomento. I toni accesi sono indice di una conversazione che vede confrontare due o più punti di vista e dove gli interlocutori cercano di far valere il proprio. Quando però il tono acceso si trasforma (in modo del tutto inspiegabile! con Diodovich ho discusso in passato qui sul forum e mai e poi mai mi sarei aspettato una reazione così sbilanciata e scoordinata per un parere contrastante) in atteggiamenti da rissa con critiche che non lasciano spazio a repliche ("programma ridicolo", "sei diventato matto" e compagnia bella) allora prende il nome di maleducazione. Non fraintendermi: non mi preoccupa il modo in cui ricevo le critiche, non siamo santi e succede a tutti di sbarellare per motivi musicali o meno, ma questa è una community di musicisti e se un domani un altro utente ha da proporre - che so io - un programma da concerto particolarmente ardito, una relazione sugli orientamenti culinari di Francisco Tarrega piuttosto che una sua composizione o un progetto di studi non deve aver paura di farlo a causa dell'incapacità di dialogo di qualche utente tra i centinaia iscritti. Giulio, stai per caso affermando che siccome è un riferimento autorevole può fare e dire ciò che gli pare nei modi che ritiene più opportuni? E che può permettersi di dire ad altri utenti che giocando a palla potrebbe diventare più umano? Che sia il passante che scrive o che sia il papa in persona per me non fa alcuna differenza: se nel dialogo e nello scambio di opinioni non vi è il rispetto reciproco io volto le spalle e lascio sbraitare e inveire ma c'è qualcuno, qui, addetto a raddrizzare comportamenti scorretti o, eventualmente, indicare la porta di uscita. Per dirla tutta, l'atteggiamento di scontro di DIodovich, si è esteso a me, Vladimir, Giulio (moderatore) e persino con il sistema di gestione. Mi sembra un po' troppo per un parere contrario, non trovi? Non è più semplice ammettere invece una reazione sproporzionata e, come ha fatto ciccio_matera, indicare a Diodovich gli errori? Le discussioni per essere interessanti non devono necessariamente sfociare in una serie di offese. Si può anche tacere (lo hanno fatto centinaia di utenti, sull'argomento, docenti di conservatorio, interpreti e molti altri) o esprimere il proprio dissenso costruendo frasi di senso compiuto come "Io non sono d'accordo". Se a questa frase, poi, segue anche una motivazione e una argomentazione (leggi gli interventi in risposta, per favore) ecco che si ha un Forum di discussione. Che poi si cerchi di comprendere un comportamento aggressivo e, ripeto, inspiegabile (neanche avessi parlato di cambiare la prima pagina della Divina Commedia) con la motivazione della vivacità del suo carattere, Giulio, perdonami, ma mi sembra davvero eccessivo: per essere mentalmente vivaci non occorre sbraitare. Vorrei farti notare che Diodovich ha pubblicato nel thread dove richiede la cancellazione del suo account http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=4215 una eMail automatica inviata dal sistema con il vano tentativo di screditare (ancora una azione inspiegabile) la piattaforma e il sistema di gestione. Giulio, uno dei programmatori che sta dietro le quinte, ha solo dato la spiegazione del fatto. Per la mia, tua e di tutti sicurezza le azioni del forum sono monitorare per evitare guai legali (ci sono leggi molto severe sulla responsabilità di una piattaforma pubblica di discussione specialmente quando la maggior parte degli utenti accede con i propri dati) e, come per tutte le azioni che compi sul web, dall'acquisto di un libro alla visita di un sito web dedicato ai cartoni animati, viene creato un log (registro) di operazioni che consente ai gestori e ai programmatori di risalire agli autori delle azioni attraverso il loro IP. Non c'è niente di strano o nessuno che "guarda dal buco della serratura": si tratta di procedure standard legate alla sicurezza e alla protezione della privacy.
  6. Non si può pretendere di conoscere tutto il repertorio. Certo che no. Pretenderlo sarebbe assurdo. Ma i veri maestri - che reputo tali e che sono talmente pochi che neanche immagini - che ho incontrato nel mio percorso di studi non hanno mai battuto ciglio alle mie richieste estemporanee di informazioni storiche, biografiche o di analisi di composizioni originali per chitarra.
  7. Bene, beato te! Certo, sono contento dell'entusiasmo. Ma questi vanno a caccia di musica scritta per chitarra. Devi essere preparato sul repertorio. Un paio di episodi chiave. In una Master tenuta a Goteborg si verificò una situazione imbarazzante che causai io. L'allievo si presenta con il Preludio op.5 n.1 di Agustin Barrios. Gli faccio lezione normalmente davanti agli uditori e ad alcuni docenti. Alla fine (linguaccia!) così, tanto per fare un po' di conversazione, esclamo "Sono tutti suggerimenti che dovrai confrontare con quelli che ti ha dato il tuo insegnante". Lui mi guarda, guarda il docente in prima fila e candidamente dice "No, il mio insegnante non conosceva questo pezzo." Sono rimasto di sale. In un'altra occasione dopo un concerto (preferisco rimanere sul vago) una persona si avvicina per ultima per una stretta di mano e dopo le frasi di circostanza mi racconta delle difficoltà del figlio in conservatorio: ha dovuto rinunciare a scegliere di suonare "El Decameron Negro" di Leo Brouwer (non Sechs Musiken di Hans-Erich Apostel o che so io: El Decameron Negro!) perchè il docente davanti alla musica gli ha detto letteralmente "No no. Questo pezzo non puoi portarlo all'esame perchè non posso farti lezione. Non lo conosco." Vi risparmio i miei commenti personali su questi eventi.
  8. Smonto sempre tutte le diteggiature stampate e rimonto sulle mani dell'allievo. Ci mancherebbe. Ma perchè anche tu con questa storia? E' semplicissimo. Includi il testo a cui intendi rispondere tra i tag [ quote ] e [ / quote ] Oppure premi il pulsante incolla il testo e ripremi il pulsante
  9. Certo, Vladimir. Non c'è cosa peggiore che imporre qualcosa ad eccezione della tecnica giornaliera. Il terrificante sarebbe, invece, un allievo che arriva in classe con una pubblicazione per chitarra. La mette sul leggio e ti dice "Facciamo lezione su questa musica".E tu non hai mai visto quelle righe. Lì è il caso di ritirarsi due ore tutti i giorni a studiare e perfezionarsi prima di pretendere di dare lezione o formare allievi. Qualche settimana fa uno dei miei allievi del III anno si presenta con "An Idea" di Leo Brouwer. "Ho letto questo ieri. L'ho scaricato da Internet." Tralascio l'azione poco ortodossa del reperimento della musica e gli domando: "Potevi dedicarti a qualcosa di più profondo" gli faccio io (E' uno che adora Regondi e Castelnuovo-Tedesco, tanto per capirci) "E' vero è facile... troppo facile. Volevo sapere se poteva darmi delle indicazioni per renderlo bello." Hai capito?
  10. Come? Meglio, no? Nella scelta di cosa? Se sai far lezione e conosci la musica o l'argomento l'allievo se ne accorge immediatamente. Se passi l'intera lezione a parlare di come mettere il 4° dito l'allievo di depenna e se non lo fa la settimana dopo lo farà tra qualche anno, come è giusto che sia. Mai avuto dubbi su questo. Sostengo da sempre che se ben spiegata l'arte è semplicissima. Il fatto è che va saputa spiegare e associare alla musica. E poi alla chitarra. Parli anche degli studi di Coste? Sai che noia Giorgio insegnare sempre la stessa roba per tutta la vita? E' come suonare per 10 anni lo stesso repertorio. Cambierei mestiere, piuttosto. La scelta del primo volume del Sagreras è fatta solo ed esclusivamente evitare di noiose lezioni (per l'allievo e per me) sulla lettura delle note. In quelle prime 36 lezioni è tutto scritto. In qualche lezione l'allievo conosce il primo quadruplo della cordiera. Un accenno alla diversa ubicazione delle note su tutta la tastiera e si è pronti per leggere la musica. Il metodo Sagreras è tutto sommato obsoleto ma mi torna utile per l'uso che ne faccio.
  11. Il nome? E' un nome che se pronunciato davanti a compositori o interpreti suscita una sola domanda "Chi?!" Nessuno, Giulio. Nessuno.
  12. Un elenco? Che peccato Vladimir! Non trovi che sarebbe meglio lasciarli tutti a diposizione e scegliere dai 60? Se ci sono difficoltà tremende come nell'omaggio a Prokof'ev o Les Arbres Rouges si lasceranno perdere ma se qualche temerario ci vuole provare? Non è un segreto: reputo la serie dei 60 Studi di Gilardino la più importante serie di Studi per Chitarra del Novecento e mi sembra importante, anzi, fondamentale, che quel genere di tecnica avanzata e di approccio strumentale sia accessibile e disponibile a chiunque intenda imparare a fare musica sullo strumento a sei corde. Nel mio percorso di studi ho avuto a che fare anche con dei cretini che mi impedivano di scegliere il repertorio se non direttamwnte "assegnato" e che mi strappavano gli spartiti dei pezzi che sognavo di eseguire davanti all'intera classe del corso o seminario che dir si voglia. I miei allievi avranno la possibilità di leggere tutto ciò che vogliono del repertorio scritto e pubblicato per chitarra con il mio completo supporto. Se non riusciranno a portare a termine qualcosa preferisco siano loro a dire di passare ad altro. Ma non mollano così facilmente, sai?
  13. Poco ma sicuro. C'era da fare una scelta. Lasciare la voce genericamente riferita ad un autore contemporaneo mi consentirà di suggerire autori diversi ogni volta a seconda delle coordinate che otterrò dall'allievo.
  14. Avete sicuramente un insegnante matto e un programma ridicolo. A parte gli scherzi, so bene che il programma proposto è fattibilissimo e che non sono ne' il primo a seguire strade nuove ne' sarò l'ultimo a proporre alternative a sistemi esistenti.
  15. Se avessi avuto occasione di ascoltare Vladimir e discutere con lui ti saresti morso la lingua.
  16. Non hai mai ricevuto ban. Di che cosa parli? Nessun disturbo. Leggo i post tre volte al giorno durante il caffè e in un paio di pause dallo studio. Non condividere nulla non significa dover distruggere. Potevi anche dire soltanto che non condividevi nulla. Questo è il tuo punto di vista e sia io che i lettori del forum ne hanno preso atto, come hanno preso atto del modo in cui lo esponi. La mia richiesta era il confronto, la discussione e la critica. Ho scritto aspra. Non incivile. Ci manca solo che mi senta dare del "matto" da un emerito sconosciuto. Ho cancellato il thread per errore: era nel mio interesse conservare tutti gli interventi da usare come spunti di discussione per altri thread. Se ci vuoi credere, credici. L'alternativa non mi toglierà il sonno. Non hai ricevuto alcun attacco e non capisco perchè tu abbia in questo modo smisurato e senza alcun rispetto sfogato una evidente rabbia contro un progetto e contro un nickname. E per la terza volta ti viene risposta la stessa identica cosa: Invia una eMail con nickname, password e indirizzo eMail usato durante la sottoscrizione e richiedi la cancellazione a info(at)sardinianet.com Qualche link di discussione ipocrita? E' un tipo di azione che non interessa a nessun utente e vietata dal Manifesto.
  17. E' solo computer grafica, d'accordo, ma è proprio ben fatto:
  18. Il programma che ho stilato prevede la lettura di uno Studio di Virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino al IV anno e l'introduzione di Bach (cosa che non avrei fatto se non fosse stato incluso in quasi tutti gli esami di accesso al bienno/triennio) al VI. Se poi un allievo, tenuto conto del resto del programma da svolgere, intende mettersi a lavorare da prima su questo repertorio non sarò certo io ad impedirglielo. Capirà da solo (cosa migliore) che occorre costruire con pazienza per raggiungere certi obiettivi. Non mi ritengo affatto al di sopra della media e mi guardo bene dal giudicare il lavoro altrui in materia di docenza. Sono solo cosciente del fatto che se qualcosa è andata avanti per decenni non significa non possa essere perfezionata. Preferisco sbagliare che ritrovarmi a seguire un procedimento che non reputo adeguato solo perchè 'lo fanno tutti' o perchè 'è sempre stato fatto così'. Ognuno sceglie un percorso, nella musica come nell'istruzione; nel lavoro come nella vita. Non è banale fatalismo è un dato di fatto. Chi ha la possibilità di mettere il naso fuori dai percorsi asfaltati e delineati* corre senza dubbio molti rischi in più ma ha la fortuna, talvolta, di scoprire altre soluzioni o alternative che chi calpesta la strada principale neanche si sogna. Mi sembra banale aggiungere - ma lo faccio per evitare equivoci - che ho sperimentato questo metodo direttamente sulla mia pelle e che al contrario della sua esperienza, come dice, il mio è stato un percorso di studi più tortuoso. Labirintico, a tratti. Grazie a lei per le osservazioni. [OT] *Sarà per questo che ho una inconscia passione per le stradine sterrate, per i percorsi che conducono a deviazioni dalla strada principale? Da anni faccio foto come questa e le colleziono tutte con la sola indicazione della nazione in cui sono state scattate, mai della strada o città di riferimento: non mi interessa la città che raggiunge la strada principale, mi interessa allungare il collo e cercare di vedere più in fondo possibile a questi passaggi. Se proprio non resisto, li percorro.
  19. Normalissimi allievi, lo ripeto. Alcuni più dotati di altri come accade anche nelle aule di scuola ma nessuna pre-selezione o cose del genere. Non sarebbe un male, anzi, consentirebbe di ricostruire il thread.
  20. Bach è il meno gettonato. L'attenzione è rivolta proprio a Barrios (ci sono piccole composizioni più utili e formative dello Studio II di Fernando Sor), Ponce, Brouwer e altri autori del Novecento. Un allievo del III anno che non vede l'ora di affrontare uno studio di Gilardino deve affrontare uno studio di Gilardino per due motivi: il primo è che deve rendersi conto in prima persona della difficoltà (salvo poi, come mi è capitato, vederli divorare quelle pagine) e il secondo è che molto probabilmente quell'entusiasmo può dare un enorme aiuto e invogliare lo studio più di qualsiasi altra cosa. Faccio tesoro delle esperienze altrui ma soprattutto della mia. Cla, mi scusi, la serie dei primi 10 studi di Fernando Sor selezionati da Andrés Segovia - tolti il I e l'VIII - è da considerare una raccolta di brani altamente impegnativi? Secondo lei gli studi II e IV non sono affrontabili dopo 6/8 mesi di lezioni? Anche per questi 4 o 5 anni di preparazione? Non me ne parli! C'erano consigli, critiche e suggerimenti utilissimi da usare per nuove argomentazioni. Mai interagire con funzioni di un forum da amministratore quando ci si trova nella pausa pranzo di una Masterclass.
  21. Dovrebbe chiederlo a loro. Io non ne ho la più pallida idea. E quando le portano alcuni preludi letti ed eseguiti a lezione? Cosa fa? Le dice di concentrarsi meglio sullo studietto di Carulli? E' semplicissimo: vedono una attività dei loro compagni e vogliono migliorarsi e crescere. Gli do una mano mettendo i paletti al loro percorso in modo che il loro tempo e che qualsiasi cosa facciano possa servirgli in futuro. Quelli che vedo e a cui faccio lezione sono ragazzi che vanno a scuola, alcuni hanno materie arretrate e votacci da recuperare, giocano a calcetto, con la loro playstation, sono in perenne caccia di ricariche dei cellulari, e scaricano mp3 da internet. Normalissimi adolescenti. E che cosa aspetta a farlo? Lo faccia. Cambi il suo percorso di studi in modo che questo le consenta un arricchimento conoscitivo e tecnico del repertorio. Cinque anni (il tempo per un diploma scolastico) per uno studio di una pagina costruito da una melodia accompagnata con qualche capotasto mentre i colleghi pianisti hanno già lavorato a Bach, Liszt le sonate di Mozart e Beethoven, Chopin, Shubert, Schumann e Debussy mi sono sempre apparsi come (fin dai tempi della preparazione dei miei esami) una enormità e un'inutile perdita di tempo.
  22. Ieri, durante una Masterclass un allievo del primo anno ha eseguito il "Capriccio sopra la lontananza", Studio n.1 di Angelo Gilardino; un allievo del secondo anno ha portato a lezione due studi di Fernando Sor (II e V numerazione segoviana); un allievo del secondo anno una parte dello studio n.XXII di Napoleon Coste. Di alcuni di loro, dopo l'autorizzazione firmata dei genitori (sono tutti adolescenti) pubblicherò stralci dell'esecuzione. Un allievo del terzo anno ha letto (da solo, di sua iniziativa e nel giro di due settimane) l'intero Studio n.10 di Angelo Gilardino (Ophelìe) e l'ha eseguito da cima a fondo. Non parliamo del traffico di fotocopie casualmente scoperto che vedeva il passaggio (illecito, vero, ma che rende l'idea dell'entusiasmo) di suite di bach tra allievi del V anno e scansioni stampate con laserjet. Trovo sia più complesso per un adolescente affrontare lo studio del Paradiso di Dante o lo studio di funzione che qualche arpeggio o melodia accompagnata.
  23. Un unico metodo per l'impostazione è sempre limitato. Utilizzi sempre più metodi e cerchi, appena possibile, di tracciare una sua direzione nel metodo di studio e nell'individuazione di esercizi volti a migliorare la tecnica.
  24. La scorsa settimana ho finito di stilare il programma del Corso di Chitarra che entrerà in vigore dall'anno accademico 2008/2009 presso la Scuola Civica di Musica di Nuoro. Il download è disponibile da questo link: http://www.cristianoporqueddu.com/FileArchive/ProgrammaCorsoDiChitarra.pdf ADMIN EDIT A causa di un banale errore - di cui mi assumo la piena responsabilità- nell'esecuzione di una funzione avanzata del Forum ho involontariamente cancellato l'intero thread che in 6 giorni aveva raggiunto quota 1491 letture. Mi scuso con l'intera community per questa disattenzione ed in particolare con Giorgio Signorile (che ha indicato un errore nell'indicazione dell'opera degli studi di Giuliani nel I Anno), Vladimir, ciccio_matera, Akaros, Alessandro Blanco.
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