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Cristiano Porqueddu

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Tutti i contenuti di Cristiano Porqueddu

  1. e che ne dici di qualcosa di bach come i minuetti o la bourèe? andrebbero bene? In un esame di ammissione per chitarra andrebbero bene brani scritti per chitarra, credo.
  2. Mi sembra un paragone davvero azzardato, Fabio.
  3. No, per l'amor di Dio. Abbiamo già le traduzioni italiane che recitano brutalmente "per la tomba di Debussy". Ho letto in passato anche le seguenti varianti "Omaggio sulla tomba di Debussy" "Omaggio per il Tombeau di Debussy" Direttori artistici alla frutta.
  4. Capisco. Da par mio posso dirti che ho ascoltato ragazzetti al IV anno alle prese con l'Homenaje: lo suonavano con le difficoltà ovvie della loro preparazione ma - guidati passo passo - con grande entusiasmo e con partecipazione. Non limitiamo la capacità di un potenziale lettore di musica per chitarra solo perché i suoi compagni di corso non sono in grado di leggere e interpretare da soli l'Estudio Sencillo n.5 di Leo Brouwer.
  5. Cristiano Porqueddu

    Corde

    F@usto, non si pagano i caratteri usati per scrivere in questo forum nè esistono limiti alla quantità i parole per ciascun messaggio. La prego, eviti abbreviazioni e storpiature delle parole.
  6. Cosa bisogna aspettare? In 8 anni si completano gli studi delle scuole medie inferiori e superiori e si affrontano autori come Dante, Petrarca, Tasso, Leopardi, Ungaretti, Baudelaire, Montale e così via. La composizione di Falla si snoda su due pagine di musica (niente a che vedere con la meccanica quantistica e le leggi che la governano) e, data la sua importanza nel Novecento chitarristico, può essere utile per accedere ad un vero e proprio universo costruito anche con elementi non scritti, con colori tutti da immaginare. Dopo 8 anni di studio, data per scontata la serietà di questo, penso proprio sia ora di affrontare musica di quella profondità.
  7. Una composizione semplice di Teresa de Rogatis; Uno studio di Matteo Carcassi scelto tra i primi 10 dei "25 Studi Melodici e Progressivi"; Un 'estudio sencillo' di Leo Brouwer scelto tra le prime due serie. E' più' che sufficiente.
  8. Recuerdos sembra il titolo di una telenovela argentina con attori di terza categoria. Invece, senta che suono: "Recuerdos de l'Alhambra". Tarrega sapeva il fatto suo. Sono, in ogni modo, dati insufficienti per una valutazione del livello. Cosa prevede il programma di ammissione?
  9. E perchè non dovrebbe? Quale comunità dedicata alla musica potrebbe impedire un link ad una pubblicazione di poesie?
  10. Link per l'acquisto?
  11. Scansionare e inviare a info@sardinianet.com. Ci pensa Giulio. Dico bene?
  12. Prendo alla lettera il problema descritto. Si tratta di un problema da affrontare da due principali angolazioni. La prima è quella primaria della conoscenza dello strumento. Al di là della sua idiomaticità è opportuno prendere atto, al momento della scrittura, della sua grammatica espressiva. Evitare ostinati sul FA, I tasto 6a corda con melodie in 12a posizione, per fare un esempio estremo. Il lavoro del compositore per chitarra, insomma. La seconda è quella di un approccio musicale che si solleva dallo strumento; conoscete meglio di me i vantaggi tratti da una lettura musicale in senso lato e non chitarristica. Mi ritrovo spesso a suggerire una lettura della musica scritta osservando il segno, senza trasformarlo in suono. E' da questo approccio che moltissime idee interpretative nascono letteralmente dal nulla e durate, sovrapposizioni e in genere tutte le problematiche legate alla tenuta del suono sono risolte dalla mente che chiede un risultato.
  13. ...giusta osservazione, infatti ho già diteggiato, studiato e quasi memorizzato il brano... solo che stò "sperimentando", visto anche il poco tempo a disposizione da dedicare allo studio, la via dell'ascolto dei brani sui quali lavoro, sia per avere un riferimento interpretativo, oltre a quello del mio maestro, sia per un aiuto nell'assimilazione degli stessi... ...e devo dire che funziona rossano Le consiglio l'ascolto dei quartetti di Mozart.
  14. [Off Topic] Che noia mortale. Con tutta la cordiera a disposizione e infinite possibilità timbriche e armoniche si trasforma tutto in prima posizione. Che la malattia derivi da un rapporto conflittuale con il capotasto? Magari qualche esercizio dal Vol.III del metodo di Pujol potrebbe tornare utile. [/ Off Topic]
  15. Fabio, da quel che mi risulta il problema è sempre stato l'opposto ovvero, far si che i valori delle note più lunghe vengano rispettati. 'Alzare le dita' come dici tu dalla tastiera della chitarra è molto più facile che lasciarle premute. Ho perso qualche pezzo per strada?
  16. Domanda a: Posizioni il pollice sulla 6a corda e [i,m,a] rispettivamente su 3a, 2a e 1a. Cercando di far vibrare le corde anche in senso perpendicolare al piano armonico, chiuda le dita verso il palmo della mano cercando di includere nel movimento l'attacco sulle corde 5a e 4a da parte del [p] Si eserciti sul ponte non in prossimità della buca e non esageri con l'intensità sonora. Domanda b: Ma glieli ho dati, Giacomo! Ecco, vede? Al lavoro, su.
  17. Giacomo, il forum esiste anche per questo. Non "rompe l'anima" a nessuno. Le ricordo solo che scrivere una intera parola con lettere maiuscole equivale a urlare e nelle bacheche elettroniche (inclusi anche i forum) è una cosa sgradita. Domanda A: Quando Gilardino vuole un accordo arpeggiato lo indica. Usando l'indice come un plettro o (peggio!) il pollice glissando dalla 6a alla 1a corda - sconsiglio sempre questa pratica - non fa altro che sfilacciare il tactus ritmico. Usi un accordo compatto (plaqué) suonando 6a, 5a e 4a con il pollice e 3a, 2a e 1a rispettivamente con [i,m,a]. Domanda B: Se si riferisce ai bicordi introduttivi uso [i,m] ma non sulle corde a vuoto. Per marcare meglio il ritmo ho portato tutte le parti dove lo strumento marca il ritmo dell'Habanera in 5a e 7a per evitare le corde a vuoto e, anzi, usando un lieve puntato per identificare meglio il tutto. Domanda C: Si.
  18. Non tale da dedicargli tempo di studio, Fabio. Se l'attacco e lo svincolo sono ben definiti la prospettiva sonora di cui parli non viene intaccata dalle vibrazioni che si accavallano. probabile...comunque è un tema che sto cercando di svolgere nella mia scrittura...e penso che necessiti di studio... è un po il negativo del lasciar vibrare... tempo fa parlavo con un'amica, pianista e mi spiegava tutte le modalità di articolazione della mano sulla tastiera indipendentemente dall'uso dei pedali...credo che, in modo un pò più complesso (data dalla differente funzione delle mani nella chitarra), la chitarra possa svolgere le medesime possibilità di articolazione del suono...sicuramente con la combinazione della 1.tecnica di cui parli (attacco, svincolo e smorzamento), della mano destra e 2.controllo dello smorzamento mano sinistra (probabilmente esistono più modi...nel caso dell'arpeggio di cui sopra, arrivati al do acuto, il sol corda libera potrebbe anche essere smorzato dall'anulare libero della mano sinistra) allla chitarra e al suo suono aggiungono ulteriori proespettive alle possibili profondità di campo spesso oscurate nel nome di una idiomatica già ampiamente esplorata dal repertorio Messa così ha tutto un altro significato, Fabio! Il controllo della vibrazione è fondamentale; credevo che la tua fosse una richiesta di natura puramente tecnica.
  19. Non tale da dedicargli tempo di studio, Fabio. Se l'attacco e lo svincolo sono ben definiti la prospettiva sonora di cui parli non viene intaccata dalle vibrazioni che si accavallano. Se proprio dovesse essere necessario preferirei trovare una diteggiatura della mano sinistra che impedisca alle note di vibrare l'una sull'altra.
  20. Dipende dal tipo di staccato e dalla circostanza. A volte è utile l'interruzione della vibrazione con la mano destra altre volte con la mano sinistra. Nell'Omaggio a Prokof'ev di Angelo Gilardino (Studio n.12) gli staccati degli accordi nella sezione centrale devono essere ottenuti sollevando le dita dalla cordiera. Nella Sonatina III op.71 di Mauro Giuliani uso lo staccato nella pronuncia di alcune note del tema dell'ultimo tempo. In questo caso preferisco ottenere l'effetto con mano destra. Il suggerimento che posso darti è quello di non mettere tutto dentro una griglia di possibilità ma di lasciare davanti a te una tela bianca da riempire con le tue capacità; capacità che devono essere tutti i giorni perfezionate con l'ausilio di esercizi di tecnica adeguati.
  21. Perché no? Quale brano pensavi di eseguire?
  22. Luis Briso de Montiano ha recentemente portato alla luce in spagna, una composizione di François de Fossa: Troisiéme Fantaisie Op. 10, Sur un théme de Beethoven. L'opera è dedicata a Mademoiselle Sophie Vautrin e il tema Beethoveniano è quello dell' Andante quasi allegretto dalla "Serenade Op. 8". Annuncia la scoperta musicologo Matanya Ophee: > This is to announce the forthcoming edition of a newly discovered work > by FranГois de Fossa: > TroisiХme Fantaisie Op. 10, Sur un thЙme de Beethoven. This was > discovered by Luis Briso de Montiano in a small school library in > Spain, obviously coming from the nachlass of Dinisio Aguado. The > edition, edited by me, will include a detailed introduction by Luis, > in both Spanish and English, which will give all the details about > this discovery. (In the collection, also FdF's opera 6, 11 and 15.) > > I am now putting the final touches to this edition and it should be > out quite soon. The other FdF works will follow later. One dating > difficulty, which I would hope can be solved by Erik: > > the work is dedicated to Mademoiselle Sophie Vautrin, whom, as we > know, de Fossa married in 1825. The edition was published by > Meissonnier with pl. nr. 466. According to DevriХs-Lesure, this would > put it roughly in... 1825. So either DevriХs-Lesure is wrong, or de > Fossa published this just before he got married. Any ideas would be > welcome. > > The Beethoven theme used, by the way, is the Andante quasi allegretto > theme from the Serenade Op. 8, which was, in the Matiegka arrangement, > the very first edition I ever published.... FdF ignores Beethoven's > variations and does a whole set of his own, 8 in all, ending with a > lovely Viennese Waltz which Johann Strauss would be proud of... Informazioni: eMail: m.ophee@orphee.com Web: http://www.editionsorphee.com Blog di MO: http://matanya.livejournal.com/
  23. Nel periodo cui tu ti riferisci, l'arte dell'abbellire, dell'ornamentare, del variare, dei "changements", è una necessità. Puoi trovare spunti nella seconda parte del "Traité complet de l'art du chant" di Manuel Garcia (figlio) del 1847, o nel "Trattato di arte e fisiologia del canto" di Enrico delle Sedie del 1876. Puoi altresì imparare a variare leggendo la musica dei maestri del passato o da chi attualmente ha conoscenze specifiche nel campo. Se hai la pazienza di fare un lungo lavoro e di scartabellare molti e molti pezzi per trovare qualcosa di interessante ti consiglierei di cercare le trascrizioni e le variazioni e i pot-pourris per vari strumenti di musiche operistiche, a cominciare dalle Gems di Moscheles. Per un lavoro molto più rapido guarda i sette concerti di Mozart, specie i tempi lenti, trascritti per pianoforte solo da Hummel (si trovano nella biblioteca del conservatorio di Milano). Guarda anche - ci vogliono pochi minuti - il Souvenir de Paganini di Chopin, che varia il Carnevale di Venezia. La conoscenza della composizione è sempre auspicabile. Cordialmente Claudio Claudio, i corsi sull'800 che tenete in Accademia includono anche l'obiettivo di perfezionare la visone e l'uso di questa pratica?
  24. Evidentemente, anche al collezionista svedese capitò di dare qualche pezzo in prestito. Personalmente, ho acquistato la vecchia edizione Ricordi della Tarantella di MCT una dozzina di volte, e a quella nuova ho messo il lucchetto... dralig Consiglio: destinare sempre i prestiti - specialmente spartiti musicali - esclusivamente a persone di cui si fida.
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