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Cristiano Porqueddu

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Tutti i contenuti di Cristiano Porqueddu

  1. La scelta di una buona diteggiatura non è data solo dalla capacità di scegliere le dita migliori per premere uno o più tasti. A seconda del periodo, del compositore e persino della sezione del brano occorre curare dettagli ed elementi non scritti che sono più importanti della stessa grammatica musicale. Lo studio e il metodo di lavoro serio e costante portano ad una conoscenza sempre più approfondita della cordiera e della tastiera: le soluzioni arrivano veloci se si legge molta musica ogni giorno e se si ha un buon background musicale in senso lato, ossia, conoscere la musica che si sta diteggiando e avere ben chiari già prima di poterla eseguire (capacità di lettura della parte senza l'attrezzo con le sei corde) i risultati finali. Materialmente si traduce tutto in incroci, estensioni verticali, capotasto con dita diverse dal 1, armonici all'ottava sempre sui sovracuti e sulla buca invece che sulle posizioni mediane della tastiera, legature discendenti con appoggiatura per accentuazioni senza la mano destra, pedali e/o bassi ostinati sulla medesima corda o combinazione di corde e via discorrendo. E' una domanda po' troppo generica, Liolanda. Hai un caso specifico da sottoporre? Procediamo nel modo migliore: induttivamente.
  2. Di nulla. Mi farebbe molto piacere avere ,dopo la sua lettura ed analisi, un suo parere a riguardo. Grazie Taltomar Ho ricevuto il solito plico della Berben con un po' di musica per chitarra la scorsa settimana. Tra le altre cose ho letto e diteggiato le 13 miniature di Mario dell'Ara. Somigliano a delle piccole pietre preziose: costruite con una solida conoscenza dell'armonia (il compositore sembra modellarla come vuole) e nonostante la brevità, sempre di senso compiuto. Unico rammarico, forse anche a causa del tipo di costruzione, l'assenza completa di sviluppi che, a mio parere, potevano essere affrontati senza problema alcuno, visti i presupposti e le capacità compositive. Una nota curiosa, l'assenza completa di diteggiatura per mano destra e sinistra. Ci si può sbizzarrire. E' stata, insomma, una graditissima sorpresa. Se dell'Ara ci legge spero voglia darci ulteriori ragguagli in merito al lavoro.
  3. La partitura completa dei 25 Studi melodici e progressivi op.60 e dei 6 Capricci op.26 di Matteo Carcassi, presentati per la prima volta con una scheda di analisi per ciascuno studio, revisione e diteggiatura basata sugli originali. Ogni studio è accompagnato da una scheda in cui vengono analizzati gli Aspetti tecnico-musicali principali e vengono dati utili consigli su Come studiare. CD allegato con tutti gli studi suonati così come nella partitura stampata. A cura di Lucio Matarazzo. Maggiori informazioni: http://www.guitartshop.com/Carcassi Leggi la scheda di questo/a pubblicazione
  4. Ho proprio ieri ordinato i CD. Sono inclusi anche 15 CD di registrazioni storiche. In allegato l'offerta che ho accettato. IlDiapason_OffertaBeethoven.pdf
  5. Salvo, parla della sonata pubblicata dalla Chanterelle?
  6. Non ho mai provato le chitarre di Ennio Giovannetti. Giuseppe Guagliardo invece lo conosco piuttosto bene. E' un liutaio cresciuto esponenzialmente negli ultimi 5 anni con chitarre di ottima fattura e cura a tratti maniacale sia dei materiali che delle rifiniture. Gli ultimi lavori sono indice di conoscenza del mestiere: strumenti con suono malleabile e brillante che non trascurano ne' quantità ne qualità.
  7. L'organico del concerto è 2 Fl., 1° Ob., 2° Ob. (c. i.), 2 Cl., 2 Fg., 1 Cr., 2 Tbe., Tp., Batteria, Archi.
  8. Mi è finalmente arrivato il plico contenente Hidalgoyas, di Tony Aubin. Gli ho dato un'occhiata un paio d'ore fa. E' diviso in quattro sezioni. La prima di carattere fantasioso e introduttivo anticipa con dei ponti da eseguire "librement" il disegno e lo spirito mosso e tumultuoso della seconda, una ricerca ansiosa e imperterrita che (forse si arrende subito) porta al "teneramente" della terza sezione, quella più interessante. Qui due voci ben distinte procedono su registri distanti tra loro dello strumento e poco a poco il "teneramente" si rarefà e l'ultima sezione è una visione solare ("avec allégresse") e più morbida del "più mosso" della seconda sezione. Le sonorità sono preziose, ricercate ma sempre tenui, come una luce mattutina invernale, ma la tessitura mi sembra un po' scarna, quasi timorosa. Sarei curioso di visionare o almeno ascoltare qualche composizione di Aubin per pianoforte. Una nota sulla diteggiatura: da riscrivere. Grazie per la dritta Vladimir.
  9. Ancora niente, Vladimir. Effettivamente c'è qualcosa che non va. Ho ricevuto altri ordini (libri, DVD, CD) effettuati alcuni giorni dopo l'ordine di Hidalgoyas. Domani mi attivo per avere informazioni. Spero non sia finito in quei mucchi di posta bloccati nei magazzini di smaltimento: http://milano.repubblica.it/dettaglio/Poste-in-tilt-200-tonnellate-di-arretrati-E-gli-utenti-preparano-la-class-action/1414968
  10. Da chi è pubblicata? Si può vedere l'incipit di uno dei tempi?
  11. E' questo? 1. '12 Etudes Op. 6' 2. '12 Etudes Op. 29' (Fernando Sor) 3. 'Notturno Op. 19 'Reverie' 4. 'Rondo Caprice Op. 20 'Fete Villageoise' 5. '1st Air Varié Op. 21' 6. '2nd Air Varié Op. 22' 7. 'Introduction et Caprice Op. 23' (Giulio Regondi) 8. 'Works for 7-String Guitar' (Vasilii Stepanovich Sarenko) 9. 'Royal Winter Music (Two Sonatas on Shakespearean Characters for Guitar)' (Hans Werner Henze)
  12. Mi inviti a nozze, amico Matanya. Sai bene quanto tenga a questo lato della composizione e sai bene della mia allergia alle trascrizioni 'a tutti i costi'.
  13. Al catalogo delle edizioni Orphée si aggiunge una raccolta di sei duo per chitarra op.17 che François de Fossa scrisse basandosi su sei quartetti di don Enrique de Atayde y Portugal, compositore della fine del XVIII secolo. Da questo link si possono leggere informazioni su François de Fossa Da questa pagina è possibile procedere all'acquisto.
  14. Fatto. Ricorda sempre, come ha scritto prf83, che il tag funziona solo con link che iniziano con http://www.youtube e non con http://it.youtube
  15. Non sapevo che esistesse della musica identificabile dal procedere dei bassi. La musica New Age (strettamente legata al movimento culturale omonimo) ha lo scopo di mescolare stili diversi avvalendosi del risultato sonoro derivante dal pop, dal jazz, dalla musica elettronica e persino dalla musica etnica. In questa sonata (e le due righe che ho pubblicato in anteprima sono davvero poche per poter dare una definizione così generica), si può piuttosto gustare la sonorità di un Prokof'ev, ecco, ma - glielo garantisco - non c'è traccia di New Age.
  16. Angelo Gilardino ha terminato la composizione dell'ultimo lavoro "Winter Tales". Si tratta di una sonata per chitarra eptacorde che ho avuto il piacere di leggere proprio stamattina. Si tratta di un nuovo lavoro del filone 'russo' del compositore vercellese qui portato all'estremo sia dal punto di vista della ricerca sui registri sia da quello della costruzione. I tre movimenti sono legati tra loro dalla caratteristica della narrazione, della leyenda. Il primo tempo è imponente; scrittura solida e con richiami alla mente di memorie ben nitide. Osservazione pura costruita su una polifonia nitida. Il secondo tempo, 'A Fairy Tale', ha invece uno stampo ancor più espressionista ma con una realtà non più presente. Ossessivo per certi versi con una cellula ritmica che ricorda lo scorrere del tempo, il battito del cuore. Forse lo scorrere della vita stessa ma in un panorama quasi incantato dove piccoli movimenti sgretolano l'immobilità circostante. Il terzo tempo 'Spring Winds' è una toccata vera e propria. Un continuo di semicrome sui registri bassi interrotto da sprazzi di luce (come il sole che passa tra i rami mossi dal vento). L'elemento fondamentale, la fluidità e il moto perpetuo (Gilardino spesso da la sensazione di comporre e rappresentare inserendosi in un ambiente che già esiste offrendo un'istantanea che abbraccia più dettagli possibile ma che sembra non avere ne' inizio ne' fine) mettono alla frusta le capacità interpretative ed esecutive. Gilardino ha scritto per una chitarra eptacorde ma il sottoscritto è già al lavoro per scrivere una diteggiatura che possa funzionare anche sulle chitarre a sei corde (accordatura RE SOL RE SOL SI RE). Il lavoro verrà pubblicato dalle edizioni Bérben.
  17. Procedo all'ordine e leggo. Grazie per la segnalazione.
  18. Mentre noi occidentali diamo la caccia a malattie immaginarie e ci preoccupiamo di un pollo o di uno struzzo morto per ragioni sconosciute, ecco cosa accade veramente nel mondo: Altro che l'influenza dei polli e dei gabbiani e dei tacchini.
  19. Le mie ricerche mi hanno portato proprio alla scoperta della chiusura della Symphonia Verlag e l'impossibilità di reperire la musica da loro pubblicata. Ho contattato molte persone per recuperare la musica e tutti (direttori di conservatorio, bibliotecari, concertisti) sono stati molto gentili nel fornirmi coordinate per avere una copia del Concerto. Fra tutti ringrazio Stefania Porrino, la figlia del compositore, che con grande disponibilità mi fornì una serie di nominativi di biblioteche di conservatorio che potevano avere il Concerto nel catalogo. Gilardino poi con un virtuosismo è stato determinante, come al solito, e ha trovato la copia del manoscritto. Meglio di qualsiasi altra edizione. Le indicazioni di agogica e dinamica sono del compositore. La diteggiatura della mano sinistra e della mano destra è del sottoscritto. E' tempo che gli interpreti gli dedichino attenzione. E' tempo che qualcun altro lo esegua.
  20. Vediamo se ho capito, Andrea: una dicitura che preveda l'errore interpretativo dell'esecutore?
  21. Tecnicamente ne farai un sol boccone. Non ci sono grosse difficoltà. Le difficoltà arrivano (e seriamente) quando si deve dar voce allo strumento. Porrino non conosceva bene la chitarra ma componeva in modo magistrale.
  22. Finalmente, dopo quasi 6 mesi di interruzione, posso riprendere a lavorare sul Concerto dell'Argentarola di Ennio Porrino. Sono entrato in possesso del manoscritto di Porrino (credo non esista una copia a stampa) della parte per chitarra sola e la riduzione del concerto per chitarra e pianoforte. L'orchestrazione (la riduzione non è certo un buon punto di partenza per valutarla) sembra eccellente e anche se non vado pazzo per le composizioni seriali questa sembra che funzioni. Sembra che, purtroppo, che il compositore non conoscesse a fondo lo strumento a sei corde: salti improbabili e inevitabili nonostante uno studio approfondito, 'crescendo' con tanto di 'rasgueado' portati al culmine per sottrazione di note invece che per addizione e altri dettagli che lo rendono di difficile esecuzione non tanto chitarristicamente parlando, quanto nella fusione delle parti. Ho finito oggi di diteggiare il primo e il secondo tempo, lavoro iniziato in Giugno durante i concerti estivi all'estero, e volevo condividere con voi queste impressioni.
  23. Non mi risulta abbia altri nomi.
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