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Cristiano Porqueddu

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Tutti i contenuti di Cristiano Porqueddu

  1. A buon intenditor poche parole, si dice. Mi sono fatto la domanda "Come ho fatto a non pensarci prima" quando mi sono reso conto che per interpretare meglio occorre (oltre allo studio metodico, serio e giornaliero) dipingere la giornata su una tela fatta di elementi che concorrano, tutti, alla attività artistica. In ordine sparso: fate in modo che tutto ciò che vi circonda sia di aiuto alla musica e non lasciate che nulla vi scivoli via: prendete ogni momento, strizzatelo e assaporatene il gusto; lasciate che ogni singolo evento della giornata vi arricchisca e scartate tutte le banalità; non sguazzate negli obiettivi raggiunti ma prefiggetevene sempre di nuovi e che vi mettano sempre alla prova; ripulite i vostri cassetti dal ciarpame della competizione e dalle lordure del successo a tutti i costi, riempiteli di studio costante e serio e di curiosità; leggete tutto quello che capita sopra il vostro leggio e cercate sempre di selezionare la musica sulla base della vostra preparazione e non sulla immediatezza o superficialità; leggete i classici, cercate letteratura che stuzzichi la ricerca personale e culturale e, soprattutto, l'immaginazione (Albert Einstein diceva che La fantasia è più importante della conoscenza); cercate di cimentarvi in attività creative di ogni genere (cucina, modellismo, pittura, fotografia, cinema, giochi ecc); guardate il mondo che vi circonda (luoghi, cose, persone) e incastratelo mentalmente nel vostro mondo musicale. Siate musica.
  2. Sarebbe come confrontare una buona chitarra con un piatto di spaghetti con arselle e bottarga. Entrambi possono essere ottimi ma in due contesti diversi. Nell'epoca della demassificazione non esiste più il 'meglio' o 'peggio' in assoluto anche nello stesso ambito o materia: la ramificazione della cultura è così fitta e ha creato talmente tante sottoculture (definite dai sociologi e studiosi delle tecnologie applicate all'uomo solitudine elettronica) che paragonare (a tutti i costi) due progetti (nella fattispecie due CD) con dei target diametralmente opposti conduce da nessuna parte se non nella solita frase a me piace di più e tutti felici e contenti.
  3. Parlavamo del suggerire un CD di Sting per approfondire la conoscenza di Dowland (!. Hai messo tu in mezzo Karamazow e Koyounbaba usandolo come certificazione di qualità. E che importanza ha? Se guadagna 100.000 dollari a concerto significa che è un ottimo musicista? Io parlo per quello che ho ascoltato e che ho a disposizione. Il CD che hai citato è per me un discreto lavoro di marketing pubblicitario, ma distante anni luce da una interpretazione valida di un compositore del Cinquecento. Non si cada in errore: sembra che io abbia qualcosa contro Sting ma così non è. Lo reputo un cantante a tratti originale e con alcune idee musicali valide. Quello che per me è rasenta lo spaventoso, Roberto, è che con tutta la discografia dedicata a Dowland e alla musica rinascimentale in genere si sia suggerito ad uno studente un CD di Sting. Jakob Lindberg the Dowland Consort BIS CD 315 1985 - 65:26 min. Jose Miguel Moreno, Eligio Quinteiro Glossa GCD 920109 2002 - 106:21 min. Peter Holman The Parley of Instruments, Violin Consort Hyperion CDA 66637 1992 - 68:46 min. eccetera. Ah. Se è una sua ammissione siamo a posto. Studia il liuto dai primi anni Ottanta (quasi trent'anni) e suona in quel modo? Si può leggere sul web questa ammissione? Attenzione? Un CD di Sting? E per andare a guardare Le Sacre du printemps di Igor' Fëdorovič Stravinskij cosa si dovrebbe utilizzare, una concentrazione mistica? Orsù, Roberto, non mi sembra che un CD del genere necessiti di chissà quale attenzione da parte di un ascoltatore maturo. E in ogni caso non è certamente un CD da utilizzare come riferimento per la musica rinascimentale. Ogni tanto è necessario dare una riordinata alla propria discoteca.
  4. E' l'atteggiamento migliore. Ma quando puoi fagli capire che cosa sai.
  5. E' facile infischiarsene, Alfredo, soprattutto con argomentazioni e preparazione alla mano. Ho un concetto di Arte che non ha nulla a che vedere con questa sottospecie di prodotti usa e getta. Sostengo da sempre che le operazioni commerciali relative alla musica leggera dirette con cura e con professionalità non hanno nulla da invidiare al lavoro di un manager, di un impiegato o di un idraulico. E' un lavoro, frutto di fatica, e se fatto bene e dà frutti va rispettato e - per chi fosse interessato - imitato. Ma da qui a spacciare Fabrizio De Andrè come 'un poeta del Novecento' ce ne passa. E' molto semplice. Ci sono persone che non sono in grado, non hanno avuto il tempo, non hanno avuto la voglia, non hanno avuto la fortuna di poter studiare e fare un po' di analisi musicale in modo decente. Paragonano "Capriccio Arabo" di Francisco Tarrega con "Lascia che io sia" di Nek e accostano la colonna sonora di Forrest Gump ai concerti per chitarra e orchestra di Mario Castelnuovo Tedesco. Un minestrone. Ma finché la buona fede è l'elemento che guida l'espressione dei pareri non accade nulla: alcuni carissimi amici, completamente a digiuno di musica, ridono e scherzano con me su questo argomento ma sono in grado di capire che non hanno i mezzi conoscitivi (semplicemente, non hanno studiato musica) per poter azzardare paragoni ridicoli. Quando il gusto di pancia si sostituisce alla sensibilità e alla cultura di una persona la situazione è tragica: si è di fronte ad un meccanismo incontrovertibile che oltre che condurre in uno stato di isolamento e di ottusità che scaturisce dalla profonda ma negata coscienza che si è privi di argomentazioni se non quelle retoriche di classe "a me emoziona più Eros Ramazzotti che Giovanni Pascoli". Robetta vecchia, insomma. Non discuto più con queste persone, le lascio bollire nel loro brodo, ma quando ho la possibilità di farlo cerco di spiegare loro, nel modo più diretto possibile, quanto spazio intorno a loro non hanno ancora visitato.
  6. Adesso è più chiaro. Ma per quello che mi riguarda è la città, per prima, a dover ringraziare la persona che sacrifica un pezzo della sua vita, di cultura e affetti abbandonando tutto quello che gli è più caro per poter fare qualcosa che dovrebbe poter fare, costituzionalmente, nel posto in cui è nato. Tutto qui. Non dimentichiamoci che in economia chi offre il lavoro non è il datore di lavoro ma il lavoratore. Mi autocensuro e chiudo l'OT.
  7. Questo dovrebbe in qualche modo dare garanzie di eccellenza o qualità musicali? Venerdì ad un saggio interno della Scuola Civica di Nuoro un allievo del corso di chitarra (IV anno) ha suonato uno studio di virtuosità e di trascendenza di Angelo Gilardino, lavori che diplomandi hanno difficoltà a portare in pubblico. Il fatto che l'abbia eseguito non significa proprio nulla.
  8. Scusate se mi intrometto: ringraziare per che cosa?
  9. Questo non ha alcuna importanza. O'Dette poteva anche essere un tranviere o un installatore di scaldabagni per quel che mi riguarda. Sono in possesso di mezzi culturali e conoscitivi per distinguere tra una esecuzione estremamente valida e uno scimmiottaggio generale della musica allo scopo di incassare e vendere qualche CD in più. Suggerire ad un allievo di conservatorio di prendere spunto su Dowland dal CD di Sting (!) è quantomeno azzardato, Roberto, per non dire che è davvero troppo. Sul fatto dell'integralismo, poi, la taglio corta: se preferire la qualità alla quantità fa di me un integralista, si, sono un integralista.
  10. Ad un certo livello, se vuoi fare musica, devi smettere di studiare musica, devi smetterla di lavorare con la musica. Devi essere musica.
  11. Jonas Löffler (http://www.myspace.com/jonasloeffler) ha pubblicato un paio di tracce dal suo ultimo CD in cui suona anche Dowland.
  12. Sei anche bello fortunato. Se ti sbrighi potrebbe essere tuo: http://www.amazon.com/Dowland-Complete-Lute-Works-Vol-1-5/dp/B0000007HU
  13. Molte fantasie dovrebbero essere lette da chi intende approfondire quel genere di repertorio. Se fossi in te lascerei perdere certe oscenità commerciali e acquisterei produzioni discografiche di ben altro livello. Tra queste ti segnalo un lavoro valido del liutista (e celebre musicologo specializzato in musica antica) Paul R. O'Dette. Si tratta di un cofanetto di 5 CD dal titolo Dowland: Complete Lute Works, Vol.1-5 che include lavori sia di John che di Robert Dowland. Sono in possesso dello splendido cofanetto; ti garantisco qualità interpretativa in primis e - anche se non è del tutto importante - una notevole attenzione al lato tecnico in fase di registrazione. Per quanto riguarda la lettura della musica, da questo sito internet http://www.di-arezzo.co.uk/accueil_cla.php puoi acquistare moltissimo materiale relativo a John Dowland. Buon lavoro.
  14. Corretta o meno non è certamente salutare. La postura non deve avere artefatti e da quel che descrivi sembra che molti particolari ti aiutino a tenere la schiena dritta. Dovrebbe tutto naturale, dal sederti all'imbracciare la chitarra. Ricorda che è il cervello che suona e che tu ti contorca, ti stiri, avvinghi o meno lo strumento non ha alcune influenza sulla esecuzione finale. Esegui dei movimenti elementari (un dito per volta prima della mano sinistra e poi della mano destra) cercando di capire quali sono i muscoli e i tendini che vi concorrono. Ti renderai conto che mentre suoni una altissima percentuale di movimento (e quindi rigidità ed energia) è sprecata. Il prof. Gianni Nuti tenne nel Luglio del 2006 una interessante conferenza sul rapporto tra gesto fisico e suono. Riassumere tutto qui è praticamente impossibile ma dovrei avere delle registrazioni da qualche parte. Tra le sue pubblicazioni, a tal proposito, vi è anche Le corps qui pense (Info e acquisto qui: http://www.gianninuti.it/pubblicazioni.html )
  15. Il thread è stato ripulito dagli amministratori da post considerati volgari e che violavano il manifesto del Forum. Per qualsiasi informazione in merito, contattate il supporto utenti all'indirizzo info(at)sardinianet(dot)com La discussione potrà procedere seguendo i temi civilmente affrontati, nonostante le divergenze di opinione.
  16. La chitarra di mio padre con la quale ho iniziato a studiare. Una Yamaha di 38 anni fa che quattro anni fa ho fatto riverniciare e ristrutturare.
  17. Grazie King. Auguri anche da parte mia.
  18. Evitiamo di metterci dentro la politica o rischiamo di finire gambe all'aria. Non so neanche cosa sia, l'aria inquinata. Ma prendo atto che è inquinatissima anche al Sud.
  19. Ciao Mago e benritrovato. Il tuo account è stato riattivato dopo una sospensione di tre settimane dettata dai gestori. Ti invito a prendere visione del manifesto quanto prima ed adeguarti. Buona permanenza.
  20. Da queste parti le code sono solo uno spauracchio, una specie di babau (se ne forma qualcuna in estate tra Olbia e le principali località della costa occidentale ma robetta paragonata alle code di classe A1 o Grande Raccordo Anulare), ciononostante anche il sottoscritto adopera la stessa tecnica del CD in macchina (con il giapponese). Impiegherò anni visto che le code non esistono ma non ho fretta.
  21. Non ho affatto capito male. Ma tengo a precisare che rispondevo a questa tua affermazione per me completamente fuori strada: Non mi sembra dia spazio a molte interpretazioni.
  22. Morte? Devo aver frainteso qualcosa, Fabio. Ti pare che mi sognerei mai di fare una cosa del genere? Si, credo che ci sia un equivoco. La mia è una esortazione generica a usare capacità e energie per migliorare le realtà nelle quali siamo nati e cresciuti. Mi sembrava di aver capito che per te sarebbe stato deleterio lavorare in quelle realtà. Rileggo con più attenzione.
  23. Benvenuto, Rolf. Il tuo italiano è ottimo e comprensibilissimo. Molto più del mio inglese. Prendi visione del manifesto e buona permanenza.
  24. La tragedia della realtà è per me un'altra ma come puoi ben leggere si tratta di punti di vista. Tu mi arricchisci con il tuo ma non puoi fare a meno di prendere atto che si tratta esclusivamente del tuo. Ci sono altre realtà, centinaia, migliaia,, diverse dal paesino dove ti rechi a passare i due/sette/quindici giorni di vacanza. Se se invece di recarti da quelle parti per prendere il sole e sorseggiare bibite fresche nel baretto della piazza per unirti al gruppo di lamentele e del banale "è tutto uno schifo" vi importassi la tua vasta cultura, sensibilità e capacità artistica le cose sarebbero diverse. Per nulla facili, ma diverse. E scrollatevi di dosso questo provincialismo da quattro soldi e rimboccatevi le maniche.
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