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Ermanno Brignolo

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Risposte pubblicato da Ermanno Brignolo

  1. La notizia mi rattrista sia per il fatto che gli iscritti fossero pochi, sia, e ancor più, per il fatto che si siano ritirati.

    Auguro agli organizzatori che la prossima edizione abbia ugualmente logo e che abbia esiti e affluenze migliori, cui spero di poter dare contributo di persona (intendo alle affluenze... ossia, cui spero di riuscire a partecipare)

     

    EB

  2. Sul mixer, se non hai troppe pretese, pensa a Behringer: è molto affidabile e, per il prezzo che ha, fa un ottimo mestiere. Per la scheda audio, puoi optare per una M-audio Firewire Audiophile o una Tascam US-144 (i convertitori Tascam sono migliori, ma la M-audio ha 4 out analogici, che con un mixer a 4 canali è perfetto...). Casse monitor Tascam VL-X5: costano poco e suonano incredibilmente bene.

    Per competezza, esiste una soluzione che integra scheda audio e mixer (un pò più costosa...): Tascam FW-1082 è un'interfaccia audio firewire con la forma di un mixer digitale 8 canali (espandibili mediante moduli dedicati o porta ADAT), MIDI e fader motorizzati, oltre ad un inumerevole numero di controlli assegnabili, ma siamo già in fascia medio alta per l'home recording.

     

    Ancora una nota: siccome WinVista non piace a nessuno dei produttori, i driver sono ancora non disponibili per moltissimi prodotti; quindi, se hai Vista (o pensi di passarci), tieni conto che con il firmware della scheda audio avrai seri problemi. A quanto so, una delle poche, in fascia bassa, ad avere i driver per Vista, è la celebratissima SoundBlaster, mentre gli altri produttori più blasonati sono molto in ritardo per vari e svariati motivi.

     

    EB

  3. E' vero, mi sono espresso male. Diciamo che è una edizione poco pratica se uno ha bisogno semplicemente di trovare qualche pezzo utile per l'esame, che è l'argomento di cui stiamo parlando qui (tra l'altro i pezzi sono trascritti nella altezza "teorica" che avrebbero se suonati su uno strumento non in mi, ma, poniamo, in la o in sol; per cui per arrivare ad una versione utilizzabile bisogna anche trasporre: francamente non vedo un allievo "medio" imbarcarsi, specie coi tempi che corrono, in questa fatica magari solo per capire se il pezzo gli interessa ai fini dell'esame).

    In più sembra che tutt Fuenllana sia in due quarti! La sottigliezza e complessità ritmica di questa musica meriterebbe una trascrizione in cui non si faccia coincidere sempre la nostra stanghetta di battuta con quella della intavolatura, ma , appunto, qui le cose si complicano veramente tanto per il povero studente di ottavo anno.

     

    Io comprai il volume ordinandolo per posta tanti anni fa, pagai circa 140.000 vecchie lire e mi lessi tutto alla chitarra, poi alcuni pezzi li ho trascritti e anche incisi in un disco. E sono d'accordo che imparare a leggere sui due sistemi - tra l'altro nella altezza reale e non trasponendo all'ottava bassa la chiave di violino come siamo abituati a fare noi -è un 'esercizio utilissimo anche se non contemplato dai programmi ufficiali. Si impara a poter leggere una quantità enorme di repertorio alla quale normalmente il chitarrista non si avvicina neanche ( tantissime musiche per liuto sono pubblicate solo sui due sistemi, per non parlare dei virginalisti, eccetera).

     

    Grazie per l'esauriente risposta: pur restando convinto che sarebbe un esercizio interessantissimo, concordo con Lei sull'improbabilità per uno studente dell'ottavo anno, di cimentarsi in un simile lavoro.

     

    EB

  4. ... Ce n'è una della Oxford University Press, ma è una edizione musicologica curata da Jacobs poco utile ad uno studente di chitarra - i pezzi sono trascritti su due sistemi, in chiave di violino e basso - e costosissima; un vero peccato...

     

    Per quale motivo ritiene poco utile ad uno studente di chitarra questa edizione? Non conosco questo volume, ma a mio avviso, per uno studente di chitarra, non è male provare a cimentarsi con un sistema di lettura diverso dal solito.

     

    EB

  5. Ciao Ermanno, mi piacerebbe conoscere le motivazioni che ti hanno portato a privilegiare Thomas Humphrey e Greg Smallman.La mia è solo una curiosità e non nasconde nessuna ironia.Cos'è che ti ha convinto in particolare di questi due grandi LIUTAI ? Saluti a tutti.........
    Non vedo come ci possano essere tracce d'ironia nella tua domanda, caro Joplins. La mia risposta rasenta la banalità: visto che non ho mai provato strumenti é dell'uno né dell'altro, mi piacerebbe farmi un'idea personale delle loro chitarre. Visto, poi, che annoverano tra le loro clientele nomi di tutto rispetto, sono mosso da una certa curiosità che non preclude nulla ad altri liutai (non sto, infatti, privilegiando Humphrey e Smallman: semplicemente non li escludo a priori), tant'è che ho preso contatti con molte altre persone.

     

    Saluti

     

    EB

  6. Da un pò di tempo sto pensando di acquistare una nuova chitarra da concerto. Non essendo una questione urgente me la sto prendendo con calma e sto valutando un pò di possibiltà tra cui quella di rivolgermi ai liutai in oggetto.

    Il problema è: al di là della fama e della clientela, tanto di Humphrey quanto di Smallman, e dei commenti personali, che restano pur sempre frutto di gusti e scelte legittimamente indviduali e soggettive, c'è qualcuno tra gli utenti di questo forum che possiede strumenti di questi liutai e che sarebbe disposto a farmeli provare o quanto meno ascoltare dal vivo?

    Ringrazio anticipatamente e vi auguro tanta buona musica!

     

    EB

  7. Se usi i Vienna Virtual Instruments, devi esportarli in midi e lavorarli con un sequencer (Cubase, Nuendo...).

    Se invece li usi con Gigastudio, puoi farli suonare direttamente da Finale. Il GS, infatti, apre sul sitema un certo numero di porte MIDI virtuali (GS3 orchestra ne apre 8, Gigastudio 160 ne apre 4, GS3 LE ne apre solo 1) che Finale vede come porte reali in uscita, quindi le puoi selezionare nella finestra "MIDI settings" (vado a memoria, ma il nome dovrebbe essere queto o simile...). In questo modo carichi i suoni sul GS (a parte) e in Finale gestisci solo i canali MIDI.

     

    Spero di aver risposto.

     

    Saluti.

     

    EB

  8. Egr. M° Gilardino,

     

    La ringrazio per la fiducia che mi accorda.

    Il problema di cui Lei parla sembra essere legato al solo Kontakt Player (d'altra parte, fino alla sua installazione, all'inizio del secondo atto, tutto funzonava correttamente). Ritengo questo perché, come Lei dice, la GPO full e Finale funzionano correttamente, mentre i crash sono interni a Sibelius. Cionondimeno, il caricamento "fasullo" dei suoni avviene proprio da parte del Kontakt player.

     

    In prima analisi, ritengo probabli (incluse le soluzioni più ovvie):

     

    1. bug nel programma - Soluzione: attendere una nuova versione/aggiornamento;

     

    2. Incompatibilità con gli ASIO driver della scheda - Soluzione: verificare che il firmware sia l'ultimo disponibile; in caso affermativo, attendere una nuova versione dei driver;

     

    3. Errore nell'installazione del programma - Soluzione: disinstallare il programma e tutte le sue parti (voci di registro, cartelle e sottocartelle non eliminate dalla disinstallazione automatica) e reinstallarlo; se ciò non dovesse avere buon fne, provare a formattare e installare tutto da zero;

     

    4. RAM insufficiente: più programmi diversi utilizzano lo stesso materiale (nel caso specifico, campioni audio) allocando quantità diverse di RAM - Soluzione: incrementare la capactà della RAM (possibilmente, raddoppiarla in modo "gemellare");

     

    5. Latenza troppo basa nella scheda audio - Soluzione: dal pannello di controllo della scheda audio, alla voce "hardware" impostare il parametro "ASIO/WDM buffer size" ad un valore superiore.

     

    6. Altre istanze aperte contemporaneamente che utilizzino lo stesso materiale - Soluzione: chiudere i programmi che utilzzano i campioni caricati dal KP.

     

    Sperando che la cosa non Le crei ulteriori disagi, mi prendo un pò di tempo per installare i programmi sul mio pc (attualmente utilizzo solo Finale 2007 facendolo suonare con i suoni della VSL attraverso il Gigastudio) e cercare di capire che cosa potrebbe causare i problemi che Lei descrive. Mi auguro di saperLe dare una risposta precisa tra qualche giorno (purtroppo sarò fuori casa fino al 2 maggio e non potrò lavorare a questo fino ad allora).

    Nel frattempo, per avere più informazioni possibili, La prego di inviarmi la confgurazione il più possibile dettagliata del Suo pc (scheda madre, processore, RAM, numero, capacità, confgurazione e tipi di dischi, perferiche di altra natura...) onde investigare eventuali incompatibilità con il suddetto programma.

     

    Aggiungo solo una domanda: perché passare a Windows Vista e regalare al solo sistema operativo tanta parte delle risorse di sistema?

     

    Spero di esserLe stato di qualche utilità anche solo con queste prime ipotesi.

     

    Cordialmente.

     

    EB

  9. Occhio a non confondere sintesi e campionamento...

    I suoni "brutti", ancorché migliorati negli anni, che si sentono su Finale e Sibelius, sono suoni "sintetizzati", cioè sono algoritmi fisici che approssimano la forma d'onda di un timbro medante i moltssimi parametri dei filtri di un sintetzzatore. Il campionamento prevede che, in fase di creazione, ci sia un chitarrsta (magari più di uno) che esegua tutte le note nel maggor numero di combinaziopni possibili (dinamca, timbro, ma anche effetti o tecniche partcolari) ed un ottimo tecnico del suono che le registri, le normalzzi, le traformi in loop (inserendo marker di inizio e fine loop, tag di riconoscimento...) e le inserica in un programma più o meno complesso (a seconda del numero di suoni e della loro validtà) rendendoli fruibili via midi. (Nelle ultime edizioni di Finale sono disponibili le librere ridotte dei campioni della Garritan Peronal Orchestra, mentre in Sibelius ci sono i campioni della Native Instruments. Entrambi sono discreti)

    Nel topic segnalato da Alfredo Franco si fa rifermento alla "Concert gutar" della VSL serie Horizon, che per ora è uno dei miglori, ma siamo ancora lontani da un risultato realstico.

    Fortunatamente, la chitarra clasica è uno strumento con molte sfaccettature dipendenti da variabili difficilmente riproducibili con queto sistema (moooooolto più facile è campionare un panoforte, e i risultati, ad es. con The grand 2 di Steinberg o il Bosendorfer Imperial di VSL, sono impressionanti). Ciò non significa che non sia possibile (Real guitar di MusicLab, Chris Heins Guitars...), ma i risultati sono ancora scadenti.

     

    EB

  10. Il "πάντα ρει" è un concetto "un pò datato", ma che secondo me si adatta bene a questo contesto. Ogni volta che mi trovo a guardare ai frutti del passato, siano esse composizioni (poche!! ma mi impegnerò di più nei prossimi anni!), registrazioni o altro, avrei molto da cambiare, e per resistere devo impormi di lasciare le cose come stanno: sono tutti fenomeni che si collocano in un tempo preciso e da quello dipendono emozionalmente e, forse, consapevolmente... e tali è giusto che restino. Credo che sia, almeno per me, più utile creare qualcosa di nuovo nel presente che cercare inutilmente di far rifiorire il passato... non sono mica un chirurgo plastico... :D

     

    EB

  11. In un altro topic, leggo con piacere, interesse e una certa curiosità, l'approccio - ormai consolidato, oserei dire - della chitarra elettrica nella tavolozza timbrica dei compositori e mi sorge spontanea una domanda.

    Parallelamente alla classica, io ho usato (e uso tutt'ora) la chitarra elettrica in molte e molteplici situazioni, dal gruppetto pop dei primi anni di gioventù (no comment... ho detto goventù :) ) ad utilizzi ben più remunerativi in casa discografica, fino all'attuale impiego nel jazz (dove, però, preferisco le corde di nylon... oddio, sto andando OT da solo).

    Tornando/venendo alla mia domanda chiedo: quando componete per chitarra elettrica, tenete in considerazione le possibilità timbriche offerte dall'effettistica o prevedete l'uso di un suono "pulito", senza processori ed effetti strani? Nel caso della prima ipotesi in che modo indicate l'utilizzo di un particolare timbro, magari ad un ben preciso livello di saturazione (o "distorsione") o con l'uso di effetti di modulazione (chorus, flanger, delay...) che notoriamente non sono standardizzati e variano per controlli, parametri e complessità non solo da costruttore a costruttore, ma da modello a modello?

     

    Grazie a chiunque mi vorrà rispondere!

     

    EB

  12. OFF TOPIC - Chiunque intervenga su questo forum lo fa a titolo completamente gratuito ed arbitrario (entro i limiti del regolamento). Il m° Gilardino (e non solo) è uno dei tanti che contribuisce alla crescita della community con i suoi interventi che spesso rispondono in modo preciso e puntuale a precise domande. Dal poco che ho potuto intuire in merito a quanto ho letto nei suoi interventi (visto che purtroppo non Lo conoco di persona), egli, come tutti, mette volentieri a disposizione la propra conoscenza delle materie qui trattate per alimentare le conversazioni che qui hanno giusta collocazione.

    ll fatto, poi, che il m° Gilardino abbia una vasta cultura ed abbia compiuto molti studi non costituisce per lui un obbligo a condividere ogni sua conoscenza con gli utenti. Ognuno è libero di scrivere quanto e quando ne sente il bisogno. Se poi un utente è particolarmente interessato ad approfondimenti sull'argomento e questi non possono trovare luogo qui, esiste la possibilità di utilizzare altre fonti indubbiamente più costose, come le lezioni, le pubblicazioni... questo è un forum, non un corso on-line. FINE OFF-TOPIC

     

    EB

  13. gli pseudomaestri che insegnano dopo che hanno definitivamente smesso di studiare e di imparare
    e di suonare... ?
    Ritengo, e non credo di essere il solo, che un buon docente non debba necesariamente essere un buon concertista: in molte occasioni si è parlato di come le due attività non vadano sempre di pari passo. Credo che il compito dei didatti (quelli veri!) sia di trasmettere il proprio sapere all'allievo e con questi approfondirlo, discuterlo, confrontarlo e investigarlo.

     

    EB

  14. Nell'edizione della SZ curata da Chiesa, il revisore dichiara di essere a conoscenza delle varie edzioni del Grand Solo, e di prendere la III come riferimento, in quanto Egli la ritiene più equlibrata (cito a memoria, potrei confondere qualche termine, ma la sostanza è più o meno questa). Detto questo, consiglio anch'io di dare un'occhiata agli originali e di comparare le varie edizioni per avere un'idea più ampia di come l'opera è "cambiata".

    Occhio, però, ai possibili tentativi (tentazioni, anche) di prendere parti di una versione e parti dell'altra e metterle insieme in un qualche pout-pourri... Moooooolto pericoloso!

    Quanto alla diteggiatura, è un pezzo tecnicamente piuttosto scoperto e con posizioni già viste in molte situazioni: non è difficile cimentarsi in una diteggiatura personalizzata tanto nell'introduzione quanto nell'allegro.

     

    EB

  15. Salve a tutti e auguri passati!

     

    volevo fare una domanda, più che altro è una lamentela...io vorrei iscrivermi al corso decennale di composizione, è una fissa che ho da anni, ma quando vado lì e vedono le mie unghia, mi cacciano! Ma secondo voi è giusto?! Perchè un chitarrista non può studiare composizione solamente perchè ha le unghia e non può suonare il piano?! Insomma volevo chiedere se da voi è lo stesso.

     

    Un caro saluto, Francesco

     

    Il programma del corso di composizione presso i conservatori italiani è innecessariamente e ingiustificatamente un programma per pianisti, vocati o forzati. Il cosiddetto corso di lettura della partitura è in realtà un corso di pianoforte. Ricetta per i chitarristi che non intendono fare i pianisti controvoglia: infischiarsene del conservatorio e studiare composizione per proprio conto, con insegnanti di scuole private. Oggi poi, con i programmi di notazione musicale che permettono l'installazione e l'uso di un'intera orchestra sinfonica ascoltabile in playback, questa imposizione del pianoforte è intollerabile e ridicola.

     

    dralig

     

    Non posso che unirmi al coro di chi si ribella all'imposizione del pianoforte nei corsi di composizione! E' un atteggiamento quanto meno discriminatorio e classista!

    Mi fa piacere sapere che non sono l'unico a pensarla in questo modo.

    Grazie per l'intervento ad entrambi!

     

    EB

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