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Ermanno Brignolo

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Risposte pubblicato da Ermanno Brignolo

  1. [...] Negli anni Sessanta, dichiaravo un'intervista rilasciata a "Strumenti e Musica" che, nello studio del suono della chitarra, era utile e opportuno considerare anche le esperienze e i risultati raggiunti dai virtuosi del plettro, e portavo ad esempio il suono creato da Django Reinhardt. Lo ritenevo, e lo ritengo, un musicista geniale, e ho cercato di imparare qualcosa anche dal suo modo di suonare. [...]

     

    Quest'opinione è condivisa anche da Julian Bream, come da Egli stesso detto in un interessantissimo video.

     

    EB

  2. La tendenza, da qualche anno a questa parte, non è quella di eliminare l'ambiente, ma di controllarlo. Gli studi di registrazione, se progettati seriamente, non asciugano completamente le vibrazioni stazionarie, bensì le controllano (ne lasciano passare alcune e ne "enfatizzano" altre), dando un ambiente naturale su cui si può agire (appunto, come giustamente dice il M° Matarazzo, con i riverberi a convoluzione quali IR-1, MIR o GigaPulse, ad esempio) per aggiungere alcuni parametri.

     

    Nelle sale piccole, è molto più utile dotarsi di trappole "mono-frequenza", piuttosto che schermi di questo tipo. Ovvio, le trappole non sono trasportabili e richiedono uno studio non banale sulle caratteristiche della sala e della forma delle stesse, ma il risultato è molto migliore.

     

    EB

  3. Non l'ho ancora provato, ma è da un pò che ne sento parlare. Il mio timore è che, fermo restando il lodevole compito di ridurre ambienti non controllati, questo marchingegno denatiralizzi troppo la presa del microfono eliminando qualsiasi ambiente (un pò quello che si ricercava negli anni Ottanta), ambiente che poi andrà ricreato virtualmente in sede di postproduzione.

    Indubbiamente, per chi non dispone di camere appositamente adibite, questo giocatoolino è un vero portento. Ovviamente, nonostante il nome Vicoustic sia sinonimo di altissima qualità, questo non fa miracoli, ma visto il costo (meno di 100£), direi che non ci si può lamentare.

     

    EB

     

    PS: a mio avviso, funziona bene solo con le voci o con alcui strumenti a fiato; con altri strumenti (in primis la chitarra) credo sia del tutto inutile)

  4. Scusate se mi intrometto, ma mi è balenata in mente un'interpretazione (della quale chiedo conferma o smentita) che richiama una disciplina che io amo molto: la teoria dei numeri puri. Stando a quanto leggo sopra, io sono portato ad individuare nel pedale una sorta di "zero" armonico, in relazione con quel numero che, moltiplicato per qualsiasi altro resta comunque identico a sè stesso, ed in questo modo può essere variato infinite volte senza mutare mai nella sostanza, né nella forma, pur restando responsabile di alcune forme di indeterminazione. In quest'ottica, per me lo zero non è sinonimo di "vuoto", ma è un numero con un'identità ben precisa e con funzioni (privilegi, se si preferisce) del tutto legittime... e così il pedale.

     

    Sono fuori strada?

     

    EB

  5. A quanto so, la GEMA, società tedesca che si occupa di gestire i diritti d'autore, imponeva (parlo di circa sette anni fa) una piccola tassa sui cd vergini (credo 0.10€/cad) che andava a coprire il possibile diritto di copia del materiale in commercio...

    Bah... quando un'istituzione è alla frutta s'inventa qualsiasi cosa!

     

    EB

  6. A quanto so - e quindi faccio richiesta di smentite, nel caso in cui mi sbagli - non esiste un'edizione dedicata agli studi di Barrios (Augustin Barrios Mangoré). L'opera omnia è facilmente reperibile in due volumi editi da Mel-Bay. In questi volumi (contrenenti anche, ovviamente, gli studi) sono riportate tanto le opere in forma di partiture quanto una ricca sezione contenente le varie versioni di alcuni passaggi che, col tempo, sono stati presentati in forme diverse.

     

    L'elenco degli studi si può facilmente desumere da questa pubblicazione.

     

    EB

  7. pagare un macbook pro 1700€ per avere l'equivalente di un Toshiba che ne costa 1000

     

    Ma con queste cifre si comprano dei giocattolini... A mio avviso, il confronto deve avvenire su piani un pò più alti, dove le prestazioni esigibili dalla macchina siano veramente degne di nota. Lì, in alcuni casi e con determinati softwasre, si può apprezzare la differenza... ammesso che sia ancora così evidente come lo era anche solo cinque anni fa...

     

    EB

  8. .

     

    dralig

     

    Vista la larga diffusione di programmi di audio editing e la loro crescente intuitività nell'utilizzo, i direttori artistici - o chi per essi - sono del tutto smaliziati nei confronti delle sole registrazioni audio. Pertanto, come apprendo in parte per esperienza diretta ed in parte per racconti di amici, in molti ambienti (dai concorsi alle produzioni) non basta più proporsi con un dc, bensì viene richiesto un DVD con inquadratura unica, così da evitare la possibilità di manipolazioni da parte dell'esecutore.

     

    EB

     

    D'accordissimo, ho scritto CD perché - alieno per natura alle truffe e alle simulazioni - non mi è passato per la testa che con un CD si possa anche apparire bove quando in realtà si è rana: tra l'altro, io non so nemmeno se ciò sia effettivamente possibile - sull'argomento le voci sono discordi.

     

    dralig

     

    Qualora sia realizzabile, il "merito" non è certo dello strumentista, bensì del tecnico di registrazione. Questo tipo di trucchi funziona, come ogni finzione, finché l'interprete non resta a nudo, solo con le sue capacità davanti ad un pubblico o ad un tecnico in un altro studio.

     

    EB

  9. [...] I giovani che desiderano presentarsi direttamente o tramite un'agenzia possono giovarsi molto di più di un buon CD da inviare alle persone che reputano potenzialmente interessati a scritturarli, che di una presentazione cartacea.

     

    dralig

     

    Vista la larga diffusione di programmi di audio editing e la loro crescente intuitività nell'utilizzo, i direttori artistici - o chi per essi - sono del tutto smaliziati nei confronti delle sole registrazioni audio. Pertanto, come apprendo in parte per esperienza diretta ed in parte per racconti di amici, in molti ambienti (dai concorsi alle produzioni) non basta più proporsi con un dc, bensì viene richiesto un DVD con inquadratura unica, così da evitare la possibilità di manipolazioni da parte dell'esecutore.

     

    EB

  10. Ognuno ha il proprio posto ed il proprio ruolo nel mondo ed in ogni aspetto del mondo: c'è chi è esecutore e chi compositore, c'è chi è operaio e chi impiegato, chi è condottiero e chi è condotto, chi è "fatto" per operare e chi per "meditare/parlare... e poi, ovviamente, ci sono quelli che si occupano di entrambi i lati della medaglia: questo è una discorso punto generale che utilizzo come premessa.

    Credo che ognuno possa scegliere elettivamente il proprio ruolo a seconda delle porprie inclinazioni e delle proprie attitudini, e questo non farà di lui/lei una persona meno degna di rispetto... ma neanche di più. Ritengo innegabile l'affermazione di Butterfly in merito alla

    mancanza di coerenza tra ciò che viene predicato e ciò che viene attuato
    , e porprio su questa mi piacerebbe ci si soffermasse a pensare. Esistono le missioni ed esistono i ritiri spirituali: due modi completamente diversi di manifestare la propria fede, entrambi validi. Quello che, secondo me, diventa fuorviante se non addirittura sbagliato, è l'aderire ad un "gruppo", sia esso CL, ACR o qualsiasi altro, portando avanti la sola ideologia del gruppo... noi siamo, noi facciamo, noi crediamo, noi questo e noi quello... la fede è un aspetto punto individuale. Lo si può vivere in modo collettivo, ci si può ritrovare ideologicamente con altre persone, ma come ha osservato butterfly, l'unico Leader di cui si ha bisogno è Dio stesso, il quale ha messo a capo della sua Chiesa una e una sola persona. Mi spaventano un pò certe iniziative che, forti di (o, talvolta, nascondendosi dietro a...) un messaggio d'amore, promuovono, al lato pratico, un fanatismo che assomiglia più ad una milizia armata e affatto chiusa che non ad un'opera aperta verso il mondo.

     

    EB

  11. [...]

    Occorre, secondo me, maggiore semplicità.

    Non c'è una via migliore o più giusta da seguire: c'è una vita da vivere, con pienezza e apertura mentale, perseguendo il "bene", per quanto esso è insito nella nostra volontà e coscienza di esseri umani.

    Fissarsi invece su certi rigidi precetti e su una tetra visione penitenziale dell'esistenza (sia perchè si crede o perchè non si crede), conduce solo a una visione parziale del mondo e a molti altri dispiaceri e tristezze.

    In questo senso, il fascino di Einstein per il "mistero" dell'universo, è avvincente.

    [...]

     

    Io resto dell'idea che certi argomenti non si possano esporre a parole, se non rischiando di produrre della semplice demagogia. A mio, per chi volesse trovare un cammino davvicinamento alla fede, Santa Teresa di Calcutta è uno stimolo molto più potente di qualsiasi sermone forbito ed altisonante, tanto più che quella donnina non si è mai presa la briga di fare proclami alle masse o proselitismo teoretico: si è rimbocvcata le maniche ed è andata là dove sentiva di poter essere utile. Tanti direbbero che ha "mollato tutto ed è partita"; io credo che abbia capito qual era il suo posto e ci sia andata per "prendere" qualcosa, non certo per lasciarlo.

    Il suo posto nel mondo era là, la sua vita era votata a quello, così come ognuno di noi ha il proprio posto. Questo posto non è predefinito, né precondizionato o preconfezionato: ce lo si costruisce giorno dopo giorno, con fatica, sacrifici, lavoro e sudore. Per chi vuole crederci, esiste un disegno superiore, ma dubito fortemente che sia univoco. Credere in un destino inamovibile significa giustificare qualsiasi azione in nome della predestinazione, ivi compresi l'omicidio ed ogni altro genere di perversione.

     

    EB

  12. Che i testi scolastici raccontino solo parte della storia, e che la narrazione di quella parte arrivi spesso al limite del ridicolo e del fantasioso è un dato di fatto, politica o meno. Sta poi a chi ne senta la necessità approfondire la conoscenza dei fatti procurandosi cronache e indagando punti di vista diversi.

    Non entro nel merito del testo citato da ciccio_matera, in quanto non lo conosco (provederò, appena possibile, a colmare la mia mancanza), ma ho letto spesse volte testi che, proprio per la vocazione di andare contro alle lacune dei testi scolastici, contenevano panzane di egual portata, seppure di impostazione opposta.

    Ritengo che lo studio della storia, come fatti, implicazioni e conseguenze, non possa prescindere da una visione globale degli argomenti, visione che si può raggiungere in due soli modi: presenziando ai fatti o docummentandosi approfonditamente su di essi.

     

    EB

  13. Prendo spunto da un precedente intervento di Fabio Selvafiorita per esporre un mio punto di vista. Io sono cattolico credente e praticante, ma non mi è mai piaciuto l'atteggiamento accusatorio che molti credenti assumono nei confronti di chi non crede. Ho conosciuto persone del tutto agnostiche (un mio amico, in particolare, si definisce ateo praticante) e con esse ho intrattenuto discussioni molto interessanti e costruttive. Se anche ci sentissimo in dovere di evangelizzare il nostro prossimo, indubbiamente non si può pensare di ottenere questo scopo facendogli notare che lui è brutto e cattivo mentre noi siamo belli e bravi... Con atteggiamenti simili si ottiene solo un ulteriore allontanamento da quella che, invece, dovrebbe essere, per chi crede, una gioia da comunicare agli altri col sorriso sulle labbra, anziché col dito puntato.

    Non mi convince - né credo abbia mai portato frutti - l'argomentazione negativa che preferisce demolire le convinzioni altrui anziché mostrare quanto siano valide le proprie, o perché le si ritenga migliori di altre: la ritengo vetusta e alquanto offensiva e irrispettosa. Ben venga il dialogo, e ben venga la discussione che, se anche non porta a cambiamenti, almeno ha modo di affrontare e sviscerare gli argomenti, ma mi sembrano pericolose le prese di posizione aprioristiche e, ancor più, i pregiudizi.

    Un uscita come "tieniti il tuo nulla" è decisamente infelice, e da questi atteggiamenti ha preso le distanze anche la dottrina ecclesiastica che già prima di Giovanni Paolo II aveva iniziato a cercare il dialogo proprio tra religioni diverse. Andare contro questo significa ammettere che persone come Gandhi siano destinate alla dannzaione eterna solo perché non sono cattoliche...

     

    EB

  14. Cito: "è più facile che un camello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli"

    Tralasciando la scorrettezza di traduzione (i testi originali vorrebbero la parola camelo = larga fune in uso tra i pescatori, in luogo di cammello), ritengo improbabile - anceh a fronte di una simile affermazione - crecare un aiuto o un appoggio economico/finanziario da parte della Chiesa o della Cristianità. E, dopo tutto, non è lì che deve essere cercato, almeno nella misura in cui non andiamo dal macellaio se vogliamo comprare automobili. Ognuno svolga serenamente il proprio ruolo: la Chiesa sia guida spirituale per coloro che condividono la fede cattolica, i promotori finanziari e gli agenti di borsa siano guida economica per coloro che desiderano investire i propri risparmi.

    Francamente credo che il Dio cristiano, come qualsiasi altro, abbia di meglio da fare che pensare anche ai nostri soldi...

     

    EB

  15. Una cosa simile è capitata ad un mio caro amico liutaio: stava costruendo una chitarra, riceve una telefonata che dura molti minuti e, ad un certo punto, per riosare il braccio che tiene il telefono, appoggia il gomito... sulla tavola... e la sfonda!

    Soluzione? Ha cambiato tavola.

    Se è solo la tavola ad aver subito danni, e fondo e fasce sono integri e intatti, allora probabilmente "basta" intervenire su questa e si risolve il problema. La spesa per questo intervento, comunque, non è da poco.

     

    EB

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