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Novità discografiche:

Ermanno Brignolo

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Risposte pubblicato da Ermanno Brignolo

  1. E' sempre bene valutare diverse possibilità e farsi un'idea propria delle scelte da adottare. Il tremolo inizia con "MI-RE-DO-RE-MI..." RE e DO dovranno essere presi sulla seconda corda, mentre per il mi c'è la doppia possibilità. Che differenze ci sono tra la pima e la seconda soluzione? Quale, secondo te, è la migliore? Che cosa cambia nella pronuncia delle due soluzioni differenti?

     

    EB

  2. Credo che proprio in questo forum si discutesse, qualche mese fa, sul fatto che la musica non sia solo intrattenimento.

    A parte questo, sono in parte d'accordo con mistake: perché un governo che taglia i fondi allo spettacolo (lo stesso Bondi ha definito scellerati i tagli previsti nell'ultima finanziaria) fa sì che i giovani pongano l'attenzione sull'aspetto educativo della musica? Perché il ministro dell'istruzione pone accento su questo aspetto dal momento che ha stabilito che i licei musicali siano del tutto inutili (ce ne sono meno di dieci sul territorio nazionale) e sta facendo quanto in suo potere per chiudere i conservatori? Perché la maggioranza, un cui esponente dice che i musicisti possono studiare tranquillamente mezz'oretta in pausa pranzo e un'oretta dopo cena, si prodiga a suscitare riflessioni sulle esperienze musicali dei maturandi?

    Dissimulazione? Forse intendono mostrare un pallido interesse di facciata verso le arti mentre dietro le sfasciano deliberatamente?

    Vedevo oggi una pubblicità ridicola in cui una voce fuori campo incita la lettura. Che effetto avrà questa sui telespettatori? La totale indifferenza: chi vuole leggere lo fa già di suo; chi non intende farlo non si farà certo convincere da una scialba voce pubblicitaria durante una puntata de "La signora in giallo"... però, quelli che l'hanno promossa (la bubblicità) avranno fatto bella figura quando, nel momento in cui taglieranno i fondi per le manifestazioni letterarie, diranno: "abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione ma il riscontro è stato nullo".

    E' un quadro tutto sommato già dipinto in molti dettagli, ed ora come ora non è neppure più molto ofuscato.

     

    EB

  3. La cosa veramente brutta è che buona parte dei suoi lavori discografici sono praticamente scomparsi dal mercato, non so per quali oscure logiche commerciali della sua ex casa discografica.

     

    Che buona parte di tale patrimonio, spesso frutto di importanti opere del '900, non sia più a disposizione, è agghiacciante.

     

    Ogni tanto esce qualche "sunto" della sua produzione discografica, ma è ben poca roba.

    Per fortuna - so bene che viola qualsiasi norma comportamentale, ma non avendo collaborazione dalel case discografiche è l'unica cosa da fare - un pò di ricerche nell'ambito del p2p consentono di reperire tutto in formato mp3 ad alta definizione.

     

    EB

  4. Ma che ne so. Controllo...

    Sì, alle 20.

    Ma non è che con mezz'ora in più o meno si salvi il contenuto. Sarebbe meglio osservare la luna e non il dito che la indica.

     

    Non sempre, Cristiano: mi disgustano profondamente i telegiornali, ma osservarli è un'ulteriore conferma su quello che sta accandendo, a saperli osservare. Non occorrono le leggi per limitare l'informazione, a quanto pare... Anche dalle cose negative ci può essere qualche conclusione utile da trarre...

     

    EB

  5. Grazie mille dei complimenti M° Signorile. Del concerto per chitarra e orchestra non sapevo nulla, devo riprendere il Pocci. Qualcuno ha inciso questo concerto?

     

    No, finora. Però bisognerebbe farlo.

     

     

    Per la registrazione, io ci sono... Qual è l'organico? E quando sarà pubblicato?

     

    EB

  6. Beh, tutto quel petrolio non è molto meno tossico... inoltre, in aggiunta a quanto resta in superficie e si propaga, è da mettere in conto l'emulsione dovuta al mescolamento conseguente al moto ondoso dell'oceano (che in quella zona è parecchio allegrotto a causa della corrente) e che si sta depositando sul fondale...

    Il disastro ha effetti paragonabili a quelli di Chernobyl: i residui perdureranno per diversi secoli.

    Non sono a favore del nucleare - non per il nucleare in sè, che effettivamente è molto pulito - quanto per chi lo dovrebbe manovrare (lo stesso disastro di Chernobyl fu causato dai politici del Cremlino che posero i tecnici della centrale di fronte ad una scelta inequivocabile: o s'incrementava la potenza, o si finiva in Siberia...), tuttavia era solo questione di tempo prima che una simile catastrofe si verificasse.

    Il punto su cui concentrare la propria attenzione è, a mio avviso, un altro: tutto il gran vociare - non sempre opportuno - che si fa intorno a questi gravissimi eventi si concentra sugli aspetti economici, e così pure i progetti che stanno a monte. Nulla, mai, tiene in considerazione la possibilità che qualcosa di trmendo possa capitare: agli ingengeri di tutto il mondo viene insegnato che è statisticamente trascurabile un'evenienza di questa portata, e dimensionnare i progetti tenendone conto sarebbe (cito letteralmente un testo che ho studiato all'università) antieconomico... così capita che le strutture, pur dimensionate bene in condizioni normali, siano fragilissime se sottoposte a sollecitazioni straordinarie... e qualche volta i giunti saltano, o le pareti cedono...

    La fragilità delle strutture riflette la labilità della condizione umana, incapace di prevedere che le cose possano scostarsi dalla gaussiana della mediocrità.

     

    EB

  7. Francamente ho i miei dubbi in merito al fatto che l'aggiunta di un attrito sulla corda possa prolungare le vibrazioni che si generano sulla stessa. Inoltre, la funzione che l'utilizzo da te descritto assolve modula la lunghezza vibrante del corpo elastico, variandone inevitabilmente la lunghezza, e quindi la frequenza (sensibilmente: l'altezza del suono), fatto - questo - che, essendo invariante la potenza in ingresso (data dall'eccitazione della corda in quiete per mezzo di una forzante impressa col dito, o col plettro, e tale da perturbarne lo stato di quiete facendo insorgere la vibrazione), non può far altro che accelerare il processo di smorzamento naturale generato proprio dagli attriti interni che, in questo caso, seguono le leggi di un attrito volvente il cui lavoro fisico (e quindi l'energia dissipata) è espresso in relazione di proporzionalità diretta con frequenza (non sto a riportare le equazioni differenziali che descrivono il moto armonico di un corpo e da cui discende questa considerazione).

    Ammesso, dunque, che uno slide possa apparentemente prolungare la durata di un suono (armonico o reale esso possa essere: ai fini della trattazione non ha nessun rilievo), questo effetto, con grande probabilità non è un beneficio apportato dall'inserimento di un corpo estraneo, bensì la riduzione di un effetto dissipativo prodotto da un elemento appartenente allo strumento in esame. Nella fatti specie, è probabile che l'effetto dissipativo del ponticello - o dell'ossicino reggi corde - nel caso degli strumenti su cui hai testato sia superiore a quello provocato dallo slide, pertanto, più che utilizzare uno slide - che, da tenere sotto controllo è tutt'altro che banale - credo sia opportuno rettificare il ponticello.

     

    EB

  8. In altro ambito, qualche anno fa m'imbattei in una ricerca di un testo scientifico la cui ultima ristampa risaliva al 1967. Cercai in lungo e in largo, finché ne trovai una copia in un centro ricerche privato di Torino. Non fu semplice, ma alla fine ottenni, per mezzo del mio ateneo, una dichiarazione di irreperibilità della fonte, con la quale ero autorizzato a fotocopiare per intero il testo.

    Credo, dunque, che la strada sia percorribile, a patto di dichiarare - come giustamente dice il M° Bonaguri - autore ed editore nell'apposito modulo.

     

    EB

  9. Chiedo venia: quello me lo sono perso, ma questo non cambia il mio punto di vista. Ho visto film che hanno tratto giovamento dalla "nuova" tecnologia, e non è mio solito mettere tutto nello stesso calderone, tuttavia, credo converrai che l'elenco di inutilità che stanno affollando le stagioni cinematografiche sventolando il 3D come unico argomento di richiamo è in crescita.

  10. In questo periodo, non sono gli argomenti ad attirare le masse nelle sale, ma la spettacolarità degli effetti speciali in 3D. Temo che passerà ancora un pò di tempo, prima che la tecnologia tridimensionale sia utilzzata per film realmente interessanti e non solo come specchietto per allodole.

  11. [...] per me il passaggio da Microsoft a Apple (al Mac nella fattispecie) è un passaggio di poco conto.

     

    E' sempre necessario fare una distinzione per contestualizzare al meglio questa tua affermazione, e la distinzione è tra gli utenti, ben prima che tra le macchine. Mi spiego: chi usa un pc per scopo personale (navigare, gestire un blog, giocare, scrivere documetni di testo o poco altro) di un mac non se ne fa assolutamente nulla: è come avere una Jaguar per andare a far la spesa, una mera questione di status... ma quando le esigenze si spostano verso applicazione professionali, capita (spesso) che gli utenti non abbiano voglia di occuparsi di risolvere i problemi delle applciazioni, ma vogliano concentrarsi a risolvere i problemi del loro lavoro (che sovente sono di maggior interesse). In quei casi, un maggior costo rispetto ai PC è ampiamente giustificabile, ed il passaggio è decisamente sensibile.

     

    Ben diverso sarebbe l'adesione all'Open Source. E' (anche) una questione di filosofia.

    [...]

     

    E' soprattutto una questione di filosofia: l'open source è sicuramente una buona strada, ma richiede competenze non ancora diffuse, pertanto - al momento - resta appannaggio di chi sappia e/o voglia addentrarsi in profondità nell'informatica andando a modificare/personalizzare il software disponibile alle proprie esigenze.

    Per le stesse ragioni che dicevo prima, gli utenti finali spesso non si vogliono preoccupare di fare in modo che il software funzioni, ma vogliono che il loro lavoro funzioni, I programmi e i sistemi operativi Open Source, per ora, non garantiscono questa tranquillità operativa (compatibilità hardware con macchine particolari quali schede audio, periferiche di sincronizzazione, apparecchiature complesse per produzione multimediale; oppuer software specialistici quali Pro-Tools, Final Cut, 3D studio max...), ed è per questo motivo che non sono ancora così diffusi in ambito professionale dove, quasi inevitabilmente, si opta per Mac.

     

    EB

  12. [Provocation Mode ON]

    Ci pensi la prossima volta che decide di scrivere un terzo tempo come quello del Concerto di Oliena!

    [/Provocation Mode OFF]

     

    Io non so mica quello che scrivo, so solo come scriverlo.

     

    dralig

     

    Selezione all'ingresso: l'equivalente di inserire, come sottotitolo, un avvertimento agli aspiranti esecutori: "astenersi perditempo".

  13. straordinario! ci vorrebbero più chitarristi però

     

    hmm...

    Bisognerà presentare qualcosa di diverso dal Concierto de Aranjuez, credo.

     

    Condivido il Suo punto di vista, ma - in una sorta di provocazione - non del tutto: preferisco sicuramente molto altro, nel repertorio per e con chitarra, ma in fin dei conti, anche Aranjuez può essere presentato in modo interessante, se solo si osasse andare al di là di...

    Non è solo una questione di repertorio, a mio avviso, ma di come quel repertorio viene presentato... e qui il discorso si complica, e non poco (le Sue interpretazioni degli studi di Sor o delle opere di Barrios ne sono un chiaro esempio).

     

    EB

  14. Magari se la chitarra in conservatorio venisse studiata anche per essere più versatile nel'ìindustri musicale moderna non sarebbe sbagliato; e non parlo della chitarra jazz.

     

    Non sono d'accordo. Se in conservatorio si desse spazio anche ad altro oltre che alla classica ed al jazz (che già, per come viene trattato, è un'infarinatura raffazzonata che ha ben poco da dare a chi segue i corsi...), si finirebbe per avere dei colossali pastiche in cui nulla viene fatto in modo neanche decente. Come ti dicevo, esistono eccellenti scuole che si occupano di altri generi (ti ho citato le due che, in Italia, vengono più quotate, ma non sono certo le uniche); questo attacco alla settorialità dei conservatori è un pò come il voler andare in macelleria per comperare un televisore. Magari il macellaio è competente in materia, ma il suo esercizio non prevede la vendita di televisori. Se, poi, si è alla ricerca di questo pezzo di carta (straccia), prenderlo per prenderlo non ha nessun valore, né burocratico, né formativo. Oggettivamente, nessun chitarrista potrà mai trarre giovamento dalla lettura avulsa e decontestualizzata di un paio di studi di Giuliani o Aguado (o Villa-Lobos, o Brouwer...). Io credo che un percorso di studi debba essere motivato da qualcosa di più profondo di un titolo scevro di significati, a maggior ragione se questo titolo costa dieci anni di sacrifici. Personalmente, vorrei sperare che nei conservatori - che pure, per come stanno andando le cose, sono destinati a chiudere i battenti in pochi anni - si continuasse a portare avanti un discorso musicale più complesso di una canzonetta pop (o anche di una bossa-nova sbilenca o di un tango-piazzollismo annacquato). Questo non impedirebbe certo di praticare altri generi (non mi nascondo dietro ad un dito: io ho sempre dichiarato apertamente di non occuparmi solo di classica), ma consentirebbe di mantenere separati ambiti che, per loro natura, devono restare separati. L'alternativa porterebbe a concludere che "tanto le note sono sette" (per alcuni anche meno), e spero che non sia questo il traguardo che ci si pone nella musica.

     

    EB

  15. Link omesso

     

    ecco Alfredo

    una cosa intelligente che i chitarristi dovrebbero cominciare a far e è togliere da youtube le loro smaniose e raccapriccianti esibizioni e cominciare a postare musiche da cd interpretate da bravi musicisti

     

    Fabio, ancora più intelligente sarebbe riconoscere che le proprie interpretazioni sono raccapriccianti... questo sì che sarebbe un bel balzo in avanti!

     

    EB

  16. Per professionista io intendo adeguarti a qualsiasi tipologia di lavoro.

     

    Questo è il mestiere più antico del mondo: non confondiamo prostituzione e musica, per favore.

     

    @Fabio: quello che ho scritto, in toto, è frutto di esperienza... anni di esperienza e sopportazione paziente (a volte, in realtà, non così paziente: ho litigato furiosamente con un paio di produttori per il loro modo di fare...). Mi fapiacere che tu sia d'accordo, ma al di là delle opinioni personali, quello che ho scritto non è un parere: ho riportato le mie impressioni e le mie memorie su fatti realmente avvenuti... no li corcostanzio maggiormente per ovvi motivi, ma ne sono stato testimone, se non protagonista.

     

    EB

  17. Con ciò volevo dire che il conservatorio non indirizza alla professione di musicista

     

    Ovviamente: il conservatorio è una scuola, non un istituto d'avviamento professionale... in tutte le libere professioni, è il singolo a dover fare ciò che sa e che riesce a fare per farsi spazio nell'ambito del lavoro, e tra le scelte che è costretto ad affrontare, una delle più rilevanti è proprio legata ai compromessi che vuole accettare in termini di remunerazione, repertorio e ambiti.

     

    può affinarti ma quando scendi poi nel mondo del lavoro bisogna fare i conti con altri generi ed altre situazioni musicali ai quali se non tieni la fortuna di trovare un posto nella scuola media dovrai fare i conti. Questo lo ho intuito quando ho suonato con violinisti e contrabbassisti diplomati che dovevano eseguire brani di musica leggera : alcuni andavano in difficoltà , eppure quei tipi di lavoro rappresentano l'80% dei loro ingaggi.

     

    Mi vengono in mente due domande:

    1. se il conservatorio serve così a poco, perché ti vuoi diplomare??? Qual è lo scopo ultimo del tuo intervento?

    2. questa storia dei diplomati che non sanno suonare la usica leggera ad orecchio, francamente, è un pò pretestuosa e stancante: siamo nel 2010 e si sentono ancora queste storie trite e ritrite... forse è il caso di realizzare che il conservatorio non infonde la scienza ai suoi iscritti, né è pensato per avere, come ultimo obiettivo, la formazione di strumentisti destinati all'orchestrina di Sanremo, quella che costringe i direttori a chiamare gli arrangiatori due settimane prima del festival per chiedere una versione semplificata della partitura perché i professori non la sanno eseguire! Per suonare in un disco pop, o rock, non serve a nulla conoscere Brahms... anzi, per quanto si sente nelle sale di produzione, è quasi deleterio. E' in questi ambiti, in cui difficilmente si trova qualcuno che sappia decifrare uno spartito, che viene alimentata la convinzione che il conservatorio non serva a nulla: non dum matura est...

    Frequentare, e financo diplomarsi in conservatorio, ai fini del rock o del pop, è inutile se lo spirito è questo: per avere risultati migliori ci sono scuole ben più qualificate, come la Lizard o la Berkeley, che preparano ottimi strumentisti, spesso privi di una preparazione teorica solida, ma molto abili sui rispettivi strumenti. Il conservatorio, o istituti analoghi, diventa utlie se il mirino è spostato almeno una tacca più in su rispetto alla tecnica del rock... fermo restando che nessuna scuola darà mai ad un allievo la curiosità e la voglia di approfondire le materie che s'accinge ad affrontare.

     

    EB

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