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Giorgio Signorile

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Tutti i contenuti di Giorgio Signorile

  1. Adler cita Troubadours variaz. per chitarra e orchesta di Corigliano e la Pop's serenade di Gould. Conosci? ciau
  2. Sull'Adler, Studio dell'Orchestrazione, sono citati alcuni lavori per chitarra e orchestra o altri strumenti, di autori che non solo non conosco ma ho mai sentito parlare: J.Corigliano, M.Gould, P.Grainger, J.Harbison, J.A.Lennon....qualcuno di voi li conosce, al di là di ciò che si trova in internet (ben poco comunque, ho solo trovato qualcosa su Corigliano). Grazie!
  3. Beato te....ma a me piace ormai pascolare nel magico mondo di Finale, alla fine è diventato quasi come scrivere a mano In quanto alla conoscenza della tecnologia, mi ha fatto riflettere il post di Fabio, forse un pò più di conoscenza ci vorrebbe, anche perchè sovente chi fisicamente registra non ha tutta questa competenza sugli strumenti classici e sulla loro resa sonora, almeno per la mia esperienza.
  4. Della serie "ho banalizzato il discorso" Approfitto per chiederti: fra gli autori contemporanei di livello chi potrebbe secondo te rispondere positivamente alle esigenze di scrittura di lavori per studenti di livello bese-medio? Cioè coniugare qualità musicale con la consapevolezza di scrivere er quella fascia di utenti?
  5. quel direttore probabilmente conosce solo la Media del suo paese....ormai le spese di stampa sono basse rispetto ad un tempo, con sessanta-settanta copie (forse anche meno) il lavoro è pagato. Non saranno migliaia di copie ma un centinaio di copie non è un grosso problema venderle se poi il lavoro come giustamente dici merita. C'è grosso bisogno di lavori ben fatti e utili musicalmente nella nostra didattica. Ciao
  6. Bè lì bisogna cercare gli insegnanti e, scusate il termine, sputtanarli, fare terra bruciata. A me dispiace così tanto vedere ragazzi con, forse, un grande potenziale da offrire rovinati da colleghi ops cialtroni senz'arte nè parte se non quella di farsi due miseri soldini con lezioni e metodini. Ne va di mezzo la crescita di un ragazzo e il suo futuro musicale... sulle migliaia di copie vendute non mi pronuncio....non so come si faccia a vendere migliaia di copie di metodi per chitarra, o se ne una tonnellata compra chi li scrive oppure ...bò? Ciao!
  7. si, li trovo molto utili, per andare oltre le solte risoluzioni armonice scontate. Rak, è vero, mi piace molto, mentre i preludi di Domeniconi, Shevchenko e Marchelie non li conosco. Ponce....qualcuno ogni tanto riesco a portarlo fino a lì tecnicamente, ma non troppo sovente...Ciao!
  8. Dimenticavo, ai colleghi dalla canzoncina facile che sovente si lamentano dalla scarsità di repertorio didattico....chi è che fa suonare ad es i Pieces faciles di Tansman (24 meravigliosi brani, di tutte le difficoltà), i brani di Koshkin (anche loro di varia difficoltà, evocativi e completi nel lavoro sulla tastiera), quelli della Linnemann, di Gammanossi (metto anche Signorile dai, c'è spazio per tutti...)e molti altri validi compositori che vanno oltre la semplice melodia accompagnata...? La musica c'è, manca un pò la voglia di entrarci dentro, a volte due accordini risolvono la situazione "saggetto" ma non portano oltre!
  9. Condivido pienamente lo scritto di Marcello e Domenico. In realtà non abbiano alcuno programma da seguire, a parte quello suggerito dalla nostra intelligenza ed esperienza. Noto con piacere che si sta un pò abbandonando l'idea che per arrivare a suonare seriamente si debba partire dalle due canzoncine e pian piano, ad "accrescimento culturale" , arrivare agli autori importanti. Che è ciò che molti insegnanti negli anni hanno fatto percorre ai propri allievi ma che alla fine non ha prodotto risultati, se non quello di allontanare i ragazzi dal repertorio e dalla gioia che esso "provoca" se ben spiegato e studiato. Ecco, se ben, se ben, il discorso è tutto lì....bisogna aver voglia ma soprattutto bisogna essere innamorati di ciò che fa e si insegna. Ringrazio tantissimo Gilardino per cò che ha scritto qui sopra, ce ne fossero di colleghi "ai piani alti"che la pensano così...
  10. uhhhhhh ma tu cerchi proprio la rissa allora.... In quanto alle punizioni accetto il rischio, survival teaching...
  11. all'inizio si ma ora i compiti li scrivo sempre io sull'apposito diario onde evitare.....certo, basta dimenticare il diario e voilà....ma poi scatta la pena di cui sopra. Organizzazione!!
  12. No, quello no, non osano forse, anche perchè la punizione che assegno è tremenda....cioccolata e caffè alla macchinetta per una settimana
  13. Raccolte nel corso degli anni, in ordine sparso A casa veniva (in assoluto la più gettonata) E' impossibile Non può iniziare lui? (in genere io faccio lezione a coppie) E' troppo brutto (il pezzo non l'insegnante) Non c'era sul diario Ho dimenticato i libri a scuola Avevo la chitarra troppo scordata (per quelli di prima che ancora non accordano bene, ma tutti ci provano) Si è rotta una corda, non avevo ricambi, a Busca non ci sono negozi di musica e i miei genitori non potevano andare a Cuneo. A me viene di farlo così (in classe c'è molta autostima) Ho rotto l'unghia Mi si incastrano le corde nelle unghie Ho paura di rovinare lo smalto delle unghie e molte altre che ora ricordo..... AUGURI!
  14. AUGURI a tutti gli amici di questo bel forum!
  15. Non saprei dire se sono per mani piccole. Le Smallman sono chitarre delle stesse dimensioni di una chitarra odierna. Hanno una particolarissima incatenatura a griglia, non tradizionale, che è fatta di fibra di carbonio, credo. E' l'ultima chitarra suonata da John Williams. Io ne ho provata una ed era estremamente morbida ed elastica. no scusa Frederic la mia era una battuta nataliza....small piccolo, man.....mani.....
  16. si si era Bach ma non ti dico che trascrizione e che esecuzione eh eh
  17. si si conflitto di questi tempi qui sul forum ehm è una parola da evitare! certo, confronto...ma attenzione a chè l'alunno esca vincente dalla discussione e che ne capisca bene il senso, altrimenti la cosa può rivelarsi dannosa. Ciao!
  18. hai scritto una cosa bella nella sua semplicità e chiarezza. Ricordo un episodio analogo a quello che da origine a questo topic, quando a lezione con Davezac un alunno portò una povera trascrizione di Bach su una fotocopia sgualcita e triste: ci fu una lezione di etica innanzitutto e poi di analisi più utile di una ramanzina...
  19. Non ho approfondito la cosa per motivi di tempo, scusatemi. E' vero che avere una mano ferma aiuta a mantenere, soprattutto all'inizio, un buon equilibrio del complesso dita-mano-polso, mi spaventa però quel tipo di tocco, che prevede il pre-posizionamento di tutte le dita sulle corde e il successivo movimento di un dito. Per esperienza so quanto sia facile all'inizio prendere abitudini scorrette e quanto poi sia difficile re-impostare una mano equilibrata senza ausilii di "appoggi" vari. Quindi preferisco impostare semplicemente con la mano libera da vincoli, in modo che l'alunno trovi un suo equilibrio (guidato da me certamente); ma, ripeto, è molto una questione di metodoo di insegnamento, ogni insegnante ricerca, sperimenta, sbaglia e si corregge. Io per primo! p.s. sempre chiedersi il perchè di qualcosa, concordo assolutamente con Cristiano, anche se trovo difficile dare risposte a quesiti come questo topic perchè si entra in conflitto con la metodologia di un collega....
  20. Se per la tua insegnante è ok non c'è problema. Sicuramente ha un progetto didattico preciso, una sua metodologia che contempla l'uso del tocco "preparato". Sicuraente ti da più sicurezza perchè hai sempre delle dita appoggiate alle corde e quindi la mano è ferma....che è esattamente il contrario di ciò che insegno io, ma, ripeto, fidati della tua insegnante e relazionati con lei. ciao
  21. ottimi consigli. Aggiungo la lettura di un libro utile e interessante come Training mentale per i musicisti ed. Curci. tanto per avere qualche spunto di riflessione in più, ciao
  22. tu leggilo, costa poco in euro e rende molto in idee nuove...ciao!
  23. Vi presento i miei ultimi lavori per chitarra sola Impressioni parigine, tre brani di carattere descrittivo, dedicati alla città che più amo, Parigi, racontata attraverso tre "quadri" musicali: Solei levant, Le isole di Gauguin e Toulouse Lautrec. Terra e Cielo, una composizione in due parti, una Terra molto sanguigna, danzante, di ispirazione quasi sudamericana, e un Cielo, sognante, sereno e ispirato. Tre impressioni parigine Terra e Cielo Illustrazioni di copertina di mia moglie, Anna Salomone
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