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Alfredo Franco

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  1. http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=797&highlight=vienna
  2. Devi disporre dell'harware e del software necessario. Intanto il midi è qualcosa che va a braccetto con la scheda audio del tuo pc...però non so se Sibelius dia la possibilità di lavorare sul file midi in modo professionale, generalmente è necessario usare un software che ti permetta di elaborare tutti i paramentri che creano l'onda e attraverso i quali puoi raggiungere una plausibilità di suono sul modello originale.
  3. (Alessio è il chitarrista fico).
  4. bella questa! me la rivendo subito!
  5. Platone amava la musica. La amava così tanto da rendersi conto della sua potenza manipolatoria sulla mente delle persone e da bandirla, per questo motivo, dalla Repubblica, la città-stato ideale. Ovviamente stiamo parlando della musica della Grecia classica, cioè di qualcosa che non conosciamo se non attraverso trattati teorici di difficilissima e controversa interpretazione. La musica era comuqnue qualcosa che aveva a che fare con il dio Dioniso e non con Apollo. Un dio dalla potenza temibile al quale erano riservati i più importanti festeggiamenti dell'anno, le grandi dionisie, straniero (era originario dell' Asia minore), e impietoso con chi osasse rifiutarne il carattere animalesco (vedere la fine di Penteo che tenta di resistere al potere delle baccanti). Insomma, non so oggi, ma una decina di anni fa, le obiezioni di Platone sul potere della musica sarei andato a verificarle in qualche rave party estremo.
  6. A proposito di questo perduto concerto, Giuliani ne parla in una missiva? Da qualche tempo mi domando se il primo pezzo delle Giulinate "La risoluzione" sia un rifacimento per chitarra sola degli elementi tematici del primo tempo del concerto. Immaginandomelo in veste orchestrale, lo trovo in questo senso perfetto. Questo primo tempo di sonata, nella sua declinazione chitarristica, mi sembra inoltre piuttosto lontano anche dal concetto di orchestra in miniatura così caro ai chitarristi dell'800. Che ne dite?
  7. Si, forse sarebbe ora di destrutturare l'azione concertistica; sono 200 anni che si persevera su questra strada con le conseguenze che ne derivano. Non dico di buttare tutto alle ortiche, sia chiaro, ma di incominciare a pensare all'evento concerto come a un atto non necessariamente legato ad un luogo deputato.
  8. Corali: armonia. Mica sono ricercari...Vladimir...
  9. Se la chiesa (intesa come edificio) fosse la casa di Dio, allora, per poter parlare con Dio sarebbe necessario entrare in una chiesa. Teologicamente il discorso non regge.
  10. acqua...roba da santi...
  11. Ormai si canta di tutto, anche un sacco di porcheria, vecchia e nuova.
  12. Nel protestantesimo il concetto di inno sacro non esiste, perchè nulla è sacro se non Dio. Non lo sono gli inni, non lo sono le chiese o i templi, non lo sono il pane e il vino dell'eucarestia, non lo è il matrimonio. Gli spirituals vengono cantati dalle comunità battiste americane a maggioranza nera, è uno dei tanti aspetti dalla cultura afroamericana...come il jazz.
  13. Beh, Lutero era un gran bevitore di birra,
  14. La cultura che permea il paese nel quale si vive tende ad essere piuttosto pervasiva. Nel caso dell'Italia, un paese dove la cultura è l'ultima ruota del carro, anche in ambienti che potrebbero fungere da baluardo all'imbarbarimento civile, si assite inevitabilmente ad una mancanza di attenzione sconcertante. Se Dio dovesse valutare la bontà dei suoi fedeli dal canto che questi gli elevano la domenica al culto (parlo delle chiese di cui faccio parte) non ci sarebbe alcuna speranza di vederne la luce. Nonostante nell'innario siano presenti le partiture a 4 voci di ciò che si canta, (bellissimi corali), nessuno, se non i musicisti, è in grado di leggerle: gli organisti, poveri loro, devono spesso combattere con una comunità che ad ogni strofa tende a rallentare impietosamente e partendo da un 80-100, si arriva nell'arco di 3 minuti ad un 40-60...ovviamente tutti all'unisono.
  15. Beh, con un papa progressista come quello che hanno eletto cosa ti aspettavi? Il cuneese poi si sa, è una zona più bianca della farina. L'idea di chiesa come luogo sacro è comunque uno degli aspetti più oscurantisti del cattolicesimo, anche perchè nei Vangeli non se ne parla MAI. Manda il curriculum alle chiese protestanti...
  16. Di danza non so nulla, quindi taccio; musicalmente siamo agli antipodi...
  17. Ah! Ecco perchè Segovia la perse per strada...
  18. Perchè? Questo "concertino" (per chitarra e orchestra da camera) è effetivamente una delle cose meglio riuscite di Carulli, concordo con te. Forse non è abbastanza pirotecnico... Questa trascrizione però nun se po' sentì! Teribbile!
  19. Coste fu allievo di Sor (e leggendone le composizioni la cosa risulta evidente), dargli dell'antagonista non mi pare appropriato. E' un chitarrista-compositore che nei lavori migliori ha detto tutto quello che aveva da dire e non capisco quindi quale verità potrebbe palesarsi alla luce di un ritrovamento di eventuali opere inedite... Per il momento speriamo di trovare i quartetti di Regondi e la suite di Kodaly.
  20. Beh, per il poeta la chitarra non è nè classica nè generale...sono già dettagli eccessivamente immanenti...comunque continuo a pensarci...
  21. C'è un chitarrista ne "Il compagno" di Pavese...mi pare...in "Poema a fumetti" di Buzzati, Orfeo è un giovane chitarrista pop...la chitarra ha un certo peso anche all'interno del romanticismo inglese, Shelley, Keats e Byron (che trio) la evocano spesso, d'altronde, nel loro errare zingaresco...
  22. Saranno le scatole che cadono quando la moglie rientra dopo aver dilapidato lo stipendio.
  23. Interessante argomentazione, Alfredo. Solo una domanda, quando dici "rispettare le indicazioni" di "La luna y la muerte" (visto che hai citato lo studio), alludi anche all'impossibilità, parlando in termini generali, di un musicista di 'crearle' dalla nuda grafia musicale? Direi di sì. Trattandosi di un lavoro estremamente ricco dal punto di vista semantico, ritengo che le indicazioni apportate da Gilardino assumano un ruolo fondante altrettanto importante di quello della notazione. Penso che non rispettandole si fraintederebbe il ruolo dei tre protagonisti (la luna, la morte e il bosco) ottenendo come risultato un'imbarazzante scena muta.
  24. Caro Alfredo, la graduatoria dell'importanza dei segni, chi dovrebbe farla? A me, per esperienza, servono tutti, ma proprio tutti quelli che sono segnati in partitura. Potresti farmi un esempio, nella pagina appena citata, di quali segni ritieni superflui? Mi potresti anche dire in che modo un impoverimento del testo dovrebbe portare un esecutore ad una migliore comprensione dello stesso? Cordialità EC Mi sembra di aver detto una cosa profondamente diversa. Penso che nella musica pre-dodecafonica o pre-atonale, sia possibile cogliere il senso anche senza segni aggiuntivi; credo infatti che la natura del linguaggio tonale risieda nella melodia e nell'armonia e che questi elementi portino in sè la sostanza del discorso musicale. In fondo, anche una lettura opposta a quella delle intenzioni dell'autore può essere valida, cosa che, ne converrai con me, non è possibile in quei linguaggi musicali che fanno dei segni un elemento fondante. Voglio dire, suonare lo studio di Gilardino "La luna y la muerte" senza rispettare le indicazioni segniche del compositore (che riguardano anche la natura timbrica dello strumento) sarebbe ridicolo; credo invece che nel caso di MCT, se l'interprete è conscio di ciò che legge, sia possibile arrivare alla verità (o a una delle plausibili verità) anche senza l'ausilio di segni aggiuntivi.
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