ecco
qui distinguerei
entra in gioco la professionalità del revisore (e i professionisti chitarristi sono pochi)
una cosa è Hoppstock (si vede e si sente che il contrappunto bachiano se lo è almeno studiato)
altra cosa sono alcuni orrori tipo, non mi ricordo chi, una trascrizione di tutto l'integrale per violoncello con alcuni bassi messi proprio con lo sputo...ecco
qui non mi capacito (ne dell'interprete e forse ancora più grave dell'editore)e allora preferisco le operazioni alla wendy carlos o il bach del modern jazz quartet...
o quello di Jacques Loussier.
Suonano bene, appunto, ma suonano molto meglio sul violino, non credi?
Certo, dato che Bach le ha scritte per violino e non per chitarra.
E poi, sti interpreti della malora...sempre a suonare Bach e a snobbare i "giovani" del 21 secolo, ma dico io...
Beh guarda, dei sei compositori che mi hanno affibiato, cinque sono per me totalmente ininfluenti sulla costruzione del mio pensiero musicale, anche se devo ammettere che Ciaikoski (mi piace scriverlo così) era uno dei miei ascolti usuali al tempo delle elementari.
Visto che ti è toccato Schubert non ti puoi assolutamente lamentare, anche perchè i compositori di melodie, a differenza di quelli usi a scriver temi, si fanno ascoltare sempre con piacere.
Non vedo perchè dovrebbe essere ritenuta "regolare" la disattivazione, da parte dell'utente, di un servizio che non ha mai richiesto.
Mi sembra una prevaricazione basata sulla giungla tutta italiana che non disciplina il settore telefonia.
Se partiamo dal presupposto che Giuliani era un virtuoso, dobbiamo riconoscere alla forma del tema con variazioni il manifesto del suo virtuosismo.
L'uso che Giuliani ne fa è quasi un clichè, ciò non toglie che i risultati siano spesso molto soddisfacenti; è vero che si tratta di variazioni di superficie, ma a differenza di altri casi di compositori-chitarristi, Giuliani riesce comunque ad innestare la sua mirabile vena melodica nelle varie formule "preconfezionate" che adotta.
Si potrebbe anche dire che più il tema è banale, tanto più si diverte a cavarci qualcosa di estremamente divertente; la cosa raggiunge il vertice in alcune composizioni leggere per flauto e chitarra (valzerini...), è sorprendente verificare la sua capacità di sfruttare un tema tonica-dominante per dieci minuti.
Se non usi una chitarra amplificata sarebbe meglio se il pianista usasse un fortepiano che ha una resa sonora molto più confacente a quella chitarristica.
Il pianoforte, anche se suona piano, ha la tendenza a mascherare in maniera inverosimile la chitarra, non è un caso che la letteratura ottocentesca per il duo chitarra/fortepiano sia piuttosto ricca...
E' un titolo accattivante...magari virato all'inglese, tanto per rinverdire i fasti dello svernamento coloniale del tempo che fu...quindi, se un giorno ti capitasse di leggerlo su un programma di sala, non mi cazziare.
Nel senso che la metafora dell'esotismo può aprire spazi compositivi altrimenti preclusi.
L'idea è quella di rispolverare un immaginario esotico molto vicino, quello della riviera ligure rappresentato in cartoline anche un po' kitch, dove lo sbocco al mare è l'idea di un tempo ormai passato e definitivamente perso; ovvio che la galleria sarebbe necessariamente popolata di fantasmi...
Molto bella anche la copertina.
Di Lecuona conosco solo alcune, esotiche, canzoni.
L'esotismo da cartolina ha effettivamente un ruolo importante nella letteratura chitarristica; non so se questa suite sia riconducibile ad esso; lo trovo molto stimolante intellettualmente...a dire il vero sono alcuni mesi che cerco di formalizzare dei pensieri musicali all'interno di questo ambito.
Spero di sentire presto la Suite.
Complimenti ad Angelo per il lavoro di "tracrizione"...e a chi lo ha eseguito!
Il rapporto di Mendelssohn con la fede era di matrice protestante, (benchè di origine ebraica). Se ne trova traccia lungo tutta la sua opera: fu il primo a riesumare ed eseguire la Passione secondo Matteo di Bach ed ebbe mano felice (a differenza di altri grandissimi) nella composizione di un gran numero di corali; compose anche una sinfonia per celebrare la Riforma.