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Alfredo Franco

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  1. Effettivamente, dopo la tua puntualizzazione ho nuovamente guardato il quadro e credo che il chitarrista in questione sia in realtà un avventore avvinazzato che strappata la chitarra al più nobile chitarrista si appresta a cimentarsi in un pericoloso quanto fastidioso numero da circo imbracciando la chitarra al contrario. Alla luce di questa lettura ritratto le mie affermazioni su Manet e gli riconosco il grado di genio.
  2. Beh, nella muisca che scrivi tu, i segni hanno un ruolo fondante.
  3. Mah...vediamo, è vero che tutti i segni sono importanti, altrimenti ci si risparmierebbe l'impegno di indicarli, forse però non tutti i segni hanno il medesimo grado di importanza. Facendo riferimento ad una musica "tradizionale" quale è quella di MCT, che è certo ricca di segni di varia natura, sono propenso a credere che anche dopo una eventuale "ripulitura" sarebbe possibile cogliere il senso del discorso musicale. In questo caso, la mancanza di attenzione ai segni, ricadrebbe sull'esecutore e non sul compositore che avrebbe potuto ometterli in funzione di una sua precisa scelta. A sostegno di questa tesi potrei dire che una delle peculiarità della musica di MCT, l'ironia, nonostante le puntuali indicazioni del compositore sembra spesso ignorata da parte degli interpreti. Ovvio che le medesime responsabilità se le debba prendere il compositore in fase di scrittura.
  4. Come sono contento di essere un compositore (in cammino) e non un interprete. Non che la fatica sia minore, perchè a volte ho la tentazione di affollare di indicazioni lo spartito per rendere palese ciò che dovrebbe già palesarsi con l'ausilio delle sole note, ma per una adamantina fiducia nello sguardo interpretativo di chi vorrà prendersi la briga di posarlo su ciò che ho scritto. In questo senso, e beninteso confidando nelle capacità dello strumentista, la mancanza di "plusvalore" è una scelta che permette il disvelarsi della natura del pezzo anche oltre le verità di chi lo ha scritto.
  5. Eh, è tanto cool l'impressionismo.
  6. Ma no, figuriamoci. Dico solo che se Manet non fosse francese occuperebbe il posto che gli spetta, quello di un pittore e non di uno dei più grandi pittori della storia. Ma i francesi sono riusciti persino a spacciare quel pezzo di lamiera che è la Tour Eiffel come uno dei più importanti esempi architettonici del mondo, quindi complimenti a loro e anatema su di noi italiani che abbiamo venduto il divisionismo come un impressionismo di serie b.
  7. Io ho sempre sostenuto che l'impressionismo pittorico sia un movimento gonfiato nel cui alveo si annidino croste epocali.
  8. Dei quartetti ho l'integrale dell'Emerson string quartet (DG). E' un ascolto favoloso per verificare lo sviluppo del linguaggio di Shostakovich!
  9. Scusa, se il moderatore ne ha fatto un 3d apposito, penso che volesse mettere in risalto la discussione, non eliminarla! Secondo me, no. Non sono due cose che devono necessariamente andare di pari passo; dipende a chi si insegna...voglio dire, ci saranno delle differenze ricettive tra uno studente alle prime armi ed un musicista formato che vuole perfezionarsi.
  10. Vi consiglio un cd contenente la prima e l'ultima sinfonia di Shostakovich con l'orchestra sinfonica di Montreal diretta da Charles Dutoit (Decca); Fabio, trovo che il primo tempo della Sinfonia n.15 sia una magistrale satira dei linguaggi d'avanguardia...dei quartetti invece ne abbiamo già parlato.
  11. Facciamo una rimessa laterale, va.
  12. Forse ti è "capitato" di ascoltarne un adagio che Kubrick ha utilizzato per il suo film "2001: a space odyssey" nelle scene dove l'astronave viene ripresa nel silenzio siderale, un abbinamento esemplare. Un altro bellissimo utilizzo che mi viene in mente sempre a proposito di Kbrick è quello del movimento lento della "Musica per archi percussioni e celesta" di Bartòk in "Shining", usata in maniera virtuosistica per sottolineare la montante schizofrenia di Jack Torrance.
  13. Grandissimi! Quella della grattugia è semplicemente geniale! Mia moglie a una conferenza teologica a Milano ha trovato Giacomo fra il pubblico; non credo che ci si debba spaventare dei comici, l'Italia è il paese della commedia dell'arte...
  14. eh...come direbbe Piero Angela: l'uomo, la macchina meravigliosa!
  15. Eh no Angelo! Così non vale! Io aspettavo una loro risposta proprio a proposito dell'aspetto formale dell'opera! Comunque, credo che come forma-sonata, l'allegretto dell'op. 30 sia (con il primo tempo dell'op.25) la cosa migliore che Sor ci ha lasciato.
  16. Adesso però ci spiegate il perchè.
  17. Non ho detto che il Gran solo sia brutto. E' sicuramente un lavoro fondamentale nel percorso creativo di Sor; il mio disappunto riguarda l'ovvietà della scelta. Quanto all'op.59 sono certo che un giorno ti piacerà, è il punto di arrivo di un percorso introspettivo profondo e richiede un percorso anche da parte dell'interprete. L'op.46 è in questo senso molto più abbordabile, essendo un lavoro di tutt' altra natura...
  18. Se guardate attentamente noterete l'arrivo di Clint Eastwood a cavallo; venuto, con il suo immancabile cigarillo, a riscuotere la taglia sui 4 guitarreos...
  19. Ma perchè volete tutti suonare il Gran solo? La letteratura di Sor è ricca di lavori di medio-lungo calibro ancora poco esplorati; pensa alle fantasie, dove, a partire dall'op. 7 si arriva all' op. 59 attraverso un percorso formale interessantissimo. mah...
  20. Si, sono riuscito ad arrivare in fondo skippando le innumerevoli offerte di varia inutilità.
  21. Ottima iniziativa. Grazie della segnalazione.
  22. Sembra che giochiate a tombola con l'anima del povero don Fernando.
  23. Finalmente qualcuno ha reso giustizia a questo splendido concerto (che personalmente prediligo al primo, per il suo carattere eclettico), snobbato dai più per la continua rischiesta di posti al circo.
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