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Marcello Rivelli

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Tutti i contenuti di Marcello Rivelli

  1. E' un problema di "spazio sonoro".. non di esecutori! mi sembra ovvio che chi deve suonare il brano debba essere all'altezza... altrimenti stiamo "giocando". Il problema lo vedo nella zona "media", considerando il registro della chitarra, un pò come il tenore che viene schiacciato nelle voci del coro dai soprani/contralti ed il basso.. forse la viola è più morbida nel registro medio-acuto, però il clarinetto ha delle timbriche belle.. sapendole sfruttare.. rimane sempre un problema di scrittura di "posizionamento" dei registri.. a mio avviso.. insomma, una nuova sfida, del resto il lavoro appena concluso del duo piano/chitarra mi sembra che abbia risolto più che felicemente l'annoso problema della convivenza "sonora" di questo combinazione. Forse opterei per la formazione flauto, clarinetto, chitarra, violoncello .. anche se personalmente adoro la viola.. ma flauto-clarinetto "giocano" bene insieme.. marcello
  2. rimettendo a posto un pò di musiche di autori italiani mi è saltata fuori questa Suite che suonavo tanti.. tanti anni fa e a cui sono molto legato ... non ho resistito e ho acceso i microfoni.. solo cari..ricordi m http://www.youtube.com/watch?v=63myAe4YKRo
  3. Grazie ciccio_matera.. molto gentile.. se ricordo bene ti chiami Francesco..e studi composizione in Basilicata..? marcello
  4. grazie Vladimir, darkdragon e.. Fernando.. troppo gentili..in verità è la musica che si presta ad esecuzioni egregie.. la registrazione, forse è un pò bassina di livello sonoro,(rispetto al Colloquio ad esmepio). Mi sto divertendo a fare un pò di esperienze "casalinghe" usufruendo della gentile consulenza di Lucio Matarazzo che ogni tanto avvilisco per chiedere spiegazioni e altro..dato che è un mago di questi giocattoli audio (Pro Tools e vari)... comunque per suonare bene..(ribadisco), ci vuole musica di..qualità con simpatia marcello
  5. Indipendentemente dal fatto che si tratti di musica che ho scritto io (il che non significa niente), osservo che il tessuto contrappuntistico è reso in perfetto stile, da organista o clavicembalista. Se riesci a mantenere lo stesso livello di trasparenza e di rigore nei tempi mossi, sei un fenomeno. dralig Grazie Magister.. ho avuto l'impulso di studiarlo dopo averlo ascoltato non molto tempo fa da uno dei video che circolavano su fb e.. sfacciatamente (come sai) ho osato chiederti una copia della musica per non attendere di capitare a Roma o ordinare il brano.. perchè volevo studiarlo subito (cosa che ho..fatto). La difficoltà maggiore che ho riscontrato, dopo una prima "lettura" di alcuni giorni è..che qualcosa non mi "tornava".. il primo impulso, avendo avuto l'approccio da un ascolto - cosa che di solito evito e faccio in un secondo momento - mi aveva catapultato sulla linea principale? ..e non riuscivo a.. delineare sempre le frasi, o perlomeno non ero convinto totalmente. Per di più (come sempre la tua scrittura) se ad un primo momento è attraente e può sembrare "chiara", una volta scavato più profondamente, le cose..si..complicano. Ho iniziato a pensare ad una specie di "invenzione" a tre voci (anche se ci sono punti che apparentemente sembrano a due, i giochi impliciti si prestano a più dimensioni) e..insomma..solo dopo aver suonato/cantato le varie voci/parti singolarmente e deciso il senso ..e l'andamento, cosi particolare, quell'andantino che si presta a diverse fluttuazioni (altra scelta non facile) unite ai cambi di metro di cui il brano è pieno..mi sono..buttato.. la registrazione è tutta d'un fiato e "casalinga" (e si sente) c'è qualcosina ovviamente (qualche nota che frigge) ma..il "senso" mi è piaciuto e non ho voluto ri-eseguire ..per paura di perdere la.."musica"..a scapito di qualche nota pulita in..più.. p.s. un esempio di tempo mosso?... marcello
  6. Marcello Rivelli chitarra Angelo Gilardino: Canto, da Tenebrae factae sunt (1975) http://www.youtube.com/watch?v=rexAm44TZZk
  7. Marcello Rivelli chitarra Angelo Gilardino: Colloquio con Andrés Segovia (2002) http://www.youtube.com/watch?v=Fe2p8xHE4FY
  8. Duo M.Fragnito - L.Matarazzo Music for two guitars by F.Gragnani, M.Giuliani, M.Castelnuovo Tedesco, A.Jolivet, G.Rosetta CD DUCALE 003 http://www.luciomatarazzo.it/duo003.html m
  9. Il concerto di Absil di cui parlate è l'op.155? questo è il numero d'opera che riporta la partitura in mio possesso..ed. Berben e.. a proposito di concerti per chitarra e orchestra.. Magister.. come sono quelli di John Arran e Bryan Johanson ..e il Concerto n.3 di S. Prodigo? facendo opere di bonifica e riordino della libreria del mio studio sono saltati fuori anche questi tre concerti.. m
  10. Carissima Lulù.. per me la chitarra è l'equivalente della sua musica. Ciò che mi risulta difficile..non è l'amplificazione, il luogo, lo stadio o...ma semplicemente il fatto che è una musica che nasce in un contesto..quello del mondo della chitarra, del suo spettro sonoro, della sua proiezione e magia..per il resto, lo hai già detto tu, ci sono le altre chitarre. Non è una questione di pregiudizi, semplicemente se voglio ascoltare i Pink Floyd (non suonano più) vado nel luogo adatto alla loro musica.. ma la chitarra non è: la chitarra di ieri e quella di oggi.. sono le persone che stanno cambiando in..temo..superficialità... a me la chitarra sta benissimo come è..con la sua dolcissima natura...se volevo più suono suonavo una tromba o il pianoforte... mi sembra un finto problema tutto qui, mentre reputo più serio e gravoso cosa suonare sulla chitarra: temo sia quello che la identifichi.. lo ripeto... te lo immagini il Nocturnal di Britten in un luogo, perdonami non uno stadio ma..diciamo un luogo abbastanza grande da dover amplificare la..chitarra?...facendole perdere la sua "natura". Facciamo un esempio più..semplice:il teatro e il cinema..la chitarra sta al teatro come l'altra musica sta al cinema... con tutti i suoi effetti speciali...io credo onestamente che il problema non sia il luogo ma delle persone che suonano questo strumento e soprattutto di quale musica vogliono suonarci. Per il resto c'è ... con simpatia mr p.s. ho compreso benissimo il tuo messaggio, non preoccuparti ma..tu devi comprendere me..per me la chitarra è = la sua musica come è nata e come è stata scritta-pensata...Pat Metheny è una cosa.. (bellissima) ma Martin e Britten non li voglio sentire decontestualizzati anche se a farlo è il miglior microfono del mondo..quello mi serve solo a preservare ai posteri, caso mai, l'interpretazione... discorso interessante ma complesso...e troppa televisione deforma le immagini/orecchie delle persone...non tutto quel che luccica è ...oro... m
  11. Il futuro della chitarra dovrebbe dipendere innanzi tutto, forse.. dalla "sua" musica e dai chitarristi che sappiano .. individuarla... Ci sono due aspetti che non mi convincono dello "stadio" (o di luoghi affini): 1) la "natura" dello strumento chitarra, la sua essenza qualitativa consiste nella sua specifica produzione del suono (ma in molti sembrano dimenticarlo). Ogni distorsione di questa peculiarità forse.. le toglie "qualcosa".. e se questo qualcosa lo vogliamo giustificare con aspetti "social-economici" e quant'altro..non mi convincono troppo...! Se la chitarra nella storia, ad un certo punto è stata messa in disparte dalle "opere sinfoniche" per la sua "voce delicata" questo, non le ha precluso il fatto di continuare ad/ed avere musiche di alta qualità... (ma voi c'è lo vedete un quartetto d'archi allo stadio? che suona il primo quartetto di Bartok? la giustificazione? sarebbe che questa musica la potranno ascoltare 20.000 persone?..e cosi finalmente Bartòk sarà..conosciuto? ma davvero..crediamo a queste cose?...) mi sa tanto di .. "mastercard" .. 2) la seconda, che ritorna puntualmente alla ribalta, l'amplificazione!!.. (dato per scontato che con l'orchestra sia un obbligo ma molti iniziano ad utilizzarla anche quando non vi è nessun motivo di farlo!) e per quanto oggi la tecnologia fa miracoli...a me personalmente disturba, (anche quando la Philarmonika di Berlino suona all'aperto) ma posso capire i motivi... non condividendoli però. Continuo a preferire di andare ai concerti nei luoghi deputati, ancora per poco? (cosa che farò ad esempio la pross settimana per sentire la terza e quarta sinfonia di Brahms) ma non all'aperto! bensì all'auditorium "Parco della Musica" con tanto di acustica adeguata che per me fa parte della "musica". Ora abbandonando la dolce ironia, vorrei chiedere ai chitarristi (alcuni.. ma che iniziano ad essere tanti): ma perchè soffrite tanto nel non poter emulare i vostri colleghi della musica Rock e altro..? è un problema di cachet? non si possono fare x concerti con tanto di repliche in luoghi adatti? ad esempio concerto a Roma del chitarrista x.. 7 repliche, per permettere al "pubblico" desideroso?! di poter ascoltare, scusate! si fa con le orchestre sinfoniche in sale che riempiono 2000 e più posti?...ma qualcuno direbbe: vuoi metter un cachet con 20.000 persone a sera?? beh..potevate fare gli attori no? si guadagna di più ... deve essere una sensazione bellissima suonare una fuga di Bach con "suono surrond"..che rimbalza tra le curve nord e sud...ragazzi!! la chitarra sussurra..non urla..sù.. mica bisogna "urlare" per dire grandi cose no? come era quella pubblicità? del.. pennello? ... a questo punto temo che anche i compositori..debbano iniziare a pensare ed attrezzarsi per una "musica per lo stadio" .. una nuova letteratura per "chitarra"!?!? ora faccio il serio: forse "dimentichiamo" che se anche "portiamo" 2000 persone a un concerto di chitarra allo stadio (magari il pubblico dei beniamini delle altre "culture"?) o in luoghi "simili"..rimane un ... problema!.. cosa va ad ascoltare questo pubblico? e soprattutto quale chitarra? perchè secondo me, il vero problema..rimane questo!...è la chitarra che sta "cambiando"..la sua musica (non sempre in qualità) non..i..luoghi... con simpatia m
  12. Grazie della segnalazione, non conoscevo questo volume.. ovviamente a parte casi particolari dove è possibile mantenere il più possibile la versione originale, rimane sempre il problema delle estensioni reali nel trascrivere questo tipo di musica sulla chitarra. E' giocoforza che la trascrizione necessità di "manipolazioni" di carattere strumentale, ma è anche vero che abbiamo i corali di Diabelli ad esempio... non è Bach ma.. con simpatia mr p.s. corro ad ordinare il testo..
  13. Era una provocazione, riferita ad un certo tipo di musica strumentale e vocale, ad esempio i Corali non possono essere letti integralmente sulla chitarra, per ovvi problemi come la tessitura e altro... ma ovviamente è uno strumento armonico-polifonico seppur con "alcuni" limiti..(non è un organo, ovviamente.. o un pianoforte o un quartetto vocale)... ma questo è un problema che deve saper aggirare il compositore che scrive per chitarra, nel rendere possibile questa tecnica nello specifico dello strumento...del resto si può fare "quasi" polifonia anche con una voce... usando alcune tecniche di..scrittura e ..Bach era un Maestro in queste cose..anche un Flauto diventa polifonico con Lui... con simpatia mr
  14. Sono questi? Barbieri, Girolamo (VOB 0274) 4 / IMPROVVISI / PER / Chitarra / Composti e dedicati all'Egregio Chitarrista / Sigr. Carlo Girometti / dal Maestro / G. Barbieri / Membro Accademico della Congregazione di S.Cicilia in Roma. ... 80759 N.2 La Rimembranza / MILANO: G. RICORDI & C., Pl.no. 80759-62, 5 pp. / Engraved. Barbieri, Girolamo (VOB 0275) 4 / IMPROVVISI / PER / Chitarra / Composti e dedicati all'Egregio Chitarrista / Sigr. Carlo Girometti / dal Maestro / G. Barbieri / Membro Accademico della Congregazione di S.Cicilia in Roma. ... 80764 N.4 L'Addtio / MILANO: G. RICORDI & C., Pl.no. 80764-62, 5 pp. / Engraved. Barbieri, Girolamo (VOB 0276) 4 / IMPROVVISI / PER / Chitarra / Composti e dedicati all'Egregio Chitarrista / Sigr. Carlo Girometti / dal Maestro / G. Barbieri / Membro Accademico della Congregazione di S.Cicilia in Roma. ... 80770 N.3 L'Allegria / MILANO: G. RICORDI & C., Pl.no. 80764-62, 4 pp. / Engraved. Barbieri, Girolamo (VOB 0278) 4 / IMPROVVISI / PER / Chitarra / Composti e dedicati all'Egregio Chitarrista / Sigr. Carlo Girometti / dal Maestro / G. Barbieri / Membro Accademico della Congregazione di S.Cicilia in Roma. ... 80758 N.4 Foglie e Fiori / MILANO: G. RICORDI & C., Pl.no. 80758-62, 3 pp. / Engraved. ma sono editi da Ricordi? ... grazie m
  15. grazie Magister... vado a studiare la "mia" chitarra ... con affetto e stima m
  16. Si..forse hai ragione Giorgio... ma una volta esisteva la Musica Classica, la Leggera, il Rock il Pop..ecc..e di conseguenza Bream non era Joe Pass, Pollini non era Renato Carosone..(non sto facendo graduatorie di merito, sia chiaro)...ma semplicemente...sono cose diverse..o almeno ho creduto per anni che lo fossero! ..ecco..penso mi sono perso qualcosa.. sono diventato vecchio...è evidente... io ho "imparato" ad ascoltare la musica con il tempo, non era facile sentire un quartetto di Beethoven ma pian piano si è rivelato questo splendido mondo ed è stato un crescendo di sensazioni..fino alle cose più complesse..la chitarra mi ha "portato" dai semplici studi di Carulli fino alle elucubrazioni di un Von Einem e..oltre...ma davvero faccio fatica a ..sentire alcune cose..ma temo sia un problema mio... perdonatemi..mi adatterò... peccato che è tardi per ..cambiare..strumento marcello
  17. Ieri sera mi è ri-capitato tra le mani il volume X della The New Oxford History of Music, precisamente il tomo dedicato alla musica moderna (1890-1960)... riflettevo su alcune righe dell'introduzione.. Attenzione, stiamo parlando ovviamente di un testo edito (in italiano) nel 1992, mentre la versione inglese porta la data del 1974..ma a "parte" questo...pensavo.. ho sempre creduto che la strada per la valorizzazione del nostro strumento fosse in primis la scelta e lo studio del repertorio di qualità...sorrido quando penso che da studente consideravamo "leggeri" brani quali Albeniz, Rodrigo; ecc...rispetto ad altri di altro spessore e contenuti..ma certo non mi sarei mai immaginato che oggi, a volte, si fa fatica a capire dove...inizia la musica di qualità e...dove, invece, molti chitarristi stanno prendendo strade che identificano il nostro strumento in repertori di..tutt'altra matrice e genere... sia chiaro, non voglio innalzare l'ennesima polemica...ma riflettevo, soprattutto dopo aver ascoltato (per pochi secondi) due dischi recenti..in cui, confesso, faccio molta fatica a identificare la chitarra a cui ho dedicato e continuo a dedicare... il mio tempo, amando il "suo" repertorio..ma la domanda sorge spontanea...? ...e mi sembra di essere "ri-tornato" ai tempi in cui dovevo spiegare che suonavo/suono la chitarra "classica".... è cosi antiquata la prefazione della Oxford History?.... ogni tanto si usciva "fuori pista"qualche anno fa.. nei programmi, con qualche brano di Piazzolla...(ai miei tempi)... ma oggi forse...mah !?... rimpiango i tempi di Bream....e pensare che c'era chi non lo amava..perchè non suonava il repertorio di Williams...ad esempio..già.."diverso"..per alcuni aspetti... sto diventando vecchio? devo preoccuparmi? se a me piacciono Tansman, Henze, Berkeley, Von Einem, Takemitsu ...e..e...non riesco..proprio non ci riesco a sentire...da "blasonati" chitarristi..musica che...potrei trovare nei "migliori" locali in...parafrasando Ivano Fossati..da"gli" italiani in argentina?...(gli emigrati che rimpiangevano la loro terra d'origine)..ma quelli avevano e hanno una loro storia ben precisa... scusate..i pensieri a voce..alta.... mah...non posso non pensare che un direttore d'orchestra se prende le "sole" sinfonie di Brahms..sono solo quattro..no? può passare la sua vita a studiarle...e noi?...cosa facciamo? ci lamentiamo che la chitarra non ha repertorio..beh..inizio a temere, da quello che sento sempre più spesso in giro ultimamente che.. sia vero!?..voglio.."svegliarmi!! buona domenica marcello
  18. Interessante ... avete mai provato a chiedere a una persona che vuole imparare a suonare uno strumento cosa vi risponde? che vuole suonare la "musica" per chitara...vero?... La maggior part dei testi didattici (metodi) che ho avuto tra le mani in questo periodo, a un certo punto ricalcano più o meno tutti la parabola: impostazione, qualche esercizio tecnico e..prime melodie...ecco la cosa che mi manda in visibilio ogni volta! sono le....melodie....da quelle napoletane a quelle d'oltreoceano! peccato che siano patrimonio culturale di uno strumento quale la....voce. (e adesso qualcuno dirà: ma come non lo sai che il primo strumento dell'uomo è..la voce? appunto....noi dobbiamo cantare è vero! ma...cantare melodie...strumentali anche! Mi chiedo da anni perchè un giovane studente di chitarra "deve" suonare e imparare sul suo strumento una "melodia" formata da intervalli e procedure tecniche adatte alla...voce e non alla chitarra?..che li teniamo a fare i mille metodi della scuola classica quali Carulli, Giuliani, Sor ecc....? già..sono antiquati dicono molti, peccato che sono scritti tenendo conto della scrittura della chitarra. Avete mai provato a estrapolare le sole melodie..o le sole linee dei bassi e formare dei piccoli brani di musica d'insieme per "chitarra"?...e al tempo stesso applicarci sopra tutte le possibili strategie musicali? dalla semplice teoria all'armonia, al contrappunto, alla forma?.... Perchè è cosi difficile "pensare" anche e soprattutto nei primi passi di un giovane studente di chitarra di fargli suonare una melodia per chitarra e non la canzoncina di turno che ha intervalli "proibitivi" per la chitarra ma hanno il "solo" pregio di essere già conosciuta dalla nostra mente?... perchè non si scrive un semplice contrappunto a due voci alla lavagna su cinque note e....si fa lezione fino a..possedere l'intera tastiera del nostro strumento...e magari arrivare a ...fare come dice il buon e vecchio Schoenberg..di...scriversi i..propri esercizi...? (come per i bassi d'armonia) ci avete mai provato....? cosi forse saranno per.....chitarra!.... beh..nella mia classe funziona cosi con la prima media...contrappunti alla lavagna dalla prima alla quarta specie...su due corde, tre, quattro modulando le difficoltà in modo crescente e.....vi assicuro che si divertono ..senza..suonare....."tanti auguri a..te"!! e iniziano a scegliere "loro" gli intervalli..a costruire gli accordi (in modo cosciente) .. io questa la chiamo "educazione-musicale" non suonare l'ultimo successo....di....e soprattutto arrivare al repertorio per "chitarra" da quello didattico a... con simpatia m
  19. Per il Maestro Bonaguri: in merito ai programmi questa è la normativa su cui ci muoviamo: mi scuso per la lunghezza ma..tagliare mi sembra inopportuno per una corretta comprensione. Alla fine del decreto ho inserito (ovviamente) solo il "programma" di chitarra. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- estratto dal D.M. N. 201 DEL 6.8.99 Riconduzione e ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3.5.99, n. 124, art. 11, comma 9 Allegato A PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO DI STRUMENTO MUSICALE NEI CORSI DI SCUOLA MEDIA AD INDIRIZZO MUSICALE 1. INDICAZIONI GENERALI L'insegnamento strumentale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di formazione della persona. Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all'alunno preadolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva valenza dell'educazione musicale; orienta quindi le finalità di quest'ultima anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell'insegnamento strumentale stesso. La musica e la sua evoluzione linguistica hanno avuto, e continuano ad avere, nel loro divenire, frequenti momenti di incontro con le discipline letterarie, scientifiche e storiche. L'indirizzo musicale richiede quindi che l'ambito in cui si realizza offra un'adeguata condizione metodologica di interdisciplinarità: l'educazione musicale e la pratica strumentale vengono così posti in costante rapporto con l'insieme dei campi del sapere. La musica viene in tal modo liberata da quell'aspetto di separatezza che l'ha spesso penalizzata e viene resa esplicita la dimensione sociale e culturale dell'evento musicale. Sviluppare l'insegnamento musicale significa fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di sé. Obiettivo del corso triennale, quindi, una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è porre alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti. Il rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della scuola media non esclude la valorizzazione delle eccellenze. Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti del far musica, come la pratica corale e strumentale di insieme, che pongono il preadolescente in relazione consapevole e fattiva con altri soggetti. L'autonomia scolastica potrà garantire ulteriori possibilità di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva di rendere l'esperienza musicale funzionale o propedeutica alla prosecuzione degli studi, nonché alla diffusione della cultura musicale nel territorio, in modo da rafforzare il ruolo della scuola come luogo di aggregazione e diffusione di saperi e competenze. 2. ORIENTAMENTI FORMATIVI L'insegnamento strumentale conduce, attraverso l'integrazione con l'educazione musicale e l'apprendimento della notazione e delle strutture metriche e ritmiche, all'acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia, ritmo, timbro, dinamica, agogica) e alla loro traduzione operativa nella pratica strumentale, onde consentire agli alunni l'interiorizzazione di tratti significativi del linguaggio musicale a livello formale, sintattico e stilistico. I contenuti dell'educazione musicale, a loro volta, e in specie l'educazione dell'orecchio, l'osservazione e analisi dei fenomeni acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono, la lettura dell'opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato, si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale. L'insegnamento strumentale: promuove la formazione globale dell'individuo offrendo, attraverso un'esperienza musicale resa più completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa; integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell'alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva; offre all'alunno, attraverso l'acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale; fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio. In particolare la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica strumentale comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento concorrendo allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi temporali precostituiti; dà all'alunno la possibilità di accedere direttamente all'universo di simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé; consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche; permette l'accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro ( improvvisazione -composizione ), sviluppando la dimensione creativa dell'alunno. L'essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della dimensione intersoggettiva e pubblica dell'evento musicale stesso, fornendo un efficace contributo al senso di appartenenza sociale. 3. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Nel campo della formazione musicale l'insegnamento strumentale persegue un insieme di obiettivi generali all'interno dei quali si individua l'acquisizione di alcuni traguardi essenziali, quali: il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione dei processi formali sia nella capacità di attribuzione di senso; la capacità di produrre autonome elaborazioni di materiali sonori, pur all'interno di griglie predisposte; l'acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata e di conoscenze di base della teoria musicale; un primo livello di consapevolezza del rapporto tra organizzazione dell'attività senso-motoria legata al proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi; un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di controllo del proprio stato emotivo in funzione dell'efficacia della comunicazione. 4. CONTENUTI FONDAMENTALI I contenuti delle singole specificità strumentali che dovono essere perseguiti sono: ricerca di un corretto assetto psico-fisico: postura, percezione corporea, rilassamento, respirazione, equilibrio in situazioni dinamiche, coordinamento; autonoma decodificazione allo strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico, metrico, frastico, agogico, dinamico, timbrico; armonico; padronanza dello strumento sia attraverso la lettura sia attraverso l'imitazione e l'improvvisazione, sempre opportunamente guidata; lettura ed esecuzione del testo musicale che dia conto, a livello interpretativo, della comprensione e del riconoscimento dei suoi parametri costitutivi; acquisizione, da parte degli alunni, di un metodo di studio basato sull'individuazione dell'errore e della sua correzione; promozione della dimensione ludico-musicale attraverso la musica di insieme e la conseguente interazione di gruppo. La capacità di lettura va rinforzata dalla "lettura a prima vista" e va esercitata non soltanto sulla notazione tradizionale ma anche su quelle che utilizzano altri codici, con particolare riferimento a quelli più consoni alle specificità strumentali. Altri obiettivi di apprendimento e contenuti fondamentali sono specifici per i singoli strumenti per cui si rinvia alle successive indicazioni. 5. COMPETENZE E CRITERI DI VALUTAZIONE L'insegnamento strumentale concorre, attraverso una programmata integrazione tra le discipline musicali, alla costituzione della competenza musicale generale che si fonda su: il riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale; il riconoscimento e la descrizione di generi musicali, forme elementari e semplici condotte compositive; la capacità di collocare in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati; la produzione e/o la riproduzione di melodie attraverso il mezzo vocale con il supporto della lettura ritmica e intonata. Lo studio strumentale, a sua volta, si fonda su: capacità di lettura allo strumento, intesa come capacità di correlazione segno (con tutte le valenze semantiche che comporta nel linguaggio musicale) - gesto - suono; uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con particolare riferimento ai riflessi - determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo senso-motorio - sull'acquisizione delle tecniche specifiche; capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori; esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma allo strumento del materiale sonoro, laddove anche l'interpretazione può essere intesa come livello di sviluppo delle capacità creative. Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche definite per le singole specialità strumentali, la verifica dei risultati del percorso didattico relativo all'insegnamento strumentale si basa sull'accertamento di una competenza intesa come dominio, ai livelli stabiliti, del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione dell'evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi: struttura frastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche. I processi di valutazione dovranno comunque ispirarsi ai criteri generali della valutazione formativa propria della scuola media. 6. ESEMPLIFICAZIONI METODOLOGICHE Gli strumenti metodologici che seguono hanno un valore prevalentemente indicativo nel rispetto dell'autonomia di progettazione e programmazione delle singole scuole. Posto che: le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano una diversa progressione nell'acquisizione delle tecniche specifiche, con tempi differenziati nella possibilità di accesso diretto alle categorie musicali indicate negli orientamenti formativi; in un triennio tali possibilità sono oggettivamente limitate; nella fascia d'età della Scuola media si avviano più strutturate capacità di astrazione e problematizzazione, la pratica della Musica d'insieme si pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l'evento musicale prodotto da un insieme ed opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità operativo-strumentali, consente, da parte degli alunni, la partecipazione all'evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto. L'accesso alle categorie fondanti il linguaggio musicale e al suo universo trova quindi un veicolo in una viva e concreta esperienza che può essere più avanzata, sul piano musicale, di quanto non possa esserlo quella riferita alla sola pratica individuale. Particolare attenzione va data alla pratica vocale adeguatamente curata a livello del controllo della fonazione, sia come mezzo più immediato per la partecipazione all'evento musicale e per la sua produzione, sia come occasione per accedere alla conoscenza della notazione e della relativa teoria al fine di acquisire dominio nel campo della lettura intonata. La competenza ritmica, oltre ad essere assunta mediante il controllo dei procedimenti articolatorî propri dei vari strumenti, deve essere incrementata da una pratica fonogestuale individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura. In tale prospettiva metodologica la pratica del solfeggio viene sciolta nella più generale pratica musicale. Anche l'ascolto va inteso come risorsa metodologica, tanto all'interno dell'insegnamento strumentale, quanto nella musica d'insieme. In particolare è finalizzato a sviluppare capacità di controllo ed adeguamento ai modelli teorici basati sui parametri fondamentali della musica rivelandosi mezzo indispensabile per la riproduzione orale e/o scritta di strutture musicali di varia complessità. Esso deve inoltre tendere a sviluppare capacità discriminative e comparative delle testimonianze musicali più significative, capacità utili, nella pratica strumentale, alla riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi. Altra risorsa metodologicamente efficace può essere l'apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L'adozione mirata e intellettualmente sorvegliata di strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie può costituire un incentivo a sviluppare capacità creativo-elaborative senza che queste vengano vincolate al dominio tecnico di strumenti musicali che richiedono una avanzata capacità di controllo. Gli strumenti metodologici suggeriti presuppongono una condizione generale di infra ed interdisciplinarità. Da una parte infatti, l'apprendimento strumentale integrato con quello dell'Educazione musicale e della teoria e lettura della musica configura un processo di apprendimento musicale unitario, dall'altra le articolazioni della dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attivano relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l'interdisciplinarità. 7. STRUMENTI MUSICALI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE Il perseguimento degli obiettivi sotto indicati si articolerà sia in attività individuali sia in attività collettive ( piccoli gruppi, musica d'insieme ): le abilità via via raggiunte andranno utilizzate sin dai livelli più elementari con finalità espressive e comunicative, e consolidate attraverso l'integrazione di conoscenze acquisite nell'ambito della teoria musicale e della lettura ritmica e intonata. Tali conoscenze potranno essere assunte in percorsi temporali diversi da quelli necessari al raggiungimento degli obiettivi degli specifici insegnamenti strumentali. La successione degli obiettivi verrà stabilita dagli insegnanti in modo da determinare un percorso graduale che tenga conto delle caratteristiche e delle potenzialità dei singoli alunni. I contenuti fondamentali dovranno essere selezionati tenendo conto dell'approccio agli stili e alle forme, e della distinzione dei linguaggi. Esercizi e studi finalizzati all'acquisizione di specifiche abilità tecniche possono rientrare nel percorso metodologico e didattico di ciascun insegnante che terrà comunque conto delle innovazioni della didattica strumentale. CHITARRA padronanza del tocco appoggiato e libero della mano destra e relative capacità di variarne gli aspetti dinamici e timbrici; esecuzione d'arpeggi di vari tipi anche con posizioni accordali di mano sinistra; utilizzo e controllo delle note simultanee con e senza il pollice; conoscenza ed uso degli accordi nelle tonalità più agevoli anche con l'inserimento del barrèe; conoscenza ed utilizzo consapevole delle posizioni dalla prima in avanti; uso consapevole della diteggiatura di entrambe le mani; esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello strumento (pizzicati, glissandi, armonici, percussioni, suoni legati-staccati, ecc...). Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo che l'allievo dovrà aver acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle tonalità più agevoli, almeno a due voci, anche con semplici cambi di posizioni, contenenti le principali figurazioni ritmiche. con simpatia m
  20. Inizio Mod Edit Questo thread è stato creato dalla separazione del thread http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=6598 Fine Mod Edit Egregio Maestro.."qualche anno" fa.. abbiamo avuto l'opportunità delle scuole medie ad indirizzo musicale...che molti colleghi si sono "giocati"!! Ha idea di quanti "colleghi" insegnano e fanno conoscere il repertorio "didattico" di Autori quali Carulli, Giuliani, Sor ecc...?? quando invece non si insegnano "canzoncine...con quattro accordi? (adesso per favore non iniziate con la "storiella" dell'educazione musicale che parte da Battisti e arriva a Britten..perchè prima bisogna trovare i docenti di educazione musicale e di chitarra a cui piace la musica classica....primo problema!!!) parlo per esperienza diretta in oltre 20 anni di insegnamento in questa tipologia di..scuola... Io non credo che una persona possa amare la chitarra classica profondamente (leggasi musica) se non ascolta ciò che rende tale questo strumento e..non musica surrogata... le strategie vanno attuate sulla musica! non sullo strumento! insegnare può "essere facile" ma..appassionare forse...è diverso!... e se i colleghi l'unica cosa a cui sono interessati è il "saggetto finale" per compiacere il Preside o il Dirigente di turno beh..siamo alla frutta..di nuovo!... personalmente mi sembra di essere a 20 anni fa..quando io studiavo il repertorio per chitarra di qualità e..oggi mi sembra ci sia bisogno ancor più di questo...! ma l'assurdo è che a me i nemici della chitarra (e della sua musica) non mi sembrano solo il "pubblico"..ma..forse gli stessi chitarristi che ..non ci credono.. amen!... p.s. scusate lo sfogo ma...qualcuno penso possa..capire a cosa mi riferisco! con simpatia mr
  21. ma... era Bach anche se la fotocopia era sgualcita...(le note no)... m
  22. Inizio Supermod edit Questa discussione è stata creata dividendo il thread http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=6545 "Attribuzioni di Repertorio" Giulio Fine Supermod edit Presa cosi l'affermazione di J. Bream può essere giustamente distorta..ma Lui intendeva fare lezione su brani del repertorio che probabilmente confacevano alla sua visione...tra cui Bach, Takemitsu, Berkeley, ecc.. quando la chitarrista propose di suonare una trascrizione di Piazzolla (neanche una delle Cinco piezas originali per chitarra ) Lui disse..serenamente...<<possiamo fare="" altro?..questo="" lo="" fai="" come="" ti="" piace="" e="" pare,="" non="" c'è="" molto="" da...dire="">>......consideriamo che eravamo nel 1994 e forse consideriamo chi era ed è Julian Bream..e cosa ha rappresentato per il repertorio della chitarra..non mi sembra cosi scandaloso non Le pare? p.s. posso permettermi di chiederLe quali sono i suoi gusti in materia di repertorio per chitarra "classica"? anche io ascolto in macchina Elisa..quando faccio mille km di seguito..oltre ai quartettidi Bartók....ma non la suono in concerto...
  23. E' un po' OT, però questo è il lato del discorso che più mi interessa. Non è pericoloso e fuorviante, in ultima analisi fascistoide, pensare che ci sia una chitarra giusta ed una sbagliata? Un programma giusto ed uno sbagliato? g Grazie dell'attribuzione del fascistoide...non mi era ancora capitata in 49 anni ..non so se ridere..o.... andiamo avanti. Non si tratta di programmi giusti o sbagliati..forse non ha letto bene..ma solo di "Programmi": considero programmi la musica scritta per chitarra, il suo repertorio storico e quello tutt'ora in creazione. Abbiamo tante tipologie di musica..no? se vuole sentire la chitarra elettrica non ha che da scegliere..se vuole l'acustica idem...il flamenco lo stesso..dove stà il problema?..perchè il chitarrista classico..deve suonare cose che fanno meglio altri nel loro campo?...perchè alla gente non piace la musica, il repertorio classico? Le piace Pollini quando suona Chopin? Lei va a sentire Pollini e si aspetta la trascrizione di Lucio Battisti al pianoforte perchè è musica anche quella?...non è meglio che ascolta il disco di Battisti?..lo considera fascista e pericoloso questo? io la chiama specializzazione e competenza...quando voglio sentire Pat Metheny ascolto lui.. ma quando voglio ascoltare Bach..se permette..non ascolto Joe Satriani...se mi sono perso qualcosa..mi illumini...voglio capire..! con simpatia mr p.s. Lo sa che quando i pianisti suonano Bach...secondo me, ad esempio, suonano troppo forte..dovrebbero abbassare il loro volume (tocco)..capisce cosa voglio dire...? si figuri quando sento una chitarra amplificata...ma lei ha dimenticato che la chitarra è uno strumento..."ottico?...in merito al ..suono... 2 p.s. io temo che molti chitarristi non siano "chitarristi classici"..e questo comporta il problema..di cui sopra..cioè, letteralmente, non amano il repertorio che rende la chitarra tale, appunto classica. Amare e diffondere il "suo" repertorio non mi sembra essere fascisti e pericolosi.
  24. Giuoca pure con tuo figlio, caro Marcello, ma se non vuoi che, fra vent'anni, la sua vita sia governata dalle regole della cialtroneria pseudoculturale dettate dalla televisione e dalle hit-parade, se non vuoi, nella tua vecchiaia, essere compatito da qualche campione del supermercato che offre, nello stesso scaffale, le opere di Shakespeare e i romanzi di Moccia, pretendendo che si tratti di espressioni differenti della stessa cultura, allora parla, scrivi, dichiara ogni giorno chi sei, chi hai scelto di essere e che cosa non sei e non vuoi essere, e rendi chiara la differenza tra il "chi" e il "che cosa". Non aver paura, non è questione di vincere o di perdere, è questione di essere o di non essere. dralig Caro Magister ..come ben sai, la mia scelta e la mia coerenza è iniziata dal lontano 1986, rifiutando di suonare "El decameron negro" al mio diploma opponendovi la Ballad di Stevens scelta da me!... Personalmente non ho nulla da perdere o nascondermi, le mie idee sono trasparenti e credo conosciute ai più, il mio peggior difetto è la testardaggine(coerenza) e la non diplomazia. In due parole il mio pensiero che è esattamente quello di oltre 20 anni fa. Se i moderatori ritengono sia OT possono tranquillamente cancellare... Non credo che le ultime trovate "geniali" (a parer loro) di alcuni (che stanno diventando molti) possano risollevare i problemi che affliggono in generale la cultura e di conseguenza la musica, cioè portare un'immagine surrogata del nostro strumento ai più?! A cosa serve fare un concerto per 20.000 persone allo stadio se la musica che si suona per chitarra non è...per..chitarra? C'era già arrivato Pat Metheny no? non mi sembra per niente geniale! Lui scrive un repertorio in cui usa anche il suo strumento ma la chitarra classica, forse..ha un suo repertorio è una modalità esecutiva ben precisa! e mi riferisco alla tipologia di ascolto e alla poetica ed estetica in cui nasce il suo repertorio. Se vengono a mancare questi presupposti, tanto vale non chiamarla più chitarra! Infatti mi sembra di capire che alcuni vogliono raggiungere l'obiettivo di "quotare in borsa lo strumento" ma non di accrescere o far conoscere il "repertorio" dello strumento (leggasi sempre chitarra classica). Altra domanda: Perchè un chitarrista soffre le pene dell'inferno a suonare il repertorio di qualità e deve e cerca cose che a mio parere il cestino dell'immondizia è il luogo più appropriato e indicato per tali cose?... Io so solo che negli ultimi quattro concerti che ho fatto il mio timore (considerati i tempi attuali) era di annoiare? con la Fantasia-Sonata di Manèn...e invece..sorpresa! in tutti e quattro i casi...è risultato il brano che è piaciuto di più!! Non sarà che il problema "forse" consiste che il repertorio per chitarra (classica)-perdonate se ripeto, ma molti dimenticano di scriverlo-non piace per primo ai chitarristi e..preferiscono o meglio tentano di suonare cose..che..vedi punto precedente forse meritano quel simpatico suono che fa il mio computer quando cestino dei documenti? (leggasi Mac)... Cerco di immaginarmi Pollini che presenta le quattro Ballate di Chopin (prima parte) e la seconda... sette trascrizioni dalla saga di Guerre Stellari con tanto di proiezioni, luci, fumogeni e.... devo continuare?... se queste persone aspirano a queste cose..non fanno prima a..cambiare strumento forse? visto che ...proprio non è la stessa cosa..? magari suonando nella band di Vasco Rossi..cosi realizzano i loro sogni di pubblico, fama, successo e..soldi... ma per favore..non confondiamo..la bellezza poetica di una Suite Compostelana e altre cento cose simili..con...devo dirlo?...risparmiatemi almeno questo... buona domenica... mr p.s. un musicista di solito ha un evoluzione..il pianista smette di suonare per diventare spesso direttore d'orchestra o compositore, il violinista idem, il..chitarrista...invece?... è preoccupato di come quotare in borsa il suo strumento?.. non fa prima a cambiare mestiere? credevo che si passasse alla storia con l'aver raggiunto un'interpretazione di valore o lasciato nero su bianco musiche di valore... ma forse mi sono perso qualcosa...
  25. Sempre dimostrando, poi, che lo scrivere su una rivista musicologica o il partecipare ad un convegno importante diano a costoro una patente di "giudice" o comunque un'autorevolezza maggiore rispetto a ciò che, internazionalmente riconosciuto, tu ed Angelo avete fatto finora in campo musicologico. Basterebbe parlare solo di Archivio Segovia, A.Josè e H.Villa-Lobos. Mah, dove siamo arrivati........ Caro Lucio è questo il punto..dove siamo arrivati e..dove invece..forse, si doveva..arrivare...!? Io so solo che qualche decennio fa..(quando la chitarra si chiamava ancora "chitarra classica") andai a studiare con la persona che ritenevo potesse insegnarmi il repertorio per chitarra...e questa persona sappiamo tutti e due chi è! Io credevo che dopo quel periodo la "musica" per chitarra avrebbe ridato finalmente la giusta dignità al nostro strumento...ricordo l'unica Master di JulianBream..a Firenze (anno 1994 per la cronaca) a cui ho avuto il piacere di partecipare, in cui tolse lo spartito di una trascrizione di Piazzolla dal leggio di una chitarrista di chiara fama!! rispondendoLe che voleva ascoltare possibilmente della musica!..ecco! io sono rimasto al 1994..purtroppo..faccio un pò di fatica..a convivere oggi..con certi programmi...quindi se i chitarristi non fanno differenza a suonare i Pink Floyd insieme a...Mompou? sto bestemmiando...oggi? in nome della maggiore..??? diffusione dell'immagine del nostro strumento!?! non vedo perchè ci si debba meravigliare..anche di queste presunte e azzardate "uscite"..accademiche......musicologiche! peccato...dovevo dare retta al mio primo insegnante forse..e..fare il direttore d'orchestra..ma ho sempre amato la musica per chitarra ma..non quella che spesso sento circolare...nei "nuovi " programmi da concerto... una volta le uniche trascrizioni erano..di musica..antica..(bellissime per di più, quelle musiche) ma giustificate anche in un certo senso dal periodo storico, oggi che abbiamo fiori di liutisti e di chitarristi..specializzati in musica antica..non ha molto più senso no? se non per il proprio amore di suonarle per noi stessi e...noi che facciamo???? trascriviamo Laura Pausini!!??? con la giustificazione che porterà pubblico ai concerti?..scusate ma se il pubblico va a sentire musica "non per chitarra" mi dite..dove stà l'utilità?....non ci arrivo... eppure "mi sembra"...non vorrei sbagliarmi ...che esiste tanta ma tanta musica...di qualità...il punto è..solo saperla..."cogliere"...e forse..."porgere"....mah vado a giocare con mio mio figlio..è..meglio... scusate .. buona serata... mr
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