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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Cosa si pensa prima di suonare in pubblico?


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In questo senso, come si collocano gli enfants prodiges? Dal punto di vista musicale piu' compiuto, è da considerare maggiormente apprezzabile la freschezza e perfezione tecnica di un musicista giovanissimo, o l'interpretazione piu' personale e virtuosa ma meno "perfetta" di un musicista piu' "maturo" (penso al precedente esempio di Horovitz)?

 

Entrambe. Il progredire dell'età appanna i riflessi ma tale perdita è compensata dalla chiaroveggenza che si acquista con il lavoro e con l'esperienza. Gli interpreti, come i compositori, percorrono un itinerario: alcuni di loro hanno inciso la stessa opera due o tre volte in momenti diversi della loro carriera proprio per lasciare traccia del mutamento di visione della musica verificatosi nel tempo.

 

 

E' mai stato individuato il "momento migliore" di un artista oppure ogni caso è a sé e possono anche esserci enfants prodiges dotati di virtuosismo tecnico e profondità di interpretazione? Nella chitarra come funziona questo processo di maturazione artistica?

Non so come esprimere i termini corretti, spero si capisca quello che intendo.

 

 

Ogni artista ha la sua storia, che in genere è fatta di alti e bassi, di oscillazioni. In genere - ancora - gli alti e i bassi coincidono con le vicende personali extra-musicali. Il grande violinista francese che a quarant'anni è all'apice della sua arte e a cinquanta si suicida perché non riesce a mantenere il suo livello, e perde vistosamente di qualità, sa benissimo qual è il suo problema: l'alcoolismo invincibile. Lo stato di salute è determinante nel rendimento di uno strumentista. Ugualmente importanti sono le relazioni personali. L'arte è specchio della vita...

 

dralig

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Il grande violinista francese che a quarant'anni è all'apice della sua arte e a cinquanta si suicida perché non riesce a mantenere il suo livello, e perde vistosamente di qualità, sa benissimo qual è il suo problema: l'alcoolismo invincibile.

dralig

Non ce n'erano mica tanti che suonavano come lui il Concerto di Sibelius...

Facessi io una registrazione così, sarei a posto per sempre...

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Quoto ogni singola sillaba scritta dai Maestri Gilardino e Catemario.

 

Concordo col M° Gilardino quando afferma che chi ha paura di sbagliare un passaggio tecnico durante una esibizione solistica farebbe meglio a starsene a casa propria, ma concordo anche col maestro Catemario quando afferma che la paura di errare deriva da scarsa applicazione durante lo studio. I discorsi mi sembrano indissolubilmente legati tra di loro.

 

Se si ha paura è meglio restare a casa propria, non a ruotare i pollici, ma a studiare concretamente per cercare di eliminare quella fobia.

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Il grande violinista francese che a quarant'anni è all'apice della sua arte e a cinquanta si suicida perché non riesce a mantenere il suo livello, e perde vistosamente di qualità, sa benissimo qual è il suo problema: l'alcoolismo invincibile.

dralig

Non ce n'erano mica tanti che suonavano come lui il Concerto di Sibelius...

Facessi io una registrazione così, sarei a posto per sempre...

 

Secondo me, tu potresti fare cose di quel livello. La questione è: vorrai farle? Cioè, sarai disposto a pagare il prezzo che l'arte esige, quando si vuole raggiungere la vetta? Solo l'interessato può rispondere, e agli altri spetta, al massimo, porre la domanda.

 

Quanto a lui, il programma di musica classica di Sky ha recentemente trasmesso una serie di vecchi filmati di sue esecuzioni. Mi ha fatto impressione riascoltare quel suono, che era proprio di un modo di suonare il violino (suo, di Arthur Grumiaux, e ancor prima di Jacques Thibaut), e devo dire che, anche nello strumento ad arco, come nella chitarra, i grandi progressi tecnici sono stati pagati con la perdita di quel suono.

 

Mi fa piacere che ascolti il concerto di Sibelius. Io ho 11 registrazioni di 11 violinisti diversi. Se ti piace quel concerto, salta addosso prima che puoi al concerto per violoncello di Elgar, diventerai matto.

 

 

dralig

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In questo istante vi leggo e scrivo dalla Finalndia (e non vi dico quanto sto´bene e sono rilassato) dove ho avuto modo di ascoltare, discutere e seguire le prove di orchestra e approfondire la mia conoscenza su Sibelius. Quindi saluti a tutti da queste fredde ma accoglienti terre.

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In questo istante vi leggo e scrivo dalla Finalndia (e non vi dico quanto sto´bene e sono rilassato) dove ho avuto modo di ascoltare, discutere e seguire le prove di orchestra e approfondire la mia conoscenza su Sibelius. Quindi saluti a tutti da queste fredde ma accoglienti terre.

 

Questo è un classico esempio di spudoratezza. Come rientrerà in Italia, Gliela faremo pagare cara.

 

dralig

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Il grande violinista francese che a quarant'anni è all'apice della sua arte e a cinquanta si suicida perché non riesce a mantenere il suo livello, e perde vistosamente di qualità, sa benissimo qual è il suo problema: l'alcoolismo invincibile.

dralig

Non ce n'erano mica tanti che suonavano come lui il Concerto di Sibelius...

Facessi io una registrazione così, sarei a posto per sempre...

 

Secondo me, tu potresti fare cose di quel livello. La questione è: vorrai farle? Cioè, sarai disposto a pagare il prezzo che l'arte esige, quando si vuole raggiungere la vetta? Solo l'interessato può rispondere, e agli altri spetta, al massimo, porre la domanda.

 

Quanto a lui, il programma di musica classica di Sky ha recentemente trasmesso una serie di vecchi filmati di sue esecuzioni. Mi ha fatto impressione riascoltare quel suono, che era proprio di un modo di suonare il violino (suo, di Arthur Grumiaux, e ancor prima di Jacques Thibaut), e devo dire che, anche nello strumento ad arco, come nella chitarra, i grandi progressi tecnici sono stati pagati con la perdita di quel suono.

 

Mi fa piacere che ascolti il concerto di Sibelius. Io ho 11 registrazioni di 11 violinisti diversi. Se ti piace quel concerto, salta addosso prima che puoi al concerto per violoncello di Elgar, diventerai matto.

 

 

dralig

Fare cose di quel livello? Mamma mia...

Vorrò farle? Domanda difficile, non sono ancora un musicista, e mi serve più esperienza per rispondere. Ne riparliamo tra un po' di anni...

 

A parer mio la registrazione più strabiliante di Sibelius è sicuramente quella di Heifetz.

Il concerto di Elgar mi piace molto, ma preferisco il primo di Shostakovich (uno dei miei concerti preferiti, insieme al Concerto in modo misolidio di Respighi e il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Bartok).

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A parer mio la registrazione più strabiliante di Sibelius è sicuramente quella di Heifetz.

Il concerto di Elgar mi piace molto, ma preferisco il primo di Shostakovich (uno dei miei concerti preferiti, insieme al Concerto in modo misolidio di Respighi e il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Bartok).

 

Heiftez era la perfezione in carne e ossa. Nel concerto di Sibelius, però, credo che Oistrak gli abbia dato dei punti, almeno nelle parti spianate. Dove c'è il virtuosismo, hai ragione tu, Heifetz era insuperabile. Tutti belli i concerti che menzioni ma, a questo punto, ti devo domandare se conosci il neglettissimo primo concerto per violino di Bartok. Sentiamo che cosa ne dici.

 

dralig

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