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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Cosa si pensa prima di suonare in pubblico?


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Ri-scusate l'intromissione, con questa ho concluso.

 

Il progetto a cui faccio riferimento io, invece, è gia' in commercio.

E' un "semplice" telefonino della SonyEricsson.

Basta pronunciare, o fare ascoltare due/tre semplici note all'oggetto in questione e lui si connette automaticamente in rete alla ricerca del file musicale...

 

Possiamo "trasformare gli alberi"..., figuriamoci in abiti scientifici cos'altro faremo.

 

Saluti

Giovanni

 

Off-topicone :D Allora non mi stupisco. La Sony-Ericsson è la regina dei collegamenti in internet attraverso il cellulare: il mio per esempio si connette in continuazione, peccato che non sia sempre io a volerlo e così ci rimetto ricariche su ricariche. :cry:

Che fischiandogli le note il cellulare vada alla ricerca del brano in rete è un conto, ma poi lo trova anche? :mrgreen:

 

 

Butterfly

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...io provo orgoglio...so che sembrerà strano, ma mi sento orgogliosa...

perch alla fine se fai concerti vuol dire che tutto sommato hai qualcosa di speciale, e non sei come molti altri... quindi ogni volta che mi capita di fare un concerto o un concorso la prima cosa che faccio prima di aprire lo spartito e posizionare l'appoggiapiede è dirmi "sei tu la migliore! sei tu che lascerai il pubblico a bocca aperta!"...e funziona!

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"sei tu la migliore! sei tu che lascerai il pubblico a bocca aperta!"...e funziona!

 

Il principio è corretto (non c'è nulla da temere) ma è il 'sei tu la migliore' che non riesco a capire.

Migliore di chi?

Lo spirito di competizione e le graduatorie nell'arte non hanno senso alcuno.

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è la visione americana dell'esistenza: primeggiare, essere il numero uno, essere vincente, sempre e comunque.

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Non sono mai riuscito a comprendere lo scopo di questa gara contro nessuno.

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Forse Kikkina voleva dire che utilizza un "rinforzo positivo" per annullare l'ansia dell'esibizione in pubblico. E' un innocente espediente che a volte viene consigliato anche agli studenti che devono sostenere un esame, o a chi deve affrontare un colloquio di lavoro. Piu' che una reale consapevolezza è un augurio che si fa a sè stessi, per vincere il timore che non sia così.

 

Kikkina ha "soltanto" 15 anni; scoprirà da sola nel prosieguo della sua vita e della sua carriera cosa è meglio "dirsi" nei momenti in cui occorre e/o si desidera dare il meglio di sé. Prima e dopo.

A volte è piu' importante quello che ci si dice dopo che i riflettori si sono spenti e la gente è andata via...no?

Forse piu' che essere i "migliori" (di chi, appunto?) è utile poter dire a se stessi di aver fatto "veramente del proprio meglio".

 

Auguri Kikkina, non farti mai portare via il sorriso ;)

 

 

 

Butterfly

 

P.S.: Spesso può essere faticoso ricordare a se stessi di dover sempre essere i migliori. Ricorda che il pubblico sta a bocca aperta anche quando...sbadiglia ;)

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Forse piu' che essere i "migliori" (di chi, appunto?) è utile poter dire a se stessi di aver fatto "veramente del proprio meglio".

 

Quello che non capisco, Butterfly, è l'ansia da 'competizione'.

Se dipingi un quadro e lo fai vedere a qualcuno ti preoccupi che la qualità finale delle pennellate sua superiore a quella di Monet o lo fai perchè pensi che quel dipinto sia una visione di una porzione di mondo (reale o meno) dal tuo punto di vista?

 

So bene che si tratta di una 'frase fatta' ma prendo spunto comunque dalle parole di Kikkina per suggerirgli di riflettere bene e invece di pensare 'sono la migliore di tutte' (e non si tratta di un colloquio di lavoro, Butterfly, il pubblico non è un datore di lavoro) pensi 'non devo dimostrare proprio nulla. Sono quello che sono.'

 

E non aspettare a 39 anni a capirlo.

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...sono d'accordo con tutti e due i pensieri...

ma la mia era semplicemente una frase d'incoraggiamento a me stessa!

sono 6 anni che suono, i più grandi concerti del mondo non li ho mai fatti! ma comunque sento che posso essere come solo se mi dico "sei la migliore"! certo, migliore di nessuno, non lo metto in dubbio...solo che quando sono davanti ad un pubblico che non finisce più credo sia meglio dirsi "sei la migliore, stringi i denti e suona!" piuttosto che "Ma tornatene a casa!"....

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E non aspettare a 39 anni a capirlo.

 

eh... parole sante.

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Quello che non capisco, Butterfly, è l'ansia da 'competizione'.

Se dipingi un quadro e lo fai vedere a qualcuno ti preoccupi che la qualità finale delle pennellate sua superiore a quella di Monet o lo fai perchè pensi che quel dipinto sia una visione di una porzione di mondo (reale o meno) dal tuo punto di vista?

 

So bene che si tratta di una 'frase fatta' ma prendo spunto comunque dalle parole di Kikkina per suggerirgli di riflettere bene e invece di pensare 'sono la migliore di tutte' (e non si tratta di un colloquio di lavoro, Butterfly, il pubblico non è un datore di lavoro) pensi 'non devo dimostrare proprio nulla. Sono quello che sono.'

 

E non aspettare a 39 anni a capirlo.

 

Credo che purtroppo molte persone non arrivino a capirlo a nessuna età. Competono in tutto, anche per il posto in fila al supermercato.

Non hanno una reale necessità di arrivare primi ma posare la lattuga sul tapis roulant della cassa prima di un altro, procura loro una immensa e misteriosa soddisfazione :D

In questo caso si tratta di una forma mentale, molto spesso legata all'ansia (la competizione ha avuto, nella filogenesi della specie umana, anche uno scopo di sopravvivenza).

 

Esiste però anche uno spirito di competizione positivo, non rivolto verso gli altri ma verso se stessi: migliorare, inseguire un sogno, assecondare il proprio estro anche quando il risultato è incerto. In questo senso è stato scritto che "l'arte supera se stessa".

Credo che ciò possa verificarsi anche in maniera inaspettata, pur essendo il lavoro a monte costante e impegnativo.

Questa specie di rivelazione è forse la fonte piu' profonda dell'ispirazione creativa, che solo ai veri artisti appare naturale conseguenza del loro pensiero, mentre gli altri (direbbe Montale) "restano a terra".

Riprodurre la tecnica di Monet è abbastanza facile per chi abbia studi artistici di medio livello: piu' difficile per molti pseudo-pittori è capire che la "Impression. Soleil levant" da lui immortalata nel 1872 non tornerà mai piu', e che occorre invece saper scorgere la propria personalissima alba.

 

A 15 anni la vita è ancora tutta in salita e forse l'unica strada sembra passare inevitabilmente per la competizione. Del resto tutti ci insegnano a vincere (a cominciare dalla scuola), mentre è solo con le proprie risorse che si impara a non uscire troppo bruciacchiati dalle esperienze negative.

Per questo ritengo auspicabile, anche per i ragazzi molto dotati in una qualche forma di espressione artistica, coltivare una vita piena di altri interessi e relazioni umane, accettare i propri limiti, saper trovare alternative soddisfacenti, tenere viva la fantasia ed essere sempre curiosi.

Non dimentichiamo che tutte le nostre prerogative (bellezza, gioventù, intelligenza, talento ecc.) ci vengono concesse dal destino solo in prestito.

 

 

 

Butterfly

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