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Dodecafonia nella musica di Angelo Gilardino


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Io mi trovo abbastanza d'accordo con Debonis86.

Si può anche scrivere conoscendo perfettamente la grammatica, ma questo non farebbe di chi scrive un poeta o un'artista. Mi pare che la composizione dovrebbe partire da un'idea (quello che debonis chiama cuore) da trasmettere, che poi viene espressa con un linguaggio che ha delle regole da rispettare. Sicuramente la conoscenza di queste regole aiuta ad esprimere meglio ed a valorizzare la propria idea.

Altrimenti non diventa un puro esercizio, la semplice (per modo di dire) applicazione di regole formali?

 

Uhm... mi sembra di avere un'idea della composizione piuttosto romantica e infantile, non è così? Mumble mumble...

 

Cordialmente, attendo il massacro.

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Interessante...ma a me ricorda lo stesso problema che ha un interprete ed un esecutore. Mi spiego. Non serve forse ad un musicista una tecnica meccanica e una musicale fuse insieme per suonare uno strumento? altrimenti se ha "solo" tecnica sarà un ottimo lettore di note ma..senza quella "poesia" che distingue un interprete da un semplice esecutore..ci siamo capiti no?.. ora, un compositore deve possedere "almeno" due tecniche: (ma è pura illusione che siano solo due), una robusta preparazione sui linguaggi compositivi sia dal punto di vista storico che artigianale e da cui dovrà trarre, dopo una "serie" infinita di esercizi (chiamasi così tutte quelle pagine che non consideriamo opere o composizioni) e - una ricerca instancabile sulla capacità di forgiare un suo linguaggio personale compositivo...

che poi esso si chiami (o qualcuno vi veda) un sistema atonale-seriale-armonico e o altro....è solo una comodità per noi esseri umani per poterlo approcciare e cercare di sondare i profondi abissi che contiene..ovvio se parliamo di compositori..altrimenti..è pura grammatica, ma quella la facciamo nei corsi di armonia e contrappunto...o sbaglio?

 

m

 

giusto, infatti un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla.

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Io mi trovo abbastanza d'accordo con Debonis86.

Si può anche scrivere conoscendo perfettamente la grammatica, ma questo non farebbe di chi scrive un poeta o un'artista. Mi pare che la composizione dovrebbe partire da un'idea (quello che debonis chiama cuore) da trasmettere, che poi viene espressa con un linguaggio che ha delle regole da rispettare. Sicuramente la conoscenza di queste regole aiuta ad esprimere meglio ed a valorizzare la propria idea.

Altrimenti non diventa un puro esercizio, la semplice (per modo di dire) applicazione di regole formali?

 

Uhm... mi sembra di avere un'idea della composizione piuttosto romantica e infantile, non è così? Mumble mumble...

 

Cordialmente, attendo il massacro.

 

 

Ma le idee si forgiano in base alle conoscenze!

 

Se conosco solo la triade maggiore e quella minore non penserò mai un' idea diminuita!

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No, Alfredo, la regola grammaticale non "formula" l'idea, ma la "comunica"; l'idea deve esserci già prima!

Quando, poi, l'idea è una emozione, evidentemente, riposa nel cuore.

 

ok.

fammi il nome di un compositore che non esprime le proprie idee attraverso la grammatica della musica.

 

Perché dovrei? se ho detto che: "la regola grammaticale non "formula" l'idea, ma la "comunica"; l'idea deve esserci già prima!", la tua domanda non è pertinente.

Dovresti semmai porla a coloro che, di fronte ad una opera d'arte, cercano le asserite regole con le quali è stata composta, invece di apprezzarne l'idea che comunica. A quelli che si illudono, solo per il fatto di conoscere le regole, di poter fare buona musica.

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Interessante...ma a me ricorda lo stesso problema che ha un interprete ed un esecutore. Mi spiego. Non serve forse ad un musicista una tecnica meccanica e una musicale fuse insieme per suonare uno strumento? altrimenti se ha "solo" tecnica sarà un ottimo lettore di note ma..senza quella "poesia" che distingue un interprete da un semplice esecutore..ci siamo capiti no?.. ora, un compositore deve possedere "almeno" due tecniche: (ma è pura illusione che siano solo due), una robusta preparazione sui linguaggi compositivi sia dal punto di vista storico che artigianale e da cui dovrà trarre, dopo una "serie" infinita di esercizi (chiamasi così tutte quelle pagine che non consideriamo opere o composizioni) e - una ricerca instancabile sulla capacità di forgiare un suo linguaggio personale compositivo...

che poi esso si chiami (o qualcuno vi veda) un sistema atonale-seriale-armonico e o altro....è solo una comodità per noi esseri umani per poterlo approcciare e cercare di sondare i profondi abissi che contiene..ovvio se parliamo di compositori..altrimenti..è pura grammatica, ma quella la facciamo nei corsi di armonia e contrappunto...o sbaglio?

 

m

 

giusto, infatti un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla.

 

Se fosse veramente così, avresti potuto scriverla anche tu!

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Io mi trovo abbastanza d'accordo con Debonis86.

Si può anche scrivere conoscendo perfettamente la grammatica, ma questo non farebbe di chi scrive un poeta o un'artista. Mi pare che la composizione dovrebbe partire da un'idea (quello che debonis chiama cuore) da trasmettere, che poi viene espressa con un linguaggio che ha delle regole da rispettare. Sicuramente la conoscenza di queste regole aiuta ad esprimere meglio ed a valorizzare la propria idea.

Altrimenti non diventa un puro esercizio, la semplice (per modo di dire) applicazione di regole formali?

 

Uhm... mi sembra di avere un'idea della composizione piuttosto romantica e infantile, non è così? Mumble mumble...

 

Cordialmente, attendo il massacro.

 

Non ti preoccupare, ti difendo io :)

Cmq, sì, questa è l'idea, ma non è né romantica nè infantile.

Il contrario è una mera illusione, che coltivano coloro che sono privi di idee. Vero che non sono capaci di produrre musica allo stesso livello dei maestri che studiano con tanto accanimento.

Se fosse solo questione di regole, conosciuta la regola, saremmo tutti compositori.

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Interessante...ma a me ricorda lo stesso problema che ha un interprete ed un esecutore. Mi spiego. Non serve forse ad un musicista una tecnica meccanica e una musicale fuse insieme per suonare uno strumento? altrimenti se ha "solo" tecnica sarà un ottimo lettore di note ma..senza quella "poesia" che distingue un interprete da un semplice esecutore..ci siamo capiti no?.. ora, un compositore deve possedere "almeno" due tecniche: (ma è pura illusione che siano solo due), una robusta preparazione sui linguaggi compositivi sia dal punto di vista storico che artigianale e da cui dovrà trarre, dopo una "serie" infinita di esercizi (chiamasi così tutte quelle pagine che non consideriamo opere o composizioni) e - una ricerca instancabile sulla capacità di forgiare un suo linguaggio personale compositivo...

che poi esso si chiami (o qualcuno vi veda) un sistema atonale-seriale-armonico e o altro....è solo una comodità per noi esseri umani per poterlo approcciare e cercare di sondare i profondi abissi che contiene..ovvio se parliamo di compositori..altrimenti..è pura grammatica, ma quella la facciamo nei corsi di armonia e contrappunto...o sbaglio?

 

m

 

giusto, infatti un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla.

 

Se fosse veramente così, avresti potuto scriverla anche tu!

 

Scusa, in teoria dentro un manuale di armonia ci dovrebbe essere "tutto" quello che serve per scrivere, così come nelle note di una partitura, c'è tutto quello che serve per suonare la musica...il piccolo problema sta nel "vederlo"..mi sembra che si stia parlando di questo no?...

se fosse un semplice problema grammaticale tutti potrebbero/dovrebbero scrivere la quinta sinfonia...come mai non avviene?

per lo stesso motivo che ho detto ironicamente della differenza tra esecutore e interprete...e credimi...vincono i primi di solito in quantità....

 

quello che tu chiami ispirazione-intuito-idea geniale.. è un'operazione della nostra mente (chiamala come vuoi) che elabora anche le informazioni che possiede, appunto la grammatica..ma essa da sola non basta..e per fortuna direi...altrimenti...

non trovi?

 

m

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quello che tu chiami ispirazione-intuito-idea geniale.. è un'operazione della nostra mente (chiamala come vuoi) che elabora anche le informazioni che possiede, appunto la grammatica..ma essa da sola non basta..e per fortuna direi...altrimenti...

non trovi?

 

m

 

Sì.

Però non si può ignorare come come molti pensino che la grammatica sia da sola sufficiente. Quando Alfredo sostiene che "un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla", mi fa capire che - secondo lui - studiata l'armonia, possiamo tutti scrivere la V di Beetho. Ma così non è all'evidenza.

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Io mi trovo abbastanza d'accordo con Debonis86.

Si può anche scrivere conoscendo perfettamente la grammatica, ma questo non farebbe di chi scrive un poeta o un'artista. Mi pare che la composizione dovrebbe partire da un'idea (quello che debonis chiama cuore) da trasmettere, che poi viene espressa con un linguaggio che ha delle regole da rispettare. Sicuramente la conoscenza di queste regole aiuta ad esprimere meglio ed a valorizzare la propria idea.

Altrimenti non diventa un puro esercizio, la semplice (per modo di dire) applicazione di regole formali?

 

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Cordialmente, attendo il massacro.

 

Si può scrivere musica con il possesso di una buona tecnica compositiva ma con poche idee, o con idee prese a prestito da altri. Sarà musica decente, noiosa, in fondo inutile o quasi.

 

Si può tentare di comporre a partire da un'idea - magari fresca - senza disporre di una adeguata tecnica compositiva. L'idea non andrà al di là del proprio enunciato, e lì si fermerà: per proseguire, l'autore dovrà creare un'altra idea (che abbandonerà, come la precedente, subito dopo averla enunciata), oppure menerà il can per l'aia, con digressioni prive di senso, oppure ricercherà qualche effetto irrelato con l'idea primaria, per buttar fumo negli occhi a se stesso e ai suoi ascoltatori. E' quello che succede nella maggioranza delle composizioni scritte dai chitarristi che si improvvisano compositori: scrivono successioni di gesti "ideati" sullo strumento, ma non organizzati in una forma, non partecipi di una costruzione.

 

Queste due posizioni sono abbastanza evidenti nel repertorio chitarristico, che è pieno di musica artigianale ma priva di creatività e di musica naif sprovvista di decenza compositiva.

 

Un'idea che sorge da sé dà luogo a un motivo, a una successione di accordi, a un ritmo: due battute, forse una sola. Da lì in poi, immaginazione e tecnica procedono senza distinguersi: non è possibile stabilire dove operi l'una o l'altra, perché operano sempre di concerto, e quando manca una delle due, il risultato è scadente.

 

dralig

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quello che tu chiami ispirazione-intuito-idea geniale.. è un'operazione della nostra mente (chiamala come vuoi) che elabora anche le informazioni che possiede, appunto la grammatica..ma essa da sola non basta..e per fortuna direi...altrimenti...

non trovi?

 

m

 

Sì.

Però non si può ignorare come come molti pensino che la grammatica sia da sola sufficiente. Quando Alfredo sostiene che "un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla", mi fa capire che - secondo lui - studiata l'armonia, possiamo tutti scrivere la V di Beetho. Ma così non è all'evidenza.

 

Non credo che Alfredo abbia voluto dire questo, io penso che stia dicendo la stessa cosa mia e che dici anche tu,che bisogna conoscere ovviamente "la grammatica" (vedi tecnica per un interprete) ma che ovviamente la differenza la fa la persona..che poi sia umana o divina..apriamo altre porte... :) ...

almeno io ho inteso che stiamo dicendo la stessa cosa..

quelli che credono che serva solo la grammatica beh...i risultati sono sotto gli occhi di tutti no?...

 

m

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