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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Dodecafonia nella musica di Angelo Gilardino


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A caso certamente no, ma dalla discussione che ho letto (senza capirci nulla: che brutta sensazione!) parrebbe che le note si mettano con il regolo!

Insomma, ma il cuore è di casa tra i compositori? lo è mai stato?

E' un dubbio che mi pongo tutte le volte che leggo una critica d'arte: bla bla bla, e mi chiedo: l'artista ha mai pensato veramente a tutte quelle regole che gli mettono in bocca? o forse l'arte è un dono di Dio che cala giù tra le cose terrene attraverso il cuore di un eletto?

Io preferisco credere al dono di Dio!

 

Te lo immagini un compositore che, alla domanda, rivoltagli in pubblico, di spiegare come scrive, si dichiara investito del dono di Dio? Nella legislazione italiana, esiste il reato di oltraggio al pudore, credo.

 

Quanto al cuore, il mio è orientato al contrario, cioè verso destra, e quindi vado soggetto a terribili angine ogni volta che mi si forma una bolla d'aria nello stomaco. Quindi, deglutisco con estrema cautela. E' tutto quello che so dirti del cuore, ma - confermo - nella composizione musicale il suo apporto è indispensabile, perché, se si fermasse, temo che il compositore sarebbe costretto a interrompere il suo lavoro, temporaneamente o definitivamente.

 

dralig

 

Ma come Maestro, lei non compone pensando al tramonto? :oops:

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A caso certamente no, ma dalla discussione che ho letto (senza capirci nulla: che brutta sensazione!) parrebbe che le note si mettano con il regolo!

Insomma, ma il cuore è di casa tra i compositori? lo è mai stato?

E' un dubbio che mi pongo tutte le volte che leggo una critica d'arte: bla bla bla, e mi chiedo: l'artista ha mai pensato veramente a tutte quelle regole che gli mettono in bocca? o forse l'arte è un dono di Dio che cala giù tra le cose terrene attraverso il cuore di un eletto?

Io preferisco credere al dono di Dio!

 

Te lo immagini un compositore che, alla domanda, rivoltagli in pubblico, di spiegare come scrive, si dichiara investito del dono di Dio? Nella legislazione italiana, esiste il reato di oltraggio al pudore, credo.

 

dralig

 

Va bene, forse è un po' troppo confessarlo (qualcuno potrebbe fraintendere), però non nascondiamolo.

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Da come parlate, sembrerebbe che la lingua abbia una dignità fine a se stessa, indipendemente dalle idee che serve a comunicare.

E' come se io mettessi insieme tante belle parole, magari forbite, legate insieme dalle piu' dotte regole grammaticali, senza voler comunicare alcunché o, peggio, accettandone a posteriori l'idea che ne promana.

Io penso che la genialità, dono divino, si faccia beffa del manierismo.

Può certamente essere oggetto di un distinto 3D, ma io non lo vedo del tutto alieno alla discussione di questo.

 

Ma tu in base a quale principio sei in grado di scrivere una frase?

 

E' un dono divino o lo studio della grammatica che ti permette di formulare una domanda sul forum?

 

Secondo te, se Leopardi avesse fatto il maniscalco, avrebbe scritto L'infinito?

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intingere il pennino nell'aorta.

 

Devo dire che questa volta abbiamo superato noi stessi, questo è un gran bel OT. Siamo ad un livello di comicità unico! :mrgreen: Superi anche il video della composizione di Cage in tv postato qualche giorno fa..

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intingere il pennino nell'aorta.

 

:)

 

Bè, forse questa è l'unica risposta possibile :roll:

Nel mio lavoro, a volte, mi pongono domande che mi fanno capire che la risposta è impossibile, o inutile, perché non si parla la stessa lingua.

Ci provo: io quando scrivo, prima formulo una idea e poi cerco di esprimerla, non il contrario. Quando vengo letto, spero di essere studiato per l'idea che intendo comunicare e non per la regola grammaticale che mi ha consentito di materializzare l'idea.

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Bè, forse questa è l'unica risposta possibile :roll:

Nel mio lavoro, a volte, mi pongono domande che mi fanno capire che la risposta è impossibile, o inutile, perché non si parla la stessa lingua.

Ci provo: io quando scrivo, prima formulo una idea e poi cerco di esprimerla, non il contrario. Quando vengo letto, spero di essere studiato per l'idea che intendo comunicare e non per la regola grammaticale che mi ha consentito di materializzare l'idea.

 

appunto, senza regola grammaticale non avresti potuto formulare l'idea.

perchè nello scrivere musica dovrebbe essere diverso?

 

le regole ci sono, spetta al compositore decidere come e se usarle, smontarle, rimontarle, per dire ciò che vuole dire...cioè, per forgiare il proprio stile.

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Bè, forse questa è l'unica risposta possibile :roll:

Nel mio lavoro, a volte, mi pongono domande che mi fanno capire che la risposta è impossibile, o inutile, perché non si parla la stessa lingua.

Ci provo: io quando scrivo, prima formulo una idea e poi cerco di esprimerla, non il contrario. Quando vengo letto, spero di essere studiato per l'idea che intendo comunicare e non per la regola grammaticale che mi ha consentito di materializzare l'idea.

 

appunto, senza regola grammaticale non avresti potuto formulare l'idea.

perchè nello scrivere musica dovrebbe essere diverso?

 

le regole ci sono, spetta al compositore decidere come e se usarle, smontarle, rimontarle, per dire ciò che vuole dire...cioè, per forgiare il proprio stile.

 

No, Alfredo, la regola grammaticale non "formula" l'idea, ma la "comunica"; l'idea deve esserci già prima!

Quando, poi, l'idea è una emozione, evidentemente, riposa nel cuore.

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Interessante...ma a me ricorda lo stesso problema che ha un interprete ed un esecutore. Mi spiego. Non serve forse ad un musicista una tecnica meccanica e una musicale fuse insieme per suonare uno strumento? altrimenti se ha "solo" tecnica sarà un ottimo lettore di note ma..senza quella "poesia" che distingue un interprete da un semplice esecutore..ci siamo capiti no?.. ora, un compositore deve possedere "almeno" due tecniche: (ma è pura illusione che siano solo due), una robusta preparazione sui linguaggi compositivi sia dal punto di vista storico che artigianale e da cui dovrà trarre, dopo una "serie" infinita di esercizi (chiamasi così tutte quelle pagine che non consideriamo opere o composizioni) e - una ricerca instancabile sulla capacità di forgiare un suo linguaggio personale compositivo...

che poi esso si chiami (o qualcuno vi veda) un sistema atonale-seriale-armonico e o altro....è solo una comodità per noi esseri umani per poterlo approcciare e cercare di sondare i profondi abissi che contiene..ovvio se parliamo di compositori..altrimenti..è pura grammatica, ma quella la facciamo nei corsi di armonia e contrappunto...o sbaglio?

 

m

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No, Alfredo, la regola grammaticale non "formula" l'idea, ma la "comunica"; l'idea deve esserci già prima!

Quando, poi, l'idea è una emozione, evidentemente, riposa nel cuore.

 

ok.

fammi il nome di un compositore che non esprime le proprie idee attraverso la grammatica della musica.

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