Sembra una barzelletta: i chitarristi si lamentano di non disporre di letteratura romantica ma al contempo snobbano quel pochi preziosi gioielli che hanno a disposizione.
Credo che le composizioni di ampio respiro di Coste paghino un po' lo scotto dell'incapacità di lettura analitica che ancora morde il freno al parco macchine delle sei corde.
La scrittura di Coste è in fondo molto particolare perchè si presenta come una specie di sunto fra la polifonia quasi austera di Sor, e non dimentichiamo che Coste ne fu allievo, e la cifra salottiera che da musicista calato nel milieu culturale del suo tempo quale Coste era, pervade buona parte della sua produzione.
E' un compositore raffinato e attento alla forma, che risulta sempre costruita con attenzione e ben equlibrata.