La capacità di portare a compimento un'idea è ciò che determina la qualità di un compositore.
Direi che per il compositore il punto saliente non è affatto quello di avere delle idee, di averne molte (meglio fare altro...che ne so...il calzolaio), ma al contrario si tratta di acquisire la capacità di arginarle il più possibile, di sceglierne una e di portarla avanti strizzandola da tutti i pori fino all'esaurimento.
Beh, allora non andrei alla ricerca di motivazioni esoteriche: suonare jazz o rock ti plasma armonicamente ( anche se nel rock l'armonia è spesso basilare).
Certo, l'armonia classica è strutturata secondo principi completamente differenti e più sottili ma praticare la musica non-classica è un ottimo viatico per percepire l'armonia aldilà delle regole accademiche.
Vorrei stilare una lista dei migliori lavori cameristici di Giuliani...vediamo... la Serenata op.19 il Gran quintetto op.65 il Duo concertante op.25 il Gran due concertante op. 85 poi? sarebbe il caso che qualcuno si prendesse l'onere (e l'onore) di registrare un cd, magari doppio o triplo, per fare un po' di luce sul repertorio cameristico di Giuliani che è veramente notevole. Spero che nessuno se la prenda a male se affermo che è qualitativamente superiore alla produzione per chitarra sola.
credo che parte della risposta abbia anche a che fare con la prassi esecutiva dell'epoca.
ho un cd di musiche per tiorba di de Visèe (molto bello) dal quale si capisce che la natura dello strumento, aldilà dei bassi eccetera, è congeniale a questo tipo di complessità ritmica.
che cd è?
http://fonoteca.cm-lisboa.pt/cgi-bin/info3.pl?8648&CD&1
mi sembra sia fuori catalogo...se ti piace...
credo che parte della risposta abbia anche a che fare con la prassi esecutiva dell'epoca.
ho un cd di musiche per tiorba di de Visèe (molto bello) dal quale si capisce che la natura dello strumento, aldilà dei bassi eccetera, è congeniale a questo tipo di complessità ritmica.
Se porti una composizione di Weiss sorge il "problema" dei bassi e trattandosi di contrappunto, teoricamente, non te potresti cavare alzando di un ottava il basso che sulla chitarra non c'è.
Ma non so come vengano prese queste cose in sede di esame, forse si chiude un occhio, anzi un orecchio.
Si, la precedente, secondo me, è una delle sfide più intransigenti della storia della musica ai sensi dell'uditorio.
E' come se, data una materia grezza, l'artefice della forma si sia limitato a chiarificare il senso ultimo del divenire, pur sapendo che avrebbe potuto aggiungere altro ancora travalicando lo stile dell'epoca...cosa che risulta evidente a chi possieda un poco di apertura mentale.
Ma in questi casi è la voce di Dio a parlare attraverso l'uomo.
Purtroppo mi viene da pensare che sia stata sottovalutata perchè era una chitarrista con la gonna, nonchè troppo troppo oltre rispetto alla cricca dei chitarristi che si fece un nome internazionale in quegli anni.
Non ho una conoscenza specifica su Ida Presti, non ho mai sentito nulla prima di oggi (eccetto i duetti con Lagoya).
Su youtube ci sono alcune registrazioni che penso facciano parte di una sorta di documentario...ascolta la Serenata di Malats, è impressionante.
Non so se siano stati fatti dei cd andando a scovare vecchie registrazioni, vedrò di indagare, questa signora possedeva uno stile trascendentale!
http://www.youtube.com/results?search_query=starobin&search=
E' la prima volta che vedo un chitarrista di questo calibro suonare con una chitarra a tracolla...e devo dire che mi piacciono gli interpreti che suonano ad ochhi chiusi...
Buon ascolto.