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Angelo Gilardino

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Risposte pubblicato da Angelo Gilardino

  1.  

     

    Ludovico van è, secondo me, una delle menti più geniali della musica, e nella forma variazione rimane insuperato.

     

    Hai visto che cosa è riuscito a fare? Invece di ripartire, con ogni variazione, dal tema dell'Arietta, incomincia dalla prima variazione un processo continuo di espansione circolare, in cui ogni variazione amplia la precedente: è un organismo in crescita vitale, e da un certo punto in poi diventa pura energia sonora, senza alcun contatto con la materia terrena del tema...Pazzesco!

     

    dralig

     

    Thomas Mann, in "Doctor Faustus", spiega come e perché, secondo lui, dopo quelle Variazioni non aggiunse altro alla Sonata. che fu, nona caso, l'ultima.

     

    Ma non dimentichiamo la precedente...

  2.  

    mi chiedo

    ma i chitarristi sanno che i compositori scrivono, non dico per vivere, almeno per sopravvivere e che è di quello che vorrebbero campare come loro campano suonando (e insegnando)?

     

     

    I chitarristi sono dispostissimi a svenarsi per comprare una chitarra che, per essere stata adottata da un divo dei festival, diventa uno status symbol (non importa se è possibile comperare chitarre migliori a un quinto del prezzo richiesto dal liutaio divenuto famoso), ; spendono cifre considerevoli per comprare corde, che poi gettano nella spazzatura quando basterebbe lavarle (la categoria sembra aborrire il sapone); pagano cifre incredibili per lezioni private; si fregiano nei loro curricula del prestigio loro derivante dal fatto che numerosi pezzi per chitarra sono stati dedicati a loro, ma l'idea che un compositore possa farsi pagare per scrivere un pezzo sembra loro abominevole e scandalosa.

     

    dralig

  3. Il video è tratto dal dvd "my life in music" e - se non erro, vado a memoria - l'intento di Bream era proprio quello di far sentire lo strumento al Maestro, sperando poi potesse scrivergli qualcosa.

     

    Stravinskij scriveva su commissione, era arcinoto. Bastava pagarlo.

     

    dralig

  4. Una domanda....ma con chi aveva studiato Ida Presti?

     

    Era stata allieva-vittima del padre, fisarmonicista dilettante che, assistendo al debutto parigino di Segovia nel 1924, decise di fare di sua figlia appena nata la più grande chitarrista del secolo. E ci riuscì. Pare - ma non è certo - che abbia avuto lezioni anche da Mario Maccaferri, chitarrista-liutaio allievo di Mozzani, che poi avrebbe fatto fortuna negli USA come designer di chitarra jazz ed elettriche.

     

    Sostanzialmente, la Presti fu autodidatta. Aveva dodici anni quando il padre-padrone la portò a Segovia per un'audizione. Segovia rispose che non aveva nulla da insegnarle e raccomandò al genitore di tenere la fanciulla alla larga dai chitarristi. Ma il Martignon (così si chiamava il padre, Presti era il nome della madre, che la ragazza adottò come nome d'arte) morì di lì a poco.

     

    Nel maggio del 1951, a Modena, la Presti diede un concerto per un'associazione chitarristica locale. In prima fila, capitato lì per sbaglio (credeva di essere entrato in un cinema), c'era un ragazzo di non ancora dieci anni, che rimase ipnotizzato dalla musica e dalla concertista al punto da non ricordare più - alla fine del concerto - dove dovesse andare (era in visita a Modena con il padre, che l'aveva lasciato andare al cinema da solo).

     

    In tempi recenti, l'ex ragazzo si è adoperato per la pubblicazione della biografia della grande chitarrista (scritta dalla figlia Elisabeth e da Anne Marilla) presso le Edizioni Bèrben. Ha pagato il suo debito.

     

    dralig

  5. Non ho una conoscenza specifica su Ida Presti, non ho mai sentito nulla prima di oggi (eccetto i duetti con Lagoya).

    Su youtube ci sono alcune registrazioni che penso facciano parte di una sorta di documentario...ascolta la Serenata di Malats, è impressionante.

    Non so se siano stati fatti dei cd andando a scovare vecchie registrazioni, vedrò di indagare, questa signora possedeva uno stile trascendentale!

     

    Le registrazioni alle quali ti riferisci, compresa la Serenata di Malats e il primo movimento della Sonatina di Moreno-Torroba, furono effettuate quando Ida Presti aveva poco più di tredici anni.

     

    dralig

  6. E' un piacere poter ascoltare più chitarre che suonano insieme con cognizione di causa.

    Quando poi le chitarre non fanno pensare ad altro, ma ieraticamente ti rendono partecipe della loro natura, il piacere diventa qualcosa di profondo.

     

    Complimenti a tutti.

     

    E' un'esperienza compositiva attraente ma limitata. Dopo il quarto lavoro "multichitarristico", mi sono reso conto del fatto che in quel lago non c'erano più pesci, e ho virato verso altri lidi.

     

    dralig

  7. Ma è la registrazione di Brescia sì o no, Francesco, sciogli questo dubbio per favore...? Il teatro, l'esecuzione, il pubblico mi sembrano quelli, ma non sono sicuro. Grazie

     

    Dev'esserci stato di mezzo un montaggio, perché il video inizia con l'uscita dei componenti il gruppo (magri) e di Diodovich (lasciamo perdere), salutati dall'applauso del pubblico. Ma questo non può essere avvenuto prima del terzo movimento del concerto.

     

    dralig

  8. uff

    finalmente un po di buona musica...

    ci voleva

    sprint per la mattinata

    e che colori l'autunno

    complimenti a tutti

    il composer l'interprete, l'orchestra e

    la regia video!!!:lol:

     

    ps

    a quando il dvd?

     

    ps del ps

    quando è stato scritto questo concerto?

     

    Tredici anni fa. Eseguito in prima da Biscaldi con l'orchestra "Benvenuto Terzi" di Bergamo (dir. Pier Luigi Capelli) e poi da Attademo, Tampalini,

    Sabbadin, Diodovich, e vari altri caballeros stranieri, con i rispettivi gruppi e direttori.

     

    Si noti che Diodovich suona a memoria. Pazzo furioso.

     

    dralig

     

     

     

     

     

     

    dralig

  9. Sapete se qualcuno ha inciso questo concerto per chitarra e orchestra? Mi piacerebbe ascoltarlo...

     

    Sì, Mario Gangi nel 1958.

    Registrazione scomparsa dalla circolazione.

    Ne esiste anche una versione radiofonica RAI che ogni tanto andava in onda, diretta dallo stesso Porrino.

     

    Ritengo di non infrangere nessun segreto anticipando che avremo presto una nuova registrazione del "Concerto dell'Argentarola" grazie a Cristiano Porqueddu, che inciderà il lavoro del compositore suo conterraneo insieme a un altro concerto, non di autore sardo, ma ispirato a un luogo della Sardegna..."Concerto di Olliena".

     

    dralig

  10. Cari Amici,

    Sono lieto di annunciarvi l'uscita della nuova edizione dei Cinq Préludes di Heitor Villa-Lobos per l'editore Max Eschig (BMG Pubblications)

    Il numero di catalogo è DF 15722.

     

    La diteggiatura è stata interamente ricostruita sulla base degli appunti trovati nei manoscritti dell'autore.

     

    Il volume contiene un'ampia prefazione in tre lingue: Italiano, Francese e Inglese.

     

    Vi è pure un'appendice che illustra tutte le differenze fra le varie fonti manoscritte.

     

    E bravo Frédéric!

     

    dralig

  11. L'aria della Bachiana No.5 la si trova eseguita anche da flauto e chitarra oppure violino e chitarra anche se non rende come voce e chitarra. Io ho un problema: devo eseguire questo brano con una flautista ma lei si rifiuta di suonare la parte centrale perchè "fa sempre la stessa nota"... :cry: :cry: :cry: A quanto pare la trova una cosa stupida per una flautista fare quegli ottavi, giustificati invece se cantati.. Gli ho spiegato più volte che è una parte melodica, che ha una sua funzione ecc ecc.. ma niente. Perchè? Come risolvo la questione? sopprimo la flautista? elimino la parte centrale?

     

    Effettivamente, c'è un problema di stupidità, ma non risiede nel pezzo.

     

    dralig

  12.  

     

    Cosa ne pensate? A me è piaciuta molto, sia per la bella voce del soprano, sia per la suggestione del brano (che è stato utilizzato anche come sottofondo musicale in diversi film).

    Villa Lobos pensò le Bachiane così, per voce e chitarra?

     

    Butterfly

     

    No, le "Bachianas Brasileiras" sono scritte per diversi organici (dal duo di flauto e fagotto fino alla grande orchestra), ma nessuna è originale per voce e chitarra. L'"Aria" cantata in questo video è tratta dalla "Bachianas Brasileiras n. 5", originale per soprano e otto violoncelli, e venne trascritta per voce e chitarra dallo stesso autore, per la cantante-chitarrista brasiliana Olga Coelho, che fu compagna di Andrés Segovia per alcuni anni.

     

    In realtà, non era nemmeno interamente originale per l'organico voce-violoncelli. Per questa formazione fu scritto originariamente soltanto il recitativo centrale, mentre la sezione principale, prima vocalizzata e poi da cantare a bocca chiusa, fu scritta prima per violino e orchestra, e poi utilizzata per la Bachianas n. 5.

     

     

     

     

    Si può eccellere in entrambe le discipline, canto e chitarra?

     

     

    Si, certo, anche se, per l'emissione della voce, la postura da chitarrista non è l'ideale. Cantare accompagnando se stessi con la chitarra è una pratica antica. Lo faceva già Legnani, e non era certo il primo.

     

    E' incredibile come riesca a cantare l'acuto finale praticamente a bocca chiusa.

     

     

    Va cantato a bocca chiusa, così prescrive l'autore. Siccome adoperava un suo vecchio pezzo strumentale, non sarebbe stato facile forzare un testo poetico sulla linea melodica, e così prescrisse il vocalizzo sulla "a" nella prima esposizione e il canto a bocca chiusa nella seconda.

     

    La cantante del video deve perfezionare l'intonazione.

     

    dralig

  13. Sto studiando la Cavatina e Danza pomposa di alexandre Tansman volevo sapere se oltre all'edizione della schoot sono state publicate altre versioni, ascoltando alcune incisioni recenti tra le quali F Zigante infatti ho notato molte differenze rispetto all'edizione sopra citata. Qualcuno Potrebbe darmi dei chiarimenti?, se qualcuno ne è a conoscenza sarei interessato anche a qualsiasi informazione utile riguardante l'autore e la composizione stessa dal momento che ha parte brevi biografie e le informazioni contenute nel cd di Frederick non sono riuscito a trovare altro.

    Ringrazio anticipatamente Giampaolo Carrazza

     

    Non esistono altre edizioni. Tuttavia, Zigante lavora sui manoscritti di Tansman, e quindi le sue esecuzioni sono basate sul testo originale, e non sulla versione di Segovia (pubblicata da Schott).

     

    Originariamente, la Cavatina fu scritta un tono sotto. Fu Segovia (saggiamente) a trasportarla, e Tansman accettò tale modifica.

     

    Nel volume "Alexandre Tansman - Posthumous Works for Guitar" pubblicato dalle Edizioni Bèrben nella collana "The Andrés Segovia Archive" è pubblicato un saggio di Zigante di sicura utilità. Tale volume contiene inoltre la riproduzione in facsimile dei manoscritti originali, oltre a un testo pronto per la lettura e l'esecuzione (preparato da Angelo Gilardino e Luigi Biscaldi). Il confronto tra i manoscritti e l'edizione permette di comprendere a fondo il modo di scrivere per chitarra di Tansman.

     

    dralig

  14.  

    Grazie della spiegazione. Il suono del mandolino è molto bello e ricco di sfumature, non credo invece di aver mai ascoltato il suono di una mandola. Descritta così viene il desiderio di poter ascoltare presto questa composizione. Mi sembra di capire che le cose del cielo e dell'acqua ricorrano spesso nelle Sue opere, oltre che i riferimenti alla pittura.

    Il musicista destinatario della dedica è il docente che ha anche un sito web?

     

     

    Butterfly

     

    La mandola impiegata in questo quartetto è tenore, ossia è un mandolino più grande, accordato un'ottava sotto il mandolino. Nei quartetti classici, si usa invece la mandola contralto, accordata una quinta sotto il mandolino (come la viola rispetto al violino).

     

    Ugo Orlandi è il più famoso mandolinista italiano, docente al conservatorio di Padova, e suona di norma con i Solisti Veneti.

     

    dralig

  15. Che cosa sono per l'Autore i "castelli d'acqua"?

     

    Butterfly

     

    E' una composizione scritta per il cosiddetto "quartetto romantico". Viene così denominato il quartetto formato da due mandolini, mandola tenore e chitarra, mentre il quartetto a plettro classico è formato da due mandolini, mandola contralto, mandoloncello (senza chitarra).

     

    "Castello" è una costruzione, quindi il nome, adoperato come titolo di una composizione musicale, diviene metafora che rappresenta un lavoro fortemente strutturato, non "informale". Tuttavia, il suono particolare della formazione, e il modo con cui tale suono è stato trattato compositivamente, tendono a far percepire qualcosa di scorrevole, di fluido: qualcosa di cui l'acqua diventa metafora. E' quindi un titolo metaforico. "Le strutture ci sono, ma ho fatto in modo che non si percepissero", diceva Debussy a proposito de "La mer".

     

    Il secondo tempo del quartetto s'intitola "Notte stellata - Ricordo di Vincent".

     

    La composizione è dedicata all'esimio mandolinista Ugo Orlandi, a capo di diverse formazioni di strumenti a plettro, tra cui anche un quartetto romantico.

     

     

    dralig

  16.  

     

     

    Horowitz non ha mai inciso la fantasia di Balarikev?

     

    Non mi risulta. Se non lo fece, non fu certo perché temeva il pezzo...

     

    dralig

     

    http://web.telia.com/~u85420275/alphabetical.htm

     

    A quanto pare dovrebbe esistere una registrazione... In quel link c'è la discografia di Horowitz e alla lettera B ho trovato:

     

     

    "Balakirev, Mili

     

    Islamey - Oriental Fantasy (Edited by Horowitz)

     

    * January 23, 1950: Carnegie Hall, New York City, New York (Live) - Unreleased "

     

     

    Probabilmente c'è la registrazione ma non è stata pubblicata..

     

    Saluti.

     

    Grazie Akaros. La cercherò. Edited by Horowitz vuol dire che il demonio non si è accontentato di suonarla com'è, e che ci ha aggiunto altre diavolerie, come fece con i "Quadri di un'esposizione".

     

    dralig

  17. Però qui si stava parlando di semplice difficoltà meccanica, è chiaro che il pianismo di Balakirev e di Ligeti è diverso.

     

    Caro Vladimir, non funziona così. Poiché i movimenti fanno parte di una catena di causa-effetto alla fine della quale sta il suono, il nostro cervello apprende i movimenti, e dopo averli appresi li comanda e li controlla, inglobando nella stessa nozione e nello stesso impulso tutta la catena, non solo il movimento fisico. E' per questo che non si può fare un paragone tra movimenti applicati a "catene" differenti: non esiste un esecutore "neutrale" che scompone la sequenza in segmenti, e separa la causa dall'effetto.

     

    dralig

  18. Il mio amico, pianista diplomato, ritiene questa trascrizione di Cziffra più difficile di Islamey.

    Islamey è ancora sotto agli studi di Ligeti.

     

    Ecco, io istituirei paragoni limitati di difficoltà tra musiche appartenenti alla stessa estetica e cultura strumentale. Ha senso comparare le difficoltà della musica pianistica di Mozart con quelle della musica di Chopin? Secondo me, no. Quindi, un paragone tra una trascrizione da Kachaturian e la Fantasia di Balarirev, pur in presenza di una sfasatura temporale, regge, perché c'è in comune qualcosa, pianisticamente parlando. Un paragone tra la musica di Balakirev e gli studi di Ligeti non sta in piedi.

     

    dralig

  19. http://www.youtube.com/watch?v=S4EtGBekr8g

     

    Che bestia!

    Un mio amico pianista mi ha detto che si riesce a suonare a fatica una delle due parti con entrambe le mani...

     

    Khachaturian, come Ravel, è diventato famoso con un pezzo che si era pentito di aver scritto.

     

    Il pezzo più terribile per un pianista è la fantasia "Islamey" di Mili Balarikev. Esecuzioni famose: Claudio Arrau, Julius Katchen, John Ogdon, Andrej Gavrilow (quest'ultimo al confine della follia).

     

    dralig

  20. Com'è questo lavoro di Denisov?

     

    Shostackovich nutriva grande ammirazione per questo compositore, che aimè, non conosco affatto.

     

    E' un lavoro di qualità - non poteva non esserlo, data la statura del compositore - ma un po' problematico: nelle sezioni a scrittura uniforme (p. es. una trama di arpeggi) passa da momenti scorrevoli e sonori a momenti aridi e difficoltosi, mentre la musica in astratto richiede la stessa sonorità. Benissimo sulla carta, molto meno nell'arena.

     

    dralig

     

    Capito.

    Ne esiste una registrazione?

     

    Ho visto che scrisse anche un concerto x chitarra e orchestra.

     

    E una Sonata per flauto e chitarra.

     

    dralig

  21. Com'è questo lavoro di Denisov?

     

    Shostackovich nutriva grande ammirazione per questo compositore, che aimè, non conosco affatto.

     

    E' un lavoro di qualità - non poteva non esserlo, data la statura del compositore - ma un po' problematico: nelle sezioni a scrittura uniforme (p. es. una trama di arpeggi) passa da momenti scorrevoli e sonori a momenti aridi e difficoltosi, mentre la musica in astratto richiede la stessa sonorità. Benissimo sulla carta, molto meno nell'arena.

     

    dralig

  22. Preferisce Brahms Wagner o Litz ??

     

    Dal momento che possiamo ascoltare (e leggere) le opere di tutti e tre, non siamo obbligati all'esercizio della preferenza. E' meglio non preferire nessun autore, e ascoltarli tutti.

     

    dralig

     

    eheheheh mi aspettavo proprio questa risposta Maestro.

     

    magic guitar

     

    Evidentemente, perché è la stessa risposta che avrebbe dato anche Lei. Forse, potremmo aggiungere, a titolo di precisazione (e sorridendo) che la preferenza tra Brahms e Wagner può essere determinata dalla situazione ambientale: un salotto viennese arredato in stile biedermeier, con un bel Bosendorfer al centro, ideale per l'ascolto degli Intermezzi dell'ultimo, e un po' estenuato, Brahms, risulterebbe - come dire? - un po' strettino per Walkiria o Gotterdamerung (anche se il proprietario fosse disposto a mandarlo a fuoco).

     

    dralig

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