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Angelo Gilardino

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Risposte pubblicato da Angelo Gilardino

  1. Quali sono state le grandi Dame Della Chitarra a parte la Presti?

     

    Mi piace ricordare le grandi artiste della chitarra non più viventi, cioè le figure storiche, senza pretesa di completezza e limitandomi ai nomi più importanti: innanzitutto Emilia Giuliani Guglielmi (Vienna, 1813 - ivi, ?), figlia del grande Mauro, chitarrista e compositrice; e poi Sydney Pratten (Catharina Josepha Pratten) nata nel 1821 a Mulheim in Germania, morta nel 1895 a Londra, dove visse), chitarrista virtuosa, compositrice e didatta (suonò a Londra in un concerto al quale prese parte anche Giulio Regondi) e, meno brillante, la di lei sorella minore Julia Pratten. Figure femminili di chitarriste delle quali non sappiamo molto emergono anche dalle dediche delle composizioni di grandi autori quali Sor (per esempio, Athenais Paulian, ma è solo uno dei molti nomi). Poi. dobbiamo ricordare le figure storiche delle grandi allieve di Francisco Tarrega: Josefina Robledo - concertista insigne che rinunciò alla carriera per il matrimonio -, Pepita Roca e l'italiana Maria Rita Brondi, autrice di un volume di storia della chitarra pubblicato dall'editrice Bocca di Torino. Figura di grande rilievo fu quella di Teresa De Rogatis maritata Feninger, pianista, chitarrista e compositrice - le cui opere rivelano un ingegno e una preparazione musicale assolutamente senza pari tra chitarristi; e, tra le grandi chitarriste del Novecento, si alzano le figure di Maria Luisa Anido, Luise Walker e Ida Presti, quest'ultima la più grande chitarrista che io abbia mai ascoltato di persona. Non dimenticherei Sara Stegani, la più brava allieva di Luigi Mozzani, e la di lui nipote, Carmen Tamburini Lenzi Mozzani, che ho conosciuto di persona nell'ormai lontano 1966 e che mi aveva predetto per filo e per segno quella che poi fu puntualmente la mia carriera artistica.

     

    dralig

  2. Vivir es muy peligroso

     

    http://www.voltairenet.org/article130273.html

     

    Questo? :oops:

     

     

    Bravissima! In effetti, Cristiano citava un detto ricorrente nel grandissimo libro di Guimaraes Rosa, il James Joyce brasiliano. Si tratta di una narrazione in prima persona fatta dal protagonista - un vecchio brigante ora a riposo - a un ascoltatore fuori campo, un giovane aristocratico del quale non si saprà mai nulla, che il narratore tratta come un allievo privilegiato. La frase "La vita è pericolosa" ricorre come leit-motiv da un capo all'altro del racconto. E indubbiamente, per gli eventi narrati, si può ben dire che il vecchio jagunco l'abbia scampata bella. Ma aveva una speciale protezione...un patto che lo rendeva infallibile con la mira (ogni colpo sparato, un nemico che ruzzolava a terra)...

     

    dralig

  3. per quanto riguarda Sor, Giuliani e Weiss?

     

    L'opera completa per chitarra di Fernando Sor è stata pubblicata dalla casa editrice britannica Tecla, con facsimile delle edizioni d'epoca. Si trova comunque - sempre in facsimile - anche gratuitamente su Internet al sito:

     

    http://fernandosor.free.fr/SorOpusAngl.html

     

     

    Lo stesso dicasi per l'opera omnia di Mauro Giuliani, ristampata da Tecla. Buona parte è disponibile gratuitamente nel fondo danese Rischel.

     

    Le opere di Weiss sono in gran parte ineseguibili sulla chitarra.

     

    dralig

     

    Come mai Maestro si ritiene buona parte della musica del compositore tedesco ineseguibile sulla chitarra?

     

    Non sono io a ritenerla ineseguibile. Lo è oggettivamente, data l'estensione e la tessitura dello strumento per il quale la musica fu scritta. Basta guardare l'intavolatura o una trascrizione in notazione mensurale non purgata. Quindi, per suonarla con la chitarra, bisogna metter mano alle forbici...

     

    dralig

     

    dralig

  4. A quanto pare, l'agiografia tarreghiana riversata da Pujol nel suo "ensayo biografico" nesseciterebbe di essere confutata una volta per tutte.

    Ma sarà mai possibile?...scripta manent...

     

    L'attribuzione indebita di composizioni non pertinenti troverà mai una sistemazione?

    Mi domando come sia stato possibile, ad esempio, inserire nei volumi della Bèrben famosi temi di Mendelsohn o di Sor spacciandoli per originali...

     

    Comunque più che cercare di rendere esaustivo il catologo delle sue opere, mi limiterei a fare chiarezza su quelle che sono le sue composizioni migliori con un occhio di riguardo ai preludi che secondo me stanno una spanna sopra al resto.

    Nella loro brevità sono efficaci ed immaginifici quanto basta, sia nella scrittura che nelle idee musicali.

    Peccato che abbiano meno successo di Recuerdos!

     

     

    Nel valutare le composizioni di Tarrega, un aspetto importante da tenere in considerazione è il giudizio dello stesso compositore, implicito nella sua scelta di pubblicare certe opere e non altre. La storia ci aiuta a comprendere: Tarrega non mancava di editori disposti a stampare la sua musica e, specialmente negli ultimi anni della sua vita, dopo la paralisi che l'aveva colpito, aveva un bisogno estremo di introiti per sostentarsi. Se, ciò nonostante, si limitò a pubblicare solo una parte di quello che aveva scritto, è chiaro che il resto non lo considerava pubblicabile.

     

    Bisognerebbe quindi distinguere tra la musica avvalorata dal compositore medesimo dai tentativi che, per quanto messi su carta, furono poi censurati con il fatto stesso di non pubblicarli.

     

    Quanto al comportamento di coloro che, morto Tarrega, diedero alle stampe come opera sua tutto quello che avevano trovato scritto di suo pugno, si può soltanto invocare un caritatevole no comment, estensibile, ancora più caritatevolmente, ai curatori delle edizioni moderne.

     

    dralig

  5. Scusi M° Gilardino, sa darmi un riferimento sul web di questa Soneto?

     

    Non credo che abbia un sito. Il negozio si chiama Casa de la Guitarra, sta a Madrid, vicino al teatro dell'opera, ed è di proprietà di Melchor Rodriguez, chitarrista. La casa editrice è lo stesso negozio. Saprei trovarlo (ci ho tenuto un seminario, anni fa), ma non ne ho l'indirizzo. Sulle edizioni, è scritto:

     

    Soneto, Ediciones Musicales, Apartado de Correo n. 352, Fax y Tel (91)4675391, Madrid.

     

    dralig

     

    Ho trovato anche l'indirizzo: Calle Espejo, 15, 28013 Madrid. Nella piazza del teatro dell'opera, guardando il teatro, è una viuzza a sinistra, che si arrampica. Nelle vicinanze, c'era una taverna dove facevano il pollo asado, una meraviglia. Melchor fu allievo di Salvador Garcia, il leggendario Panche Verda, allievo di Tarrega non incluso nel novero degli allievi ufficiali da Pujol. Era il migliore di tutti. Melchor racconta come e perché non fece carriera. Cose dell'altro mondo...

     

     

     

    dralig

  6. Scusi M° Gilardino, sa darmi un riferimento sul web di questa Soneto?

     

    Non credo che abbia un sito. Il negozio si chiama Casa de la Guitarra, sta a Madrid, vicino al teatro dell'opera, ed è di proprietà di Melchor Rodriguez, chitarrista. La casa editrice è lo stesso negozio. Saprei trovarlo (ci ho tenuto un seminario, anni fa), ma non ne ho l'indirizzo. Sulle edizioni, è scritto:

     

    Soneto, Ediciones Musicales, Apartado de Correo n. 352, Fax y Tel (91)4675391, Madrid.

     

    dralig

  7. Che bel ladruncolo 'sto Tarrega... Allora non c'era la SIAE....

     

    La SIAE non tutela dai furti. Se chiamata in causa, si limita a certificare che in data....unacerta composizione, intitolata......è stata depositata da.... E' ovvio che non possa fare di più. Chi deposita per primo un ms. non è necessariamente l'autore, può essere un ladro che ha rubato il ms. E' già successo...

     

    dralig

  8. A proposito di opere di Tarrega,tempo fa su un altro forum (mi pare fosse artelinkando) leggevo qualcosa riguardo la "fantasia sui mitivi de la TRaviata" attribuita per anni a Tarrega e invece pare sia di Arcas.

    sapete darmi qualche delucidazione in merito?

    è stata comprovata la cosa ed esiste già un'edizione ?

     

    Dovrei inserirla in repertorio a breve per dei concerti e non aprei a questo punto se scrivere Tarrega o Arcas.

    grazie

    Giovanni

     

    Le opere per chitarra di Arcas sono state ristampate in facsmile dalle edizioni madrilene Soneto. Nel volume che le raccoglie, c'è anche la Fantasia sui motivi della Traviata che fu poi - con qualche modifica - adottata da Tarrega e che gli fu attribuita. Anche la Gran Jota è fondamentalmente un lavoro di Arcas poi ampliato da Tarrega (con un'introduzione sgraffignata a un altro autore, José Vinas).

     

    dralig

  9. per quanto riguarda Sor, Giuliani e Weiss?

     

    L'opera completa per chitarra di Fernando Sor è stata pubblicata dalla casa editrice britannica Tecla, con facsimile delle edizioni d'epoca. Si trova comunque - sempre in facsimile - anche gratuitamente su Internet al sito:

     

    http://fernandosor.free.fr/SorOpusAngl.html

     

     

    Lo stesso dicasi per l'opera omnia di Mauro Giuliani, ristampata da Tecla. Buona parte è disponibile gratuitamente nel fondo danese Rischel.

     

    Le opere di Weiss sono in gran parte ineseguibili sulla chitarra.

     

    dralig

  10. buongiorno a tutti,

    volevo sapere se è possibile trovare in commercio edizioni (possibilmente ben revisionate e complete!) che contengano tutte le opere dei compositori per chitarra. Io ero a conoscenza di un'edizione delle opere di Tarrega in quattro volumi della Berben revisionata da Gangi, ma non so se sia una revisione attendibile. Insomma mi affido a voi! Fiducioso in una vostra risposte, porgo cari saluti.

     

    Francesco

     

    L'edizione che Lei cita contiene parecchie composizioni attribuite a Tarrega da eredi irresponsabili, e i curatori del testo Bèrben, ignari, hanno accettato tali attribuzioni, anche quando si trattava di falsi macroscopici. Inoltre, anche le composizioni autentiche sono state riprodotte con interventi editoriali difformi dall'originale. Se Le interessa studiare a fondo l'opera di Tarrega, può farlo adoperando l'edizione Soneto - anche quella contiene opere apocrife, ma in numero inferiore rispetto all'edizione Bèrben - oppure l'edizione Tecla, basata sui manoscritti Leckie, che è la meno infesta.

     

    L'edizione Soneto ha il pregio di riprodurre in facsimile le edizioni pubblicate durante la vita di Tarrega: questa è sicuramente la fonte più vicina all'autore.

     

    dralig

  11. M°, io ho un altro Cd con Sue opere. Si tratta della registrazione del Poema d'Inverno per chitarra sola e duo di chitarre.

     

    Non ricordo i nomi degli interpreti così su due piedi.....

     

    Cordialmente

     

    Matteo

     

     

    Si tratta del Trio Citharoedia (Alberto Dellepiane, Davide Vicentini, Giorgio Vogliolo). Ottima formazione. Purtroppo dissoltasi, temo (mi piacerebbe essere in errore).

     

    dralig

  12.  

    A questo punto, farei un appello: se qualcuno possiede il paper in formato elettronico di BM... ben venga :D

     

    I pezzi di Burle Marx sono inediti, e temo che tali resteranno. Ne era prevista la pubblicazione da parte dell'editore americano Mel Bay, per iniziativa del chitarrista Peter Segal, che era in contatto con la figlia del compositore. Purtroppo, Peter Segal è mancato prematuramente, e non mi risulta che il suo progetto sia stato ripreso da altri. Anzi, in uno degli ultimi contatti che ebbi via posta elettronica con Segal (non sapevo che fosse gravemente ammalato, e nulla nel suo comportamento epistolare lo lasciava intendere), mi disse che anche i contatti con la figlia del compositore si erano interrotti, senza apparente motivo. Per sbloccare la situazione, ci vorrebbe un'iniziativa energica, e io francamente non me ne sento investito. Ho provato anche a lanciare una piccola inchiesta nel forum dei chitarristi brasiliani (viola erudito), ma l'esito è stato agghiacciante: due o tre risposte, e nemmeno troppo entusiaste...

     

    dralig

  13.  

    Semmai, grazie a te, M°, per i tuoi insegnamenti.

    Cmq, penso, che di influenza, stando così le cose, si possa correttamente continuare a parlare, in quanto i modelli di fusione tra tradizione popolare e musica colta sono, a mio sommesso avviso, una "influenza" di non poco momento.

    Evidentemente, non posso approfondire il mio ragionamento, perché -ahimé - non conosco né W.B.Marx né F.Mignone; ma, penso, che lo studio di questi due autori, in quanto diversamente influenzati da HVL, potrà risultare molto interessante... non appena troverò le loro composizioni!

     

    Gli Studi di Mignone sono pubblicati da Columbia, le Valsas da Irmaos Vitale. I pezzi di Burle Marx sono inediti, e temo che tali rimarranno.

     

    dralig

  14.  

    Il brano comunque è meraviglioso e sono riuscito a reperire solo una registrazione di Marco de Santi con Wojung Kim (soprano). Qualcuno è al corrente di altre registrazioni? (vorrei sentire un ulteriore "parere sonoro").

     

    L'incisione che menzioni è musicalmente a posto, ma il testo poetico e la tessitura musicale reclamano perentoriamente una voce maschile.

     

     

    La mia enorme difficoltà in questo pezzo è di riuscire a farmi sentire, al di là dei problemi tecnici certamente risolvibili, in confronto al baritono con cui la sto studiando. In certi casi la sua voce esplode letteralmente seppellendomi nonostante mi distrugga le unghie per cavare più suono possibile (penalizzandone un po' la qualità)...

     

    Bisognerà spiegare al baritono in questione che non è in scena a cantare "Cortigiani, vil razza dannata", ma un lied. Fagli ascoltare qualche registrazione di Dietrich Fischer Dieskau, magari capirà.

     

    dralig

  15. Mi riferivo a questa frase, che compare in nota, e riporto tra virgolette: "Burle Marx fu araldo della musica di Villa-Lobos e scrisse anche alcune composizioni per chitarra dedicate a Segovia e chiaramente influenzate dalle opere chitarristiche villalobosiane".

    Grazie, M°, per il chiarimento e, soprattutto, per la indicazione del compositore Francisco Mignone, che ora andrò a studiare!

     

    La ringrazio per avermi dato la possibilità di ritornare su una mia proposizione, formulata in modo impreciso, e di correggerla: Burle Marx fu influenzato da HVL nel senso in cui trovò nelle opere di quest'ultimo dei modelli efficacissimi di fusione tra la tradizione popolare e la creazione personale: infatti, anche BM tentò, come HVL, la strada del nazionalismo colto, europeizzante, evitando il popolarismo a buon mercato (che imperversa invece nell'opprimente pletora di musica per chitarra). Però, a mio modo di vedere, a BM il tentativo non riuscì appieno: capì, grazie a HVL, dove doveva andare, ma non percorse molta strada.

     

    dralig

  16. Leggendo il saggio di Gilardino su H. Villa-Lobos, ho appreso che Walter Burle Marx è stato anche un compositore influenzato dalle opere chitarristiche villalobosiane.

    Vorrei sapere: se si tratta di opere per chitarra e quali; se esistono altri compositori per chitarra "villalobosiani"?

     

    Non credo di aver scritto che i pezzi per chitarra di Burle Marx sono influenzati da quelli di HVL - se l'avessi fatto, sarebbe in seguito a una distrazione e dovrei correggermi. Burle Marx, che risiedeva negli Stati Uniti quando la musica di HVL vi era ignota, si adoperò molto per farla conoscere, nel suo ruolo di direttore d'orchestra. Egli infatti era soprattutto un interprete. Scrisse alcuni pezzi per Segovia, che però hanno poco di simile a quelli di HVL, sono più complicati e assai meno felici, sia nella concezione musicale che nella scrittura chitarristica. Il compositore più affine a HVL - pur nella sua ben diversa personalità - è un altro brasiliano, Francisco Mignone, autore di una serie di dodici Studi, di una serie di 12 Valsas e di un concerto per chitarra e orchestra.

     

    dralig

  17. Non conosco la "Ballata dell'esilio", quindi non sono in grado di dare una risposta circostanziata ai suoi quesiti.

    Eventualmente provi a chiedere al Maestro Gilardino che di MCT è un profondo esegeta.

     

    In generale le posso dire che nelle versioni non revisionate dei lavori MCT sono necessari dei piccoli accorgimenti per poter suonare alcuni passaggi: è chiaro che una figura ritmica non è modificabile; può intervenire sui suoni che formano l'accordo, a volte è sufficiente spostare una delle parti interne, a volte è necessario cassarne una.

    A quanto ne so, MCT, come tutti i compositori molto eruditi, teneva molto alla linea del basso e anche nelle revisioni affidate a Segovia si preoccupava che venisse alterato il meno possibile.

     

    Nella parte di chitarra della "Ballata dall'esilio" è sufficiente abbassare il re di un'ottava e tutto va a pasto, senza sacrificare nulla (del resto. è un accompagnamento molto discreto e, in certi punti, volutamente scarno).

     

     

    Neanche io sono convinto che Russel e Barrueco non conoscano MCT, anzi.

     

    Che possano non amarlo come compositore è possibile ma, come lei scrive, vista la qualità e la quantità (io direi l'identificazione del pensiero musicale di MCT con la chitarra) delle opere dedicate a questo strumento, trovo assurdo che lo rifuggano.

     

    Saluti.

     

    Il fatto che i concertisti scelgano certi autori e ne evitino altri può avere infinite spiegazioni, e soltanto alcune contengono riserve critiche. I concertisti-divi, in particolare, che servono un pubblico relativamente vasto, non esplorano il repertorio, e si rivolgono a pagine adatte alle loro esigenze di comunicazione o, più semplicemente, commerciali. Nulla da obiettare. Ciascuno fa il suo mestiere: tra i compositori che mirano alla sostanza e sviluppano una ricerca approfondita e altamente personale e i divi della ribalta non esiste dialogo, non hanno niente da dirsi.

     

    dralig

  18. Non conosco la "Ballata dell'esilio", quindi non sono in grado di dare una risposta circostanziata ai suoi quesiti.

    Eventualmente provi a chiedere al Maestro Gilardino che di MCT è un profondo esegeta.

     

    In generale le posso dire che nelle versioni non revisionate dei lavori MCT sono necessari dei piccoli accorgimenti per poter suonare alcuni passaggi: è chiaro che una figura ritmica non è modificabile; può intervenire sui suoni che formano l'accordo, a volte è sufficiente spostare una delle parti interne, a volte è necessario cassarne una.

    A quanto ne so, MCT, come tutti i compositori molto eruditi, teneva molto alla linea del basso e anche nelle revisioni affidate a Segovia si preoccupava che venisse alterato il meno possibile.

     

    Nella parte di chitarra della "Ballata dall'esilio" è sufficiente abbassare il re di un'ottava e tutto va a pasto, senza sacrificare nulla (del resto. è un accompagnamento molto discreto e, in certi punti, volutamente scarno).

     

     

    Neanche io sono convinto che Russel e Barrueco non conoscano MCT, anzi.

     

    Che possano non amarlo come compositore è possibile ma, come lei scrive, vista la qualità e la quantità (io direi l'identificazione del pensiero musicale di MCT con la chitarra) delle opere dedicate a questo strumento, trovo assurdo che lo rifuggano.

     

    Saluti.

     

    Il fatto che i concertisti scelgano certi autori e ne evitino altri può avere infinite spiegazioni, e soltanto alcune contengono riserve critiche. I concertisti-divi, in particolare, che servono un pubblico relativamente vasto, non esplorano il repertorio, e si rivolgono a pagine adatte alle loro esigenze di comunicazione o, più semplicemente, commerciali. Nulla da obiettare. Ciascuno fa il suo mestiere: tra i compositori che mirano alla sostanza e sviluppano una ricerca approfondita e altamente personale e i divi della ribalta non esiste dialogo, non hanno niente da dirsi.

     

    dralig

  19.  

    La manifestazione avrà luogo a Oliena il 10 Giugno prossimo con inizio alle ore 21.00, loc. "Tuones" (Monte Corrasi).

     

    I tuones vengono immancabilmente preceduti dai fulmines. E las guitarras possono in seguito a ciò ritrovarsi un poco tostadas. Per non parlare dei chitarristi che le imbracciano nella circostanza. Auguri fervidi.

     

    dralig

  20. per un giovane con talento, passione e titoli adeguati credo sia molto più semplice entrare ad Harvard che nelle istituzioni scolastiche italiane

     

    Un componente della mia famiglia, infatti, appena conseguita la laurea bocconiana con certi risultati, fu ammesso senza problemi all'Università di Harvard dove, ancor prima di conseguire il PH D - cioè il più alto titolo esistente - aveva già offerte di lavoro da varie università che lo "prenotavano". Due mesi dopo la laurea, era già in cattedra alla McGill di Montreal. In Italia, sarebbe riuscito a malapena a insegnare in un liceo, e forse avrebbe dovuto accontentarsi di una scuola media.

     

    dralig

  21.  

    Non è allo scopo di suscitare raccapriccio nei giovani chitarristi che leggono questi messaggi, ma credo che si debba dir loro la verità. La graduatoria del concorso 1991 non è ancora esaurita, viene scorsa parallelamente a una graduatoria di un successivo concorso riservato per titoli ed esami, e quando queste due graduatorie saranno state esaurite (nel giro di qualche anno), non ci saranno più nomine a tempo indeterminato - cioè posti di ruolo - ma solo nomine a tempo determinato, rinnovabili alla scadenza, da assegnare ai vincitori di un nuovo concorso. Questa bella novità non è stata introdotta dal governo Berlusconi, ma dal precedente governo di centro-sinistra, quello i cui esponenti oggi pontificano contro la precarietà dei posti di lavoro.

     

    dralig

     

    Gentile maestro, la prego di volere evitare questo genere di affermazioni anche se corrispondenti alla realtà. Potrebbero causare discussioni di stampo politico.

     

    Obbedisco, Giulio, non senza far notare che è impossibile anche soltanto esporre il contenuto di una riforma senza implicare un riferimento al legislatore che l'ha varata, cioè a un governo, espressione di una maggioranza politica. Politicamente, io sono suppergiù un babbuino, e non parteggio. Come docente, invece, ho sentito il bisogno di darmela a gambe dal conservatorio non appena è entrata in fase d'attuazione la riforma e, pur continuando a babbuineggiare (politicamente), ho dovuto rendermi conto della situazione e di chi l'aveva creata. Converrà che c'è da rimanere allibiti. Comunque, ha ragione, ho sconfinato.

     

    dralig

  22. D'altra parte i concorsi allora non si facevano - del resto se ne fece solo uno, dopo, e mi chiamarono pure in commissione, ma rifiutai elegantemente.

     

    Non è allo scopo di suscitare raccapriccio nei giovani chitarristi che leggono questi messaggi, ma credo che si debba dir loro la verità. La graduatoria del concorso 1991 non è ancora esaurita, viene scorsa parallelamente a una graduatoria di un successivo concorso riservato per titoli ed esami, e quando queste due graduatorie saranno state esaurite (nel giro di qualche anno), non ci saranno più nomine a tempo indeterminato - cioè posti di ruolo - ma solo nomine a tempo determinato, rinnovabili alla scadenza, da assegnare ai vincitori di un nuovo concorso. Questa bella novità non è stata introdotta dal governo Berlusconi, ma dal precedente governo di centro-sinistra, quello i cui esponenti oggi pontificano contro la precarietà dei posti di lavoro.

     

    dralig

  23. Questa premessa introduce il mio plauso calorosissimo ai giovani maestri che recentemente si sono cimentati nella registrazione discografica di miei lavori. So bene che non si tratta di imprese di poco conto, e che richiedono un impegno estremo!

    dralig

     

    E' un risultato strepitoso per un compositore vero? Voglio dire..... avere concertisti che suonano la propria musica in tutto il mondo registrano cd....

     

     

    Io evito di strepitare (alla mia età non starebbe bene), ma indubbiamente è molto bello ascoltare le proprie composizioni suonate da interpreti di alto lignaggio.

     

    dralig

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