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Angelo Gilardino

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Risposte pubblicato da Angelo Gilardino

  1.  

    Nessuna. Non ho idea di quelle attualmente in circolazione. A suo tempo lessi la versione di Segovia e, contro il volere di un insegnante ottuso, la corressi con l'aiuto della musica originale.

     

    La miglior trascrizione per chitarra del brano intitolato "Preludio" (da "Cantos de España op. 232) dal suo autore, Isaac Albéniz, e stupidamente reintitolato "Asturias" da un editore tedesco dopo la morte del compositore, è senz'ombra di dubbio quella di Stanley Yates, inclusa nella raccolta "Isaac Albéniz - 26 Pieces Arranged for Guitar", Edizioni Mel Bay. E' migliore per la più stretta aderenza al testo pianistico e per l'intelligentissima diteggiatura.

     

    L'idea di intitolare il pezzo "Asturias" fu sommamente stupida, perché si tratta di una Granadina, con un carattere marcatamente andaluso, del tutto privo di relazioni con la musica popolare asturiana. Sarebbe come intitolare "Milanese" una Tarantella.

     

    dralig

  2.  

    purtroppo non ho mai sentito ne il brano di Gilardino ne quello di Dalla Vecchia, sono in attesa degli spartiti per una prima lettura...

     

     

     

    http://concerto.musicmedia.it/

     

    La composizione "Triptico de las visiones" è stata registrata da Giulio Tampalini nel CD "Angelo Gilardino/Works for Guitar 2002-2004" pubblicata da Musicmedia Concerto e facilmente reperibile dal sito della casa discografica.

     

    dralig

  3. ciao a tutti,

    approccio per la seconda volta e in maniera più seria a questa intrigante pubblicazione della Bèrben, revisionata con onestà dal Maestro Gilardino.

    Ho una domanda per il Maestro o per chi ha già studiato il primo capriccio ed è a proposito delle quartine di sedicesimi che compaiono per la prima volta alla fine della declamazione del tema e poi caratterizzano altre sezioni del brano. Tali quartine sono unite a gruppi di nove o più note da una legatura di frase: tale legatura sottintende un unico legato tecnico?

     

    La legatura di frase in questione non implica necessariamente l'uso delle legature chitarristiche, le quali però possono essere adoperate, se il risultato permette di disegnare con chiarezza il profilo melodico. Si può anche ricorrere alla mescolanza tra note legate e note prese con la md. Personalmente, credo che sia efficace la legatura della ms sulle note nel registro grave, mentre sulle altre note credo sia efficace un attacco della md molto leggero.

     

    dralig

  4. però non capisco: se suonava la sua versione sicuramente MCT era consenziente! Sicuramente MCT avrà chiesto aiuto a Segovia non essendo lui un chitarrista!

     

    Appunto perché MCT non era chitarrista, doveva dipendere dai suggerimenti di Segovia, che era un grande chitarrista. Uno, non tutti i chitarristi del futuro, ciascuno dei quali, oggi, ha il diritto di suggerire a sé stesso - riguardo la musica di MCT - soluzioni diverse da quelle inventate da Segovia. MCT approvò la versione segoviana, certo, ma non ne vide altre, e non ebbe scelta. Approvò anche le mie versioni dei suoi "Caprichos de Goya", ma io mi guardai bene dal pubblicarle come testo unico e definitivo, le pubblicai insieme al testo originale: Lei preferisce leggere solo le mie alternative, o anche quello che MCT aveva in mente?

     

    dralig

  5. nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore.

     

    Francesco

     

    E' una questione dogmatica. In questi casi, il problema è a monte...

     

    EB

     

    Vorrei ricordare che, come ben risulta dai suoi scritti, Segovia era una persona molto intelligente e dotata di una sottile ironia. La spese efficacemente nei riguardi degli allievi di Tárrega quando, visitandoli nel loro santuario di Valencia - la tabaccheria di un certo Loscos - fu interrogato da padre Corell, l'assistente spirituale, nonché ardente ammiratore, di Tárrega. Alla fine delle domande, il giovane Segovia domandò al prestibero: "Padre, ho la sua assoluzione?.

     

    dralig

  6. Ha ragione Maestro, ho generalizzato troppo. Intendevo dire che nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore.

     

    Se la scelta di continuare a usare la versione segoviana è stata operata dopo un attento lavoro di comparazione delle fonti - cioè il manoscritto o l'edizione urtext e l'edizione revisionata da Segovia -, non c'è assolutamente nulla da obiettare.

     

    Chi invece seguita nell'adoperare la versione segoviana senza studiare attentamente le fonti primarie oggi disponibili è, musicalmente parlando, un indigente.

     

    Non vorrei essere malizioso ma, volendo attenersi alla revisione di Segovia, a quale fonte ci si riferisce? Al testo dell'edizione pubblicata o a quello dell'incisione discografica? La Sonata di MCT incisa da Segovia differisce da quella pubblicata in almeno una dozzina di dettagli: qual è il testo "ufficiale"?

     

    dralig

  7. La Sonatina di Torroba è completa nella revisione di Segovia?

     

    Non lo possiamo sapere con certezza documentale: finora nessuno ha trovato il manoscritto originale. Intanto, però. è possibile confrontare l'edizione di Segovia con la sua esecuzione discografica. Esiste anche un'altra edizione (Opera Tres), ma non rivela le proprie fonti, quindi non risulta più attendibile di quella di Segovia.

     

    Io so che cosa è di Moreno-Torroba e che cosa è di Segovia. Lo so, ma non ho i documenti per provarlo, quindi me lo tengo per me.

     

    dralig

  8. Salve a tutti, volevo sottoporvi un questio in merito alle composizioni pubblicate in questa importantissima collana. Mi sto approcciando allo studio della Sonata di MCT. Da qualche anno è disponibile la partitura originale dell'opera non rimaneggiata da Segovia, ma noto che tutti continuano a suonare la versione Segoviana. La domanda è la seguente: chi oggi si approccia allo studio di composizioni del periodo Segoviano, che sono state ripubblicate in versione originale dalla Bèrben, e tuttavia suonate ancora oggi nelle versioni Segoviane, a quale edizione dovrà attenersi? E' giusto "ripudiare" la versione Segoviana per quella del compositore senza averla ancora suonata?

     

    Francesco

     

    Le edizioni basate sui manoscritti originali non si propongono di squalificare le revisioni segoviane, ma di permettere a ciascun esecutore di costruire da sé il proprio testo attraverso una comparazione delle fonti.

     

    Non è assolutamente vero che tutti seguitano a usare le vecchie versioni: Tarantella, Capriccio diabolico, Sonata Omaggio a Boccherini, Suite compostelana, etc., vengono eseguite molto spesso a partire dai manoscritti o comunque dalle versioni che ne restaurano il contenuto.

     

    dralig

  9. salve...

    riapro questo topic per un piccolo aiuto...

    come primo brano del M° Gilardino ho deciso di cimentarmi con Elegia di Marzo, ho interpretato il "lentamente, con dolcezza" con "adagio" (bpm = 50) e il "poco mosso con leggiadria" con "andantino" (bpm = 70)... è abbastanza corretto?

     

    ps: purtroppo il brano non è più disponibile nella sezione download...

     

    saluti

     

    I tempi da Lei indicati possono andare benissimo, a patto di adoperare le giuste sonorità. Raccomando di non eseguire le note ribattute come un tremolo chitarristico (seppure lento), ma pianissimo, meno intense degli accordi che le coprono: servono solo a increspare la vibrazione dei medesimi, e non devono sovrastarli. Non è un pezzo romantico - al contrario, echeggia in musica la caduta della "romántica ilusión" del poeta Jiménez. E' un effetto chitarristico diverso da quello che può sembrare alla lettura, molto delicato, bisogna lavorare un bel po' per metterlo a punto...

     

    Raccomando di leggere la poesia "Oberon a marzo", è importante per comprendere la composizione.

     

    dralig

  10. Faccio l'avvocato del diavolo. Il punteggio artistico è dato soprattutto sulla base di programmi di concerto esibiti. E se nel frattempo (tra il 2006 e il 2009) si scopre che quei concerti erano finti o non corrispondevano a ciò che stava scritto sul programma o altro? i scuso col collega in questione, non mi riferisco a lui nella fattispecie ma mi è capitato in dette commissioni di vedere cose davvero bizzarre in quanto a titoli artistici, potete ben immaginare...

    Ripeto, la butto lì ma senza rtiferirmi direttamente al caso in questione

     

    Giorgio, se risultasse che titoli precedentemente valutati erano fasulli, correrebbe a chi scopre l'illecito l'obbligo di denunciarlo alla magistratura, e non basterebbe negare loro il punteggio in una nuova sessione: non è possibile rifiutare il riconoscimento a documenti falsi e nello stesso tempo omettere di denunciare l'illecito - s'intende per via gerarchica, cioè al direttore della scuola, il quale poi ha l'obbligo di procedere.

     

    dralig

  11. In ogni caso deve essere denunciata questa illegalità.

    Mai stare in silenzio davanti ad una palese ingiustizia.

     

    Precisamente. La forza dei disonesti è alimentata dalla rassegnazione dei danneggiati. La giustizia potrà anche essere lenta e macchinosa - non è detto: ho visto casi del genere andare a giudizio in pochi mesi -, ma anche l'avere pendente sul proprio capo una denuncia circostanziata e forte di prove oggettive - in questo caso, numeriche! - non è una bella situazione, e può indurre le persone denunciate a farsi passare la voglia di ripetere le loro gesta.

     

    Non conviene, in questo caso, ricorrere al tar, ma alla magistratura ordinaria.

     

    dralig

  12. Riporto un problema legale noto che ha danneggiato recentemente alcuni colleghi.

     

    Concorso nel 2006.

    Bando richiede

    a) Titoli di servizio

    (massimo: 40. Riferimenti tabellari presenti per anni di insegnamento a seconda dell'istituzione e/o durata. Nessun limite nel tempo.)

    B) Titoli artistici

    (massimo: 50. Nessun riferimento tabellare per punti o altro. Nessun limite nel tempo.)

    c) Curriculum

    (massimo: 5. Nessun riferimento tabellare per punti o altro. Nessun limite nel tempo.)

     

    Commissione:

    Tizio, Caio, Sempronio

     

    Pinco Pallino (docente con attività concertistica) concorre e ottiene

    a) 30

    B) 30

    c) 1

     

     

    Concorso nel 2009.

    Bando identico al 2006

    a) Titoli di servizio

    (massimo: 40. Riferimenti tabellari presenti per anni di insegnamento a seconda dell'istituzione e/o durata)

    B) Titoli artistici

    (massimo: 50. Nessun riferimento tabellare per punti o altro)

    c) Curriculum

    (massimo: 5. Nessun riferimento tabellare per punti o altro)

     

    Commissione:

    Tizio, Caio, Sempronio (identica al concorso del 2006)

     

    Pinco Pallino concorre e ottiene

    a) 36

    B)10 < (!)

    c) 5

     


     

    Domanda (girata anche a due amici legali): è possibile che nell'arco di 3 anni i titoli vengano "svalutati" se il bando resta identico, la commissione è la stessa e i criteri non vengono modificati o descritti nel testo del bando? Può un premio in un concorso (piuttosto che un concerto o una pubblicazione) venire valutata diversamente senza alcuna spiegazione?

     

    Se la commissione era la stessa nelle due circostanze, è passibile di denuncia per falso ideologico. E avrà il suo daffare nel tentativo di giustificarsi.

     

    dralig

  13. Il miglior uso che un chitarrista può fare di un'intavolatura è leggerla direttamente com'è. Se la sa leggere, che bisogno ha di trascriverla in notazione mensurale - commettendo inevitabilmente errori? La trascrizione in notazione mensurale ha finalità musicologiche, non serve agli strumentisti. Domanda a dieci liutisti se leggono dall'intavolatura o dalla trascrizione...

    Con tutto il rispetto, mi sembra un po strano come discorso... sono un chitarrista e quindi non leggo dalle intavolature cosi come i liutisti leggono dalle intavolature e non dalle trascrizioni... della seria date a Cesare ciò che è di Cesare... senza offesa.

     

    Niente offese, ma dov'è la stranezza? Se un chitarrista è in grado di trascrivere l'intavolatura - come gli viene imposto dal programma di esame - vuol dire che la sa leggere. E se la sa leggere, perché mai perdere del tempo a trascriverla? Per andare da Milano a Roma si passa da Budapest? Leggendo l'intavolatura, per lo meno non scrive fesserie, come quasi sicuramente fa se si mette a trascrivere l'intavolatura, disponendo, come preparazione, del corso di solfeggio e di armonia complementare. Lei farebbe tradurre un testo letterario a chi abbia terminato solo la scuola elementare?

     

    dralig

  14. Ti sembra sensato, decente, sparare una prova di trascrizione dall'intavolatura a candidati che hanno scritto l'ultima nota tre anni prima, armonizzando un basso di tre righe?

     

    Touché, ma visto che c'è almeno usarla per imparare qualcosa non mi sembra male.

     

    Il miglior uso che un chitarrista può fare di un'intavolatura è leggerla direttamente com'è. Se la sa leggere, che bisogno ha di trascriverla in notazione mensurale - commettendo inevitabilmente errori? La trascrizione in notazione mensurale ha finalità musicologiche, non serve agli strumentisti. Domanda a dieci liutisti se leggono dall'intavolatura o dalla trascrizione...

     

    dralig

  15. Se fossi in te non correrei rischi e sceglierei qualcosa di non pubblicato.

    C'è moltissimo materiale da trascrivere dal liuto e dalla vihuela.

     

    Nel programma ministeriale c'è solo scritto che il candidato deve aver curato la trascrizione dall'intavolatura.

    Da nessuna parte è specificato che l'intavolatura in questione non possa essere già stata trascritta e pubblicata da qualcun altro.

     

    E' vero, Frederic, hai ragione.

    Ma se applicassimo questa - giusta e legittima - interpretazione la prova perderebbe quel poco di interesse rimasto riducendosi a qualcosa di inutile e ridicolo.

    Sono dell'opinione che affrontare un esame debba avere come obiettivo primario il miglioramento del candidato non il voto alto.

     

    D'accordo Cristiano. Allora bisogna essere seri fin dall'inizio. Nelle classi di strumento dei conservatori italiani si impara a leggere e a suonare, non a scrivere. La penna può essere deposta per due anni nel corso inferiore, dopo il risibile corso di teoria e solfeggio, e per ben tre anni nel periodo del corso medio e superiore, dopo il non meno risibile corso di armonia complementare. In questi corsi, non si impara nulla che riguardi la scrittura musicale: solo dettati melodici e armonizzazione di bassi già scritti. Per esempio, non si dà nemmeno un'infarinatura sulla metrica musicale, l'ortografia si ferma alla distinzione tra scrivere mi diesis o fa naturale, e via ignorando.

     

    Ti sembra sensato, decente, sparare una prova di trascrizione dall'intavolatura a candidati che hanno scritto l'ultima nota tre anni prima, armonizzando un basso di tre righe?

     

    dralig

  16. Dato che non sono un genio devo essere un alieno. Non ci sono altre spiegazioni.

    Ogni volta che mi capita di ascolatare lavori contemporanei dedicati alla chitarra, ma purtroppo la disamina può estendersi ad altri organici più nobilmente blasonati, non posso esimermi dal domandarmi cosa abbia in testa certa gente quando ferma sulla carta, o meglio su Finale, i propri imput creativi.

     

    I lavori che ho ascoltato oggi si distinguevano, nella loro indistinguibilità, per l'uso reiterato di interminabili pedali sui quali appoggiare una manciata di virtuose scalette, per l'ecletticità dei linguaggi utilizzati all'interno della stessa composizione (il che, inevitabilmente, comporta sezioni brevi il cui compito sembra quello di dover sempre sorprendere l'ascoltatore per una qualche presuta forma di contrasto stilistico), per un'idea di chitarra vche prevede le prime tre corde come perno melodico su cui appoggiare il resto della baracca: i bassi fanno i bassi, e il resto serve a riempire il panino.

     

    Ripeto, devo essere un alieno, perchè ad ascoltare un armonia ridotta a delle fondamentali su cui già Mozart nutriva dei dubbi (solo che lui scriveva nel '700...) io mi annoio.

    Sto li, e aspetto che succeda qualcosa, aspetto fiducioso qualcosa che possa sorprendermi, aspetto una sequela di seconde fatte sulle ultime due corde, per avere la conferma che scrivere per chitarra non è come scrivere una colonna sonora....ma niente...parte la batteria effettistica...un po' di frittura sulle corde basse ci sta sempre bene, è come il fritto di pesce, non lo puoi rifiutare.

     

    Che palle.

     

    Scusa, ma perché prosegui nell'ascolto dopo mezzo minuto?

     

    dralig

  17. Oggi mi è arrivato il plico della berben contenente la Sonata n.2 di Dusan Bogdanovic (la uno la possiedo già) e subito mi è saltata agli occhi la scrittura più difficile rispetto alla Jazz Sonata e alla Jazz Sonatina... me lo confermate?

    Inoltre ritengo questi due lavori di importanza fondamentale nel repertorio per chitarra contemporaneo e mi chiedevo come mai, la sonata n.1 non abbia mai trovato spazio (ancor meno della seconda) nei vari programmi... tra l'altro mi risulta che abbia avuto solo un'incisione discografica ad opera di Isaac, è vero?

    Mi piacerebbe sentire dei vostri pareri a riguardo

     

    Grazie mille

     

    Le sonate di Bogdanovic sono poco eseguite ed ancor meno incise. Non conosco altre incisioni oltre a quella della prima sonata che hai citato di Isaac, e quella stupefacente della seconda ad opera di Krivokapic, oltre a quella dello stesso Bogdanovic che però non ho mai ascoltato. I motivi sono semplici a mio avviso: complesse, tecnicamente impervie, musicalmente densissime. Tra le due preferisco la seconda perchè, nonostante il linguaggio maggiormente complesso, sembra al mio orecchio il risultato del suo essere musicista a tutto tondo. Secondo me la 1 paga ancora un certo tributo a Stravinsky, la seconda invece è Bogdanovic al 100%.

    Per quanto riguarda la Jazz sonata e la Jazz sonatina, francamente mi sembrano più due brani per "acchiappare" il pubblico che non due opere veramente sentite (e infatti - guardacaso - sono più orecchiabili e più eseguite).

    Il tutto ovviamente è solo la mia opinione, anche a me piacerebbe sapere gli altri cosa pensano in merito.

     

    La prima sonata è un'opera giovanile che manifesta la cultura del compositore, la sua appartenenza originaria a un mondo (l'influenza di Bartok è più forte di quella di Stranviskij), e che ne rivela le capacità di immaginazione e l'originalità nella scrittura.

     

    La seconda sonata è un'opera matura, di grande qualità. E' uno dei più bei pezzi per chitarra del Novecento.

    dralig

  18. Alla fine è brava gente.

    si si può darsi finchè diamo alla parola bravo/brava il significato di non uccidere alcuno. Di lì in poi si può discutere...

     

    A Vladimir sono andati bene i concerti estivi, e perciò elargisce comprensione a tutta l'umanità. Se, nel suo lessico (che so essere ricco e nuancé) "bravo" è affine a "buono", gli ricordo quel che disse Pierre Teilhard de Chardin: per essere buoni, bisogna essere intelligenti.

     

    dralig

  19. E' incredibile quello che dice dralig!

    Io non sono iscritto come autore alla Siae.. ma possibile che nel contratto che avete sottoscritto non c'è la cosa fondamentale e cioè l'assistenza legale per i casi di plagio????

    E' pazzesco!

    La Siae si limita solo a riscuotere i diritti? se è così, voi autori abbandonatela in tronco.. perché pagare? che se la vedano le case editrici!

    Visto che ci sono, mi sorge spontanea una domanda: e se qualcuno plagiasse un'esecuzione? l'esecutore-interprete plagiato a chi dovrebbe rivolgersi?

     

    No, non c'è assistenza legale in caso di plagio per la semplice ragione che, una volta effettuata l'iscrizione alla Siae, chiunque può depositare qualunque cosa come propria, senza che la Siae verifichi che chi deposita sia effettivamente l'autore.

     

    dralig

  20. Qualcuno di voi ha avuto esperienze dirette o conosce come procedere in caso di plagio? io andrò alla siae dove ho depositato il brano in questione, è sufficiente?

     

    Caro Giorgio, la Siae non muoverà un dito a tuo favore. Tutto quello che farà, sarà certificare che in data....tu hai depositato la tua composizione intitolata...

     

    Molto di più potrà - e dovrebbe - fare il tuo editore, con il quale potrai concertare l'azione legale da intraprendere.

    Dovrai appurare se la sedicente autrice del pezzo si è limitata a metterne on line un'esecuzione, o se l'ha anche pubblicato a suo nome. Il secondo caso sarebbe molto più grave del primo.

     

    Comunque, è importante che l'azione venga condotta insieme da te e dal tuo editore: se ti muovessi solo tu, e l'editore non partecipasse, sembrerebbe che lui non stia dalla tua parte.

     

    Non ti meravigliare, comunque: ti avevo già detto che il "mondo della chitarra" è popolato da ogni sorta di persone, compresi farabutti e ladri.

     

    dralig

  21. Cercando info sulla biografia di Tarrega di Antonio Rius, mi sono casualmente imbattuto in questa conversazione tra Angelo Gilardino e Matteo Contaldi, avvenuta nel 2003:

     

    http://utenti.lycos.it/faimusica/Tarrega_bl.htm

     

    Partendo da una presunta registrazione di Tarrega su cilindro di cera, si discute anche della registrazione di una sua allieva, Josefina Robledo, dall'ascolto della quale si potrebbe comprendere qualcosa di più sul suo insegnante. In particolare, dice Angelo Gilardino, sull'esecuzione degli abbellimenti.

     

    Dalla conversazione mi pare di capire che Gilardino ha poi avuto modo di ascoltare la Robledo, ma non leggo nella conversazione eventuali conclusioni tratte dall'ascolto.

     

    Qualcuno ne sa qualcosa?

     

    Sono tentato dall'acquisto del libro, qualcuno l'ha letto? Mi pare non sia molto facile reperirlo in rete (perlomeno volendosi affidare a siti noti e sicuri).

     

    Ciao

     

    Il libro di Rius è finora il più attendibile di quanti ne sono stati scritti su Tarrega, anche se una ulteriore messa a punto della biografia è possibile e auspicabile.

     

    dralig

  22. Magister, incuriosito dalla tua sonata "Winter Tales", ho abbozzato un grafico dell'accordatura della chitarra russa a sette corde:

    Sono giuste le altezze? e la disposizione delle corde?

     

    L'accordatura è giusta, ma c'è un errore nella disposizione delle note sulla prima corda.

     

     

    Ops.. si, ho saltato un semitono.

    Stavo tentando di visualizzare "la tastiera" per farmi un'idea delle posizioni.

    Ho visto nei vari video che di solito gli interpreti usano una otto corde, è per una praticità maggiore di reperibilità dello strumento? ma in Russia si adopera "ancora" la sette corde? ...

     

    marcello

     

    Si, la adoperano regolarmente.

     

    dralig

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