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Angelo Gilardino

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Risposte pubblicato da Angelo Gilardino

  1. Grazie per l'aiuto Maestro, magari adesso riesco a trovare qualche informazione in più.

     

    Il "Concierto Juglar" è pubblicato da Bèrben. E' una composizione in stile modale, molto piacevole e assai ben scritta per la chitarra, con una parte concertante sviluppata ma non proibitiva. Il coro è trattato per lo più con scrittura omoritmica delle parti, non in stile polifonico-imitativo.

     

    Altra cosa è il "Romancero gitano" di Castelnuovo-Tedesco, assai impegnativo per il coro, che è trattato in stile madrigalistico, e anche per la chitarra, che ha una parte preludiante e di accompagnamento molto complessa, con una scrittura difficile.

     

    dralig

  2. Capisco Angelo, ma non le sembra allora un'operazione musicalmente pco attraente volta esclusivamente a esaltare le caratteristiche virtuosistico-narcisistiche dell'interprete? E qual' è allora la dfferenza tra trascrivere questa sinfonia e elaborare giochi proibiti se alla fine dobbiamo valutare una nuova fenomelogia sonora della chitarra e non la musica che ne esce? Saluto!

     

    Non credo di dover essere acquisito alla causa del comporre quale operazione primaria della creatività, ma questo non mi impedisce di cogliere aspetti creativi - cioè di natura artistica - anche nel tentativo di espandere il lessico di uno strumento al di là dei suoi limiti conosciuti. Il fatto che, per esplicare tale tentativo, un "genio"-strumentista (e non compositore) si rivolga a partiture d'orchestra famose, servendosene anziché servirle, è certamente un limite, e non sarò io di sicuro a difenderlo a oltranza. Ho voluto invece sostenere che è necessario comprendere l'intenzione dell'artista prima di criticarlo, e che non è giusto criticarlo senza averlo compreso. Comprenderlo non significa approvarlo ed elogiare tutto quello che fa, ma disapprovarlo senza averlo capito è certo un rischio da evitare.

     

    dralig

  3. Salve a tutti,

    sto cercando partiture per chitarra e 4 voci (o coro)..

    Gli unici tre brani che ho trovato sono:

    Mario Castelnuovo-Tedesco - Romancero Gitano (sapete se esistono registrazioni di questo brano?);

    B. Julia - Laudate Dominum;

    B. Julia - Concierto Juglar..

    Questo B. Julia sembra aver scritto solo questi due brani.. non so per cosa stia la B.

    .. potete darmi una mano?

     

    La "B" sta per Bernardo. Si tratta di Bernardo Julia, compositore di Mallorca, nato nel 1922, vivente, ex-direttore del conservatorio di Palma e della "Capilla Mallorquina", un coro con il quale ha dato concerti in tutto il mondo. Ama la chitarra (ha scritto parecchi lavori per chitarra sola, oltre al Concierto Juglar), ed è stato anche il fondatore del concorso Segovia di Palma de Mallorca, ora estinto.

     

    E' anche un mio amico, con il quale ho condiviso spesso la mensa del locale "Sa Premsa", una infernale taverna di Palma nella quale ho mangiato la miglior paella della mia vita. Bei tempi. Adesso lui è vecchio, e non esce più di casa, io quasi vecchio e non vado più a Mallorca.

     

    dralig

  4. A me interessa sempre l'aspetto culturale di queste operazioni. C'è secondo voi o è solo roba da fare olè alla fine?

     

    Come sempre, occorre prima comprendere che cosa l'artista voleva fare, qual è stato il suo progetto. Poi, si può esprimere un giudizio su come l'ha realizzato.

     

    Yamashita (sulle prime l'avevo frainteso anch'io, molti anni fa, poi riflettendoci un po' credo di aver capito) non si pone l'obiettivo di interpretare quelle composizioni per quello che sono, ma di servirsene come base per una creazione propria, che ha nella chitarra la sua pagina bianca e insieme il suo crogiuolo. Non lo si deve ascoltare per avere da lui la rivelazione di che cosa sia la Sinfonia di Dvorak - che tra l'altro è conosciuta da tutti - ma per apprezzare la sua impresa di impiegare la chitarra in uno spazio di suono (dinamico-timbrico-virtuosistico) inesplorato: la sinfonia è solo un terreno di sperimentazione, l'arte non è nell'interpretazione del capolavoro di Dvorak, ma nella creazione di una nuova fenomenologia sonora della chitarra.

     

    Dobbiamo quindi rispondere - soggettivamente e criticamente - se questa "nuova dimensione" del "nostro strumento" proposta dal maestro nipponico ci avvince, o ci persuade, o ci lascia indifferente, o ci infastidisce, o ci ripugna, di per se stessa, non in relazione alle pagine suonate "come dovrebbero essere" se le ascoltassimo dall'orchestra.

     

    La mia sensazione è sempre stata quella di trovarmi di fronte a un talento colossale con dei problemi di focalizzazione del gesto strumentale in un risultato propriamente artistico: è artista, talvolta va a segno con delle intuizioni-realizzazioni folgoranti, altre volte manca il bersaglio e scade nell'effetto gratuito.

     

    dralig

  5. No, non l'ho mai sentito, ma è fuori dubbio il fatto che Henze sia uno dei più grandi compositori contemporanei.

     

    Io darei anche un' occhiata all'america: Paul Glass (non Philip), John Corigliano...

     

    Cominciamo da prima, da Aaron Copland e da Samuel Barber, per esempio, autori che da noi hanno avuto scarsa attenzione a causa dei veti filo-adorniani. Ascoltati la Sonata per pianoforte (eseguita nientemeno che da Horowitz) e il Concerto per violoncello di Barber, oltre naturalmente alle opere sinfoniche di Copland.

     

    dralig

  6. La seconda non l'ho mai sentita, ho ascoltato fin'ora solo la quarta in sol maggiroe e la settima in mi minore, sono infinite...ma sono molto belle (secondo me).

     

    In effetti, la Quarta è, tra le Sinfonie di Mahler, la più "leggera", se così possiamo dire senza recare offesa alla sua memoria.

     

    dralig

  7. L'idea di un'integrale dei concerti di Gilardino è molto interessante... ma se di questo si vuol parlare, perché non di un integrale delle opere del Maestro, visto, per altro, che è in atto la revisione e ripubblicazione delle "Juvenilia"?

     

    EB

     

    A 66 anni appena compiuti, mi sento ancora vivo di mente e ricco di idee, tanto da supporre di poter arricchire ulteriormente il catalogo delle mie composizioni. Credo quindi che i progetti di registrazione integrale siano prematuri, tolto il lavoro che sta terminando Cristiano con gli "Studi di virtuosità e di trascendenza", i quali si, potevano essere registrati "integralmente" in quanto trattasi di un ciclo concluso. Sono comunque al corrente di iniziative in corso per registrare il mio "Concerto Italiano" per quattro chitarre e orchestra da parte del quartetto Santorsola, e "quel che bolle in pentola" mi fa presagire che siano molto realistiche le prospettive di prossima registrazione del "Concerto di Novgorod" e del "Concerto di Oliena" -

     

    A parte il caso personale, credo che i concerti per chitarra e orchestra siano il mezzo più forte e più efficace per qualificare la chitarra tra gli ascoltatori, i quali - se non chitarristi essi stessi - trovano il concerto con orchestra molto più attraente del recital di chitarra sola. Nessun brano per chitarra sola è stato ascoltato quanto il "Concierto de Aranjuez", e, tra le opere chitarristiche di un compositore qual è Mario Castelnuovo-Tedesco, quella che ha ottenuto il maggior riscontro del pubblico (sempre tenendo i chitarristi a parte) è senza dubbio il Concerto in re op. 99.

     

    Ora, senza perdersi in fantasticherie su quel che avrebbe potuto essere nel caso in cui Ravel o Respighi o Shostakovich avessero composto un concerto per chitarra e orchestra, è auspicabile che i chitarristi, invece di puntare tutte le loro carte sul recital di chitarra sola - che, intendiamoci, non è pratica da mettere da parte - si ingegnino con maggior tenacia per far accettare i concerti per chitarra e orchestra agli organizzatori e ai produttori discografici: io credo che, superate le iniziali ritrosie e le difficoltà organizzative, otterrebbero un risultato premiante, per se stessi e per "il nostro strumento".

     

    dralig

  8. La chitarra russa a sette corde rappresenta un'alternativa (non una sfida) alla chitarra classica. La peculiarità della sua accordatura (re.sol.si.re.sol.si.re) la predispone a un idioma chitarristico proprio, nel quale le sonorità a campanella hanno grande rilievo e si collocano in un quadro timbrico molto ricco, sebbene improntato, fondamentalmente, a un colore scuro.

     

    Un trattamento compositivo accorto può sfruttare le diteggiature a campanella e quelle "orizzontali", e ottenere in tal modo combinazioni interessantissime.

     

    Suggerisco ai giovani concertisti di chitarra di aggiungere la chitarra russa eptacorde e le composizioni scritte appositamente per questo strumento nel loro repertorio: c'è una vasta messe di opere di autori notevoli, come Sychra e Sarenko (cito quelli che conosco meglio, ma la lista è lunga) che possono essere offerte nei programmi accanto a quelli dei grandi classici, e sono sicuro che il pubblico apprezzerebbe molto la varietà del suono in concerti eseguiti con chitarre diverse.

     

    Ho scritto il "Concerto di Novgorod" obbedendo a un'esigenza interiore, ma anche per manifestare concretamente, non solo a parole, la mia convinzione che la chitarra russa a sette corde abbia un futuro.

     

    dralig

  9. Bene, l'ho visto finalmente, sono un grezzo tremendo con qualsiasi cosa sia attinente al computer e simile, infatti mi sto facendo unmazzo notevole in questo lavoro, però mi piace imparare cose nuove a allora va bene.

    Ci ho pensato su a sta cosa dello scrivere in ottavi o quarti. La spinta ritmica del contrattempo che deriva dalle lettura in 4/4 mi piace, anche in un brano lungo, non solo in un frammento. Si è più imprgnati nell'accentare il levare, si ottiene forse un effetto, ma forse è solo un'idea mia, più marcato dell'incedere 3 3 2...ma, ripeto, è forse una mia fissa...o forse è perchè ormai l'ho scritto....no, sono sicuro, mi piace di più. Grazie comunque della tua idea, ciao!

     

    La pratica suggerisce di derivare la metrica dal ritmo. La metrica più conveniente è quella che consente di rappresentare il ritmo nel modo più semplice, ossia con il minor ingombro possibile del pentagramma.

     

    dralig

  10. Riporto da Wikipedia:

     

    I colibrì sono piccoli uccelli, della famiglia dei Trochilidi, dal peso che varia da 5 a 20 grammi, suddivisi in circa 320 specie, concentrate soprattutto nelle foreste tropicali dell'America centrale e meridionale. Hanno eccezionali capacità di volo, grazie alla più grande apertura alare, in rapporto alle dimensioni del corpo, di tutti gli uccelli. Il loro battito cardiaco può raggiungere picchi di 1260 battiti al minuto, che risulta quindi di 10 volte più veloce del battito di un essere umano. Le penne hanno un colore particolarmente brillante. La colorazione non è dovuta alla pigmentazione delle penne. Queste sono ricoperte da piccolissime lamelle cornee trasparenti che contengono microscopiche bolle d'aria, che funzionano da prismi ottici. Il raggio di luce viene così scomposto nei suoi colori originari dando una colorazione cangiante diversa a seconda dell'angolo di osservazione.

     

    Per non sminuire l'eccellenza e la proprietà di alcune esecuzioni, e anzi per incorniciarle celebrativamente, suggerisco di modificare il titolo del brano: "El avestruz" (Lo struzzo). Uccello nobilissimo, degno di essere esaltato anche dai chitarristi.

     

    dralig

  11.  

    Lo credo anch'io, ma ho qualche riserva sul trattamento che egli fa degli archi: parti difficili e poco sonore.

     

    Il timore di soverchiare la chitarra...

     

    dralig

     

    Sempre a guardare il pelo nell'uovo eh...

     

    Tu quando lo scrivi il quintetto per chitarra e archi?

    Cioè, se non lo scrivi tu, chi dovrebbe farlo?

     

    Non so chi, ma so "come". Allora, grosso modo, qual è il guaio? Il guaio è che la chitarra e il violoncello sono praticamente omologhi (come registro). Per far suonare la chitarra bene, bisogna evitare di mandarla insieme al cello nello stesso registro: guarda il lavoro che ho fatto con la Sonata Romantica di Ponce, che ho trasformato per violoncello e chitarra, e vedrai che ho tenuto il cello nel registro medio-grave, sacrificandolo un po', ma in compenso ho fatto respirare la chitarra, lavorandola parecchio nel registro medio-acuto, così il suono che ne esce è, nell'insieme, piuttosto aperto e abbastanza trasparente.

     

    Il punto è: come fare per mantenere la stessa chiarezza se nel gioco entrano anche due violini - saputelli come sono - e una viola, che s'intrufola in mezzo? La risposta è: il dialogo, molto dialogo, in modo da poter usare tutti e quattro gli archi in tutti i loro registr, senza appendere i due violini al soffitto ed evitando le congestioni chitarra-cello o, peggio ancora, chitarra-viola-cello.

     

    Mi domanderai: ma gli altri, come hanno fatto? Ti sembrerò presuntuoso, ma ti rispondo: secondo me, bisogna fare meglio, molto meglio. Quando me la sentirò, lo farò.

     

    dralig

  12. Per quanto riguarda la "Burgalesa" di Moreno-Torroba c'è un problema: affrontata così com'è nel testo pubblicato, cioè nel tono di fa diesis, è un pezzo tutt'altro che facile. Diventa più abbordabile se lo si trasporta - come ha fatto Segovia nella sua registrazione - un tono sotto, ma non si tratta di una trasposizione letterale: bisogna aggiustare qualche armonia.

     

     

    dralig

     

    M° posso mandarLe la trasposizione della Burgalesa che feci qualche mese fa? Mi farebbe molto piacere ricevere una Sua opinione.

     

    Certo. La confronterò con la mia, vecchissima.

     

    dralig

  13. Non l'ho ancora letta.

    Spero di poterle dare almeno del voi.

     

     

    A me piace molto Françaix. Mai sentito un musicista più francese.

    E la Passacaglia?

     

    E' un lavoro un po' meno fantasioso e un po' più accademico della "Serenata", ma comunque sempre condotto con mano magistrale. Ha persino qualche momento elegiaco.

     

    I musicisti francesi sono tutti molto francesi, non hanno mai avuto bisogno di rivolgersi altrove.

     

    dralig

  14. Non l'ho ancora letta, ma dovrebbe arrivarmi mercoledì.

    Cosa ne pensate?

     

    Gran bel lavoro. E' divisa in cinque movimenti:

    Preludio - Canto d'amore - Epigramma - Sogno - Fanfara al regno lilipuziano.

    Titoli in italiano. Scrittura semplice, robusta, per un bel suonare dritto, aperto, scanzonato, senza fare storie. Atmosfera solita del compositore: umorismo, sensualità velata, gioco...

     

    Se a 15 anni ti puoi permettere di dare del tu a musica di questo livello, vai male: la chitarra per te ha i giorni contati.

     

    dralig

  15. Il numero appena uscito della rivista "La Guitarra" contiene un DVDche mi sembra doveroso segnalare per la sua straordinaria utilità. Due concertisti, Luigi Attademo e Philippe Villa, suonano un brano (Canco del lladre di Llobet per Attademo, un brano di Sergej Rudnev per Villa) per sei volte, adoperando ogni volta una chitarra diversa.

     

    E' un ascolto eccezionalmente interessante.

     

    Un plauso alla rivista per questa iniziativa.

     

    dralig

  16. Incaso possa servire, ricopio un elenco puramente indicativo di pezzi che stilai qualche anno fa su richiesta di qualche allieva che aveva iniziato ad insegnare. L'elenco è relativo alle prove di musica antica e musica contemporanea dell'esame, e non sono stato sul difficile.

    Con tutti i limiti di questo tipo di operazione, riguardando l'elenco anche adesso mi sembrano tutti pezzi interessanti, per vari motivi. Di qualcuno è indicata anche la revisione o edizione, con un occhio anche alla reperibilità.

     

     

    Musica antica

     

    Anonimo (trascr. Chilesotti) : 6 Pezzi (rev.Segovia , oppure ed. Bèrben oppure ed.Columbia)

    Milan: 6 Pavane; Fantasia VIII (Suvini Zerboni ).

    Narvaez: Guardame Las Vacas, Canciòn de L' Emperador (trascr. Pujol, ed. Schott: volume “Hispanae citharare ars viva”)

    Mudarra: Gagliarda, Pavana, Romanesca II, Diferencias sobre "Conde Claros".

    Da Milano: Fantasia XII, Ricercare 51(numerazione Edizioni Suvini Zerboni)

    Sanz: Pavana, Folìas, Canarios (Teuchert, ed. Ricordi ).

    Roncalli: Gavotta, Giga in sol maggiore.

     

    Poulenc: Sarabande; Smith Brindle: Canto, Omaggio a Luigi Dallapiccola (da GuitarCosmos); Sauguet: Musiques pour Claudel; F. Peyrot: Prelude I; Rodrigo: Por Caminos de Santiago; Sojo: Endecha; Torroba: Romance de los Pinos, Torija(da “Castillos de Espana”), Burgalesa; Tansman: Reverie, Mazurka (da : Suite in Modo Polonico ).

     

    Grazie, M° Bonaguri, è proprio questo il mio scopo: invitare i maestri di questo forum a confrontarsi su un programma generalmente accettato di V livello.

    Vediamo se inizia la discussione e il confronto.

    Provo a dire la mia... vediamo cosa succede (ma sento che non finirà bene, sigh... :D )

     

    Per ciò che riguarda Poulenc, Smith Brindle, Rodrigo, Sojo, mi trovi sostanzialmente d'accordo.

    Mi astengo per Peyrot che non conosco ancora (anzi, se ti va di mandarmi, please, un file pdf te ne sarei grato).

    Meno d'accordo sarei invece su autori come Sauguet, Torroba, Tansman ed aggiungo anche i preludi di Ponce.

     

    Qui ci troviamo a dover risolvere problemi interpretativi non indifferenti. Sauguet in particolare, anche se da un punto di vista strettamente tecnico non presenta particolari difficoltà (che comunque sono presenti), da un punto di vista musicale richiede all'interprete una maturità espressiva che di solito al V° corso ancora non si possiede (ed aggiungo forse neppure all'ottavo o decimo).

     

     

     

    Per quanto riguarda la "Burgalesa" di Moreno-Torroba c'è un problema: affrontata così com'è nel testo pubblicato, cioè nel tono di fa diesis, è un pezzo tutt'altro che facile. Diventa più abbordabile se lo si trasporta - come ha fatto Segovia nella sua registrazione - un tono sotto, ma non si tratta di una trasposizione letterale: bisogna aggiustare qualche armonia.

     

     

    dralig

  17. Sì, perché la suonava un po; almeno due sono pubblicati in una antologia pubblicata in Venezuela e finita chissà come alla biblioteca del conservatorio di Bologna - forse la regalò il giovane Alirio Diaz negli anni cinquanta.

    L'Endecha, un bellissimo pezzo in stile quasi di Corale, ed una Quirpa pena di finezze armoniche. Le ho registrate tutte e due, una per la Rugginenti e l'altra per il catalogo Pocci.

     

    Grazie! Ottimo compositore.

     

    dralig

  18. Incaso possa servire, ricopio un elenco puramente indicativo di pezzi che stilai qualche anno fa su richiesta di qualche allieva che aveva iniziato ad insegnare. L'elenco è relativo alle prove di musica antica e musica contemporanea dell'esame, e non sono stato sul difficile.

    Con tutti i limiti di questo tipo di operazione, riguardando l'elenco anche adesso mi sembrano tutti pezzi interessanti, per vari motivi. Di qualcuno è indicata anche la revisione o edizione, con un occhio anche alla reperibilità.

     

     

    Musica antica

     

    Anonimo (trascr. Chilesotti) : 6 Pezzi (rev.Segovia , oppure ed. Bèrben oppure ed.Columbia)

    Milan: 6 Pavane; Fantasia VIII (Suvini Zerboni ).

    Narvaez: Guardame Las Vacas, Canciòn de L' Emperador (trascr. Pujol, ed. Schott: volume “Hispanae citharare ars viva”)

    Mudarra: Gagliarda, Pavana, Romanesca II, Diferencias sobre "Conde Claros".

    Da Milano: Fantasia XII, Ricercare 51(numerazione Edizioni Suvini Zerboni)

    Sanz: Pavana, Folìas, Canarios (Teuchert, ed. Ricordi ).

    Roncalli: Gavotta, Giga in sol maggiore.

     

    Poulenc: Sarabande; Smith Brindle: Canto, Omaggio a Luigi Dallapiccola (da GuitarCosmos); Sauguet: Musiques pour Claudel; F. Peyrot: Prelude I; Rodrigo: Por Caminos de Santiago; Sojo: Endecha; Torroba: Romance de los Pinos, Torija(da “Castillos de Espana”), Burgalesa; Tansman: Reverie, Mazurka (da : Suite in Modo Polonico ).

     

    Per pura curiosità, Piero: Sojo ho scritto pezzi originali per chitarra?

    Ciao.

     

    dralig

  19. La calamità in arrivo è il riassetto della riforma e degli ordinamenti scolastici, e da quello che mi ha detto un membro del CNAM, che è il Direttore Amministrativo del mio conservatorio, sarà la solita riforma a costo zero, che distruggerà i conservatori come li conosciamo noi, e ahinoi non si limiterà a questo.

     

    Che altro potrà fare ai conservatori, la riforma? Bombardarli?

     

    dralig

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