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Angelo Gilardino

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  1. Il DEUMM della Utet alla voce musica riporta le varie etimologie. Troppo trafficato il riportarle qui nella grafia originaria, e troppo difficile, per un musicista, tentare una traslitterazione. Meglio consultare il dizionario in questione. dralig
  2. Se si usano strumenti moderni (chitarra esacorde), la parte di "viola" si fa con un violoncello. dralig
  3. Esiste uno stato, al quale si può pervenire, che gli psicoanalisti di scuola freudiana definirebbero di "introiezione" della chitarra. Giunta a tale stato, la mente del chitarrista è in grado di "vivere" tutta la fenomenologia di un'esecuzione reale - diteggiatura, timbri, etc. - senza alcun bisogno di imbracciare effettivamente lo strumento. Basta vedere il testo, e la mente musical-chitarristica si mette in moto, "eseguendolo" perfettamente in tutti i suoi aspetti. Tale capacità è spendibile in altre operazioni, come ad esempio quella di poter scrivere la musica ascoltata in registrazione riconoscendo non soltanto le note, ma anche le corde sulle quali vengono prodotte. dralig
  4. L'importante è rendersi conto di quel che c'è nel testo musicale: qualunque metodo di lettura è buono, se permette di immaginare - o addirittura di eseguire a vista - un nuovo brano. C'è chi legge senza chitarra e riesce all'istante, o quasi, a immaginare il pezzo come effettivamente il compositore l'ha scritto; c'è chi legge con la chitarra - forse perché non si fida della propria immaginazione astratta - e lo fa magnificamente bene: Gabriel Estarellas riesce a leggere all'istante qualunque pezzo in tempo reale, e spesso le sue esecuzioni migliori sono quelle che dà a prima vista -; c'è chi legge ascoltando un disco; c'è chi leggiucchia, con o senza strumento, e ha bisogno di molte letture per cominciare a inquadrare il pezzo; e c'è, infine, chi, con la propria lettura, non riesce a venire a capo di niente, toglie il pezzo dal leggio ed esclama soddisfatto: questo pezzo non mi piace, e magari manda un messaggio a un forum, biasimandone l'autore. L'idea di visitare i negozi di musica con la chitarra e di leggere seduta stante i brani da comprare o no, è musicalmente ineccepibile. Immagino però che i negozianti cerchino di non estendere la pratica ai professori di corno, tromba, trombone, basso tuba, oficleide, contrabbasso, timpani, etc. ; e sperino di non veder capitare, nello stesso negozio, sei chitarristi contemporaneamente. dralig
  5. Abbastanza fragili, rispetto alla musica coeva. Posso dirlo? Sembra musica scritta da un dilettante. dralig
  6. Quella registrazione non si trova nel disco pubblicato da "Seicorde" nella collana "I maestri della chitarra" (dove sono incluse opere di autori dell'Ottocento), ma nel disco EMI che MdS registrò poco prima di abbandonare la sua carriera di concertista. Il CD non è più in circolazione. Quando Ginastera fu commemorato ufficialmente in Germania - credo a Koln - con un concerto al quale presero parte i suoi migliori interpreti, a eseguire la Sonata per chitarra fu chiamato de Santi. dralig
  7. Addirittura, direi, Mendelssohn (Notturno da "Sogno di una notte di mezza estate") dralig
  8. Mi riferivo alla "Tarantella scura", primo dei cinque movimenti della Rapsodia Napoletana "Piedigrotta 1924". Ciccolini l'ha registrata in modo eccellente nella serie di 4 cd dedicati alla musica per pianoforte di MCT (Phoenix). Indispensabile per pianisti e chitarristi. Questa "Tarantella" fu oggetto di un prodigio da parte di Walter Gieseking, che la lesse a prima vista, ancora fresca d'inchiosto, in casa di MCT, a un tempo vertiginoso e "senza sgarrare una nota", e poi, agli esterrefatti presenti, tra i quali il compositore, disse seraficamente che l'avrebbe suonata a memoria due giorni dopo (l'intera suite, non solo la Tarantella). Nella musica di MCT ci sono intere frasi che - credo inconsciamente - ricordano altri autori: l'epilogo del concerto per due chitarre e orchestra è quasi una citazione da "Carmen" di Bizet, e Lorenzo Micheli ha trovato un tema puccianiano riportato pressoché integralmente in un pezzo per chitarra (non ricordo ora quale). Anche il tema del secondo tempo del Quintetto è una reminiscenza molto scoperta da Brahms... L'inizio di "Recuerdos de la Alhambra" ricalca l'inizio di un'aria di Bizet da "I pescatori di perle". Potrei citare centinaia di esempi simili... dralig
  9. Solitamente teoria&solfeggio è uno dei primi esami in sessione. O almeno a Milano è così. Io avevo in programma solfeggio e qualche giorno dopo il V. Purtroppo non passai due prove dell'esame di solfeggio e dovetti ripararle a settembre, quando poi feci anche strumento. Sono stati però mesi d'inferno, un'estate molto calda, in ogni senso. Consiglio spassionato: fare i due esami nello stesso anno accademico è fattibilissimo, ma col senno di poi, io li farei in due sessioni distinte: teoria e solfeggio a giugno, strumento a settembre. Meno fatica, meno tensione, più qualità nello studio. Ciao Ma ragazzi, l'esame di teoria e solfeggio è una passeggiata. Scrivere otto battute (per di più ripetute tre volte, quasi che gli esaminandi siano sordi), scandire a voce alta qualche gruppo irregolare o qualche mordente rovesciato a prima vista (ci mancherebbe!), cantare una semplice melodia...Siamo seri, a un ragazzo che farà il musicista costa maggior fatica recarsi nel più vicino conservatorio - che ricorda la prova di alfabetismo alla quale dovevano sottoporsi fino a non molti anni fa i consiglieri comunali neo-eletti - che sostenere le prove. dralig
  10. Sor spende con prodigalità il titolo "Fantasia" per definire composizioni scritte con grande perizia, perfetto senso della forma e completo controllo dell'armonia e splendida idiomaticità, ma purtroppo carenti di...fantasia. Fu il suo unico limite: musicista completo, dotto, rigoroso, chitarrista eccelso, potè far leva su tutto meno che sull'immaginazione. Altrimenti, sarebbe stato davvero un Beethoven della chitarra. dralig
  11. Castelnuovo-Tedesco: Schubert, Grieg, Bizet, Puccini, Albéniz. Ponce: Falla, Ravel. Tansman: i russi, da Ciaikovskij a Stravinskij. Rodrigo: Scarlatti, Soler, Debussy, Falla, Dukas. Scott: Debussy, Delius. Villa-Lobos. Wagner, Debussy, Stravinskij. Antonio José: Ravel. Moreno-Torroba: Granados, Albéniz. Il seguito alla prossimo puntata. dralig
  12. Nel suo genere, una semplice melodia accompagnata, è un pezzo completo. Si può sviluppare un tema, non una melodia. Una melodia è compiuta in se stessa, non postula sviluppi. La si può solo ripetere con qualche variante, oppure ornare, ma non sviluppare. No, non trovo che sia un pezzo geniale, è piacevole e scritto bene. Le sembra facile? E' sicuro di poterlo suonare bene, per esempio senza spezzare il suono nei cambi di posizione a corde coperte, e con salti, nella seconda parte? E cantando la melodia con il giusto rilievo rispetto all'armonia? dralig
  13. The Lipton? Ma è una scelta deplorevole! Sarà per questo che Le è venuta la febbre. Auguri, e cambi subito the, qualunque sia la colpa che deve espiare. dralig
  14. E' già registrata un'elaborazione di AG, intitolata "Canzoni dimenticate" (sette pezzi in cui il vecchio Romance è adoperato come accompagnamento di nuove melodie in stile italiano di fine Ottocente). Lei può registrare la Sua elaborazione ma, con i diritti che ne ricaverebbe, di mio potrebbe comperare solo le susine che, qui in giardino, non raccolgo per pura pigrizia (lasciandole ai merli). dralig
  15. E' la prima volta in cui mi trovo ignaro del senso di un Suo messaggio. Ha sbagliato thread o, per vincere il tedio postprandiale, ha fatto ricorso a quello che, in altri tempi, si chiamava bonariamente un cicchetto? dralig
  16. Essendone stato, ed essendone tuttore in parte, parte danneggiata, non posso che assentire, auspicando tuttavia che l'accezione del termine "marxismo" venga qui ristretta a quel particolare uso che, della dottrina di Marx, fecero i filosofi della musica e i musicisti nel dopoguerra. dralig
  17. Darmstadt non è stata la causa dell'impoverimento della musica nella seconda metà del Novecento, ne è stata lo specchio (e non il solo). Le cause sono state molte, e non tutte facilmente riconoscibili. dralig
  18. Ieri, alla tv di stato, un famoso presentatore ha dato del fesso al compianto Narciso Yepes, per aver rinunciato ai diritti d'autore della sua composizione "Jeux interdits" (Giochi proibiti). E' falso tutto. E' falso che Yepes sia l'autore del pezzo. Quando egli lo utilizzò per la colonna sonora del film "Jeux interdits" del regista francese René Clement (1953), era noto come "Romance anonimo", come tale già pubblicato in Spagna da più di un autore e persino già utilizzato in precedenza da un altro chitarrista (Vicente Gomez) in un altro film ("Sangue e arena"). E' falsa anche la storia della rinuncia, da parte di Yepes, ai diritti d'autore: Yepes depositò il lavoro alla SGAE (la consorella spagnola della Siae) e incassò regolarmente i diritti d'autore: sulla liceità del suo essersi dichiarato autore del pezzo è meglio non spendere commenti. La paternità del pezzo è tuttora incerta, anche se, risalendo la cronologia delle varie edizioni, la fonte più remota, individuata da Matanya Ophee, è finora uno studio del chitarrista spagnolo Antonio Rubira: e siamo ai primissimi anni del Novecento, un quarto di secolo prima che Yepes nascesse. Chi vuole documentarsi sulla storia delle attribuzioni di "Romance anonimo" può leggere al riguardo un diligente articolo pubblicato nel sito dei chitarristi spagnoli: http://guitarra.artelinkado.com/guitarra/romance-anonimo.php Dalla lettura si evince che Narciso Yepes era tutt'altro che fesso, e che anzi, nella circostanza, agì con molta destrezza. Non è il caso di fare la parte di Maramaldo con ulteriori commenti. drlig
  19. Senza forse. Un miracolo. dralig già però per me, ora come ora, è una bella lotta con quello di Ligeti scontro tra titani Non sono d'accordo. Ligeti ha scritto cose migliori. Il Lux Aeterna è il brano per coro a cappella più importante del Novecento. Il concerto per violino non è paragonabile come effetto musicale a quello di Berg. A mio parere, la musica migliore del secolo XX è stata scritta nella prima metà. Credo che, in futuro, la seconda metà del Novecento apparirà come un'epoca di decadenza dei valori musicali. Ciò premesso, devo dire che Ligeti è il maggior compositore della seconda metà del Novecento e quello che io prediligo. Ascolto con ammirazione tutto quello che ha scritto, non conosco un solo lavoro suo che non sia stimabile. dralig
  20. Quando si esegue su una chitarra moderna esacorde il repertorio per chitarra barocca a cinque cori, per di più - come nel caso della musica di Gaspar Sanz - concepita per l'accordatura rientrante, si ricorre inevitabilmente alla trascrizione, e la differenza, sia polifonica che timbrica, rispetto all'esecuzione con strumento originale, è notevolissima. Il rasgueado era comunque pratica normale nella chitarra barocca, e non soltanto nelle musiche degli autori spagnoli. La "raclerie universelle" di cui si lagna il memorialista che racconta la vita alla reggia di Versailles era prodotta dai cortigiani che cercavano invano di imitare Francesco Corbetta, e "grattarola" (raclerie) definisce e qualifica, appunto, i maldestri rasgueados della nobiltà francese che impazziva per la chitarra. dralig
  21. Sergio Givone, Storia del nulla, Laterza, 1995. dralig
  22. Nella prima sezione il motivo iniziale è tetico, poi diventa anacrusico. dralig
  23. Questo è vero in senso teorico, per determinare la struttura metrica basilare, ma nella pratica musicale, sia compositiva che interpretativa, le misure vengono poi modificate sia distribuendo un numero maggiore di accenti all'interno della misura medesima (o spostandoli da un tempo all'altro della misura), che raggruppando due o più misure in un unico "gesto": con un video di un concerto sinfonico puoi constatare tutto ciò osservando la mimica del direttore e il corrispondente fraseggio. HVL non ha fatto altro che "realizzare" - adottando il metro di 6/4 - il raggruppamento di una coppia di misure originariamente scritte in 3/4, al fine di suggerire un'esecuzione che "leghi" il profilo melodico, evitando una eccessiva frammentazione della linea. Vuol dire all'interprete: canta e lega, fraseggia "ampio" e non "stretto", gli accenti li crea la melodia con la disposizione dei suoi intervalli (tra l'altro, nella prima sezione c'è una rilevante modifica della disposizione dei motivi rispetto alla battuta). dralig
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